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June 02, 2004

2 Giugno 

Forse dovrei parlare dell'Italia, della Festa della Repubblica, eccetera. Ma non sono ispirato, gente. Dell'Italia posso dire che é la mia madrepatria, e per quanto possa essere critico verso molti aspetti del paese e dei suoi abitanti, l'Italia é il paese che amo.

Ma veniamo a quello di cui volevo parlare, ovvero le manifestazioni pacifiste di Roma.
Francamente, pensavo che sarebbe andata peggio, viste le dichiarazioni dei "pacifisti" nei giorni scorsi: la giornata é finita con qualche breve tafferuglio ed una quindicina di fermi - per avere scavalcato le barriere.

L'idiozia mostrata peró é stata sovrabbondante:

Le associazioni pacifiste confluite nel forum "Roma città aperta alla pace", quelle che si sono schierate dal ponte Umberto I ai ponti dell'Isola Tiberina, hanno messo i cappucci che ricordano i prigionieri torturati nella prigione irachena di Abu Ghraib. "E' una vergogna che stiano sfilando su via dei Fori Imperiali le macchine da guerra, mentre undicimila civili sono stati uccisi in Iraq", ha detto Nella Ginatempo di "Basta guerra".

Ah, i cappucci. Quella disgraziata foto ad Abu Ghraib é diventata il nuovo feticcio della sinistra/pacifisti. Non conta il fatto che i soldati responsabili sono sotto processo, e che le corti marziali sono piú prone a ritenere l'imputato "presunto colpevole", e che come l'ex-ufficiale dei Marines Donald Sensing ritiene la posizione di Bush sulla vicenda sia sostanzialmente equivalente ad un ordine di colpevolezza. Non conta che l'Iraq sia immensamente meglio ora di prima. No conta, conta solo Il Cappuccio.

Il numero dei morti civili: 11 000 é un numero di origine rettale, per cosí dire: si tratta della cifra piú altra proposta da Iraq Body Count, un sito che utilizza un metodo di conteggio delle vittime che tende a sovrastimarne il numero. Ah, oggi 2 Giugno 2004, la minima cifra riportata da Iraq Body Count é 9284.

Se avete un perverso senso dell'umorismo, vi potete divertire con gli slogan pacifisti:

Gli slogan hanno attaccato soprattutto George W. Bush e hanno ribadito la protesta per la sua prossima visita a Roma, insieme con il rifiuto della parata militare di oggi. "No al trionfalismo militare" si leggeva sui cartelli, oppure "rompiamo la complicità con i torturatori". "Contro tutte le guerre sempre", hanno scritto i manifestanti, che hanno detto anche "no alla guerra permanente", stendendo il loro striscione al di là del ponte, in alto sul Tevere.

Odio irrazionale per Bush? Presente.
Odio irrazionale per qualunque cosa che sia militare? Presente.
Altri vaneggiamenti sulle torture in Iraq? Non possono mancare.

Ma il peggio é "Contro tutte le guerre sempre": un dimostrazione di profonda viltá e codardia, della volontá suicida di farsi massacrare da spietati fanatici pur di non offendere i diritti di qualche Non-Bianco. Seguendo questa folle line di pensiero, uno dovrebbe opporsi alla guerra contro il Nazismo, alla Guerra di Spagna... anche alle spedizioni militari di Ernesto Che Guevara. Eppure, "Il Che" resta un idolo intoccabile della sinistra, che compie incredibili contorsioni retoriche pur di non ammettere che il pacifismo totale é in insanabile contraddizione con la dottrina della rivoluzione armata.
Ok, lo so, non ci sono solo pacifisti totali a sinistra: ci sono pure quelli che dicono "No alla guerra quando la fanno gli amerikani". Ipocriti é un termine troppo gentile per questi personaggi.
Il pacifismo totale é anche la dottrina che ti lascia indifeso di fronte ad ogni tipo di attacco, e per questo la rifiuto.
Naturalmente nel corteo facevano bella mostra di sé anche parlamentari dei Verdi e di Rifondazione Comunista. Penso che questi ultimi stiano ancora sognando un rivoluzione marxista.

Vedremo se le cose andranno cosí bene anche il 4 Giugno, quando George Bush (l'Amerikano cattivo per antonomasia) visiterá Roma:

Adesso, superato il primo scoglio, si pensa alla giornata del 4. I vari gruppi del movimento si stanno mobilitando per un "accerchiamento" del centro cittadino. Gli studenti si vedranno all'università la Sapienza per sfilare in corteo verso porta Maggiore dove invece si troveranno quelli del Pink bloc, i creativi del movimento. Il centro sociale Acrobax ed altri gruppi dell'antagonismo danno appuntamento a porta San Paolo, mentre i Cobas saranno a Testaccio. Previste azioni a sorpresa per intralciare la visita di Bush e poi nel pomeriggio il corteo unitario.

Oh, i Pink bloc... sembra il tipico termine creato da una mente annebbiata dall'abuso di THC. Spero di sbagliarmi ancora, ma credo che dopodomani sará una giornata molto piú dura.

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