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July 25, 2004

Legge internazionale (alias l'Araba Fenice) 

Questo articolo é in buona parte una traduzione condensata di due lavori (Uno, Due) di Steven Den Beste, che ha scritto parecchio materiale sull'argomento.

Molte delle obiezioni sollevate contro l'intervento USA in Iraq chiamano in causa presunte violazioni della Legge Internazionale - nonché accuse di "unilateralismo" (quando la Coalizione conta 35 paesi, fra i quali Australia, Giappone, Corea del Sud, Italia...) e lamentele per non avere consultato gli "alleati".

Esiste davvero una "legge internazionale" che sia vincolante per i diversi stati, come le leggi nazionali sono vincolanti per i cittadini di uno stato?

Non sono un giurista, quindi potrei scrivere qualche inesattezza, ma faró del mio meglio.
Le leggi in vigore negli stati funzionali vengono fatte rispettare da forze di polizia imparziali, ed i trasgressori vengono giudicati e puniti da tribunali imparziali. (Lo so, non sempre questi soggetti sono davvero imparziali, ma non mi voglio dilungare in troppi dettagli). Se una persona commette un reato, oppure non rispetta accordi presi in un contratto, ci sará un processo, un tribunale imparziale emetterá una sentenza e le forze dell'ordine ed altre istituzioni la faranno rispettare - anche con la forza. Ma qualunque sia la sentenza, i giudici ed i poliziotti coinvolti non ne subiranno svantaggi, e nemmeno ne ricaveranno vantaggi (minacce e corruzione dei magistrati, infatti, hanno lo specifico scopo di renderli parziali). Il fatto che i tribunali e le forze dell'ordine siano (generalmente) imparziali é di importanza fondamentale per assicurare uguaglianza di fronte alla legge e giustizia - ed infine il buon funzionamento dello Stato, ed il benessere dei suoi cittadini.

Il mondo é composto di nazioni, ognuna con i suoi interessi - che possono essere materiali, come accesso a risorse naturali, partecipazioni ad aree di mercato, alleanze - e pure piú astratti, come posizioni ideologiche e religiose, ragioni di orgoglio e prestigio. L'unico organo esistente che assomiglia in qualche modo ad un governo mondiale (o meglio, che aspira ad esserlo) é il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, composto dai rappresentati delle nazioni piú importanti del mondo (o meglio, quelle nazioni che erano le piú importanti alla fine della Seconda Guerra Mondiale: ora gli equilibri sono cambiati notevolmente). Quando queste nazioni devono prendere una qualsiasi decisione, lo fanno tenendo ben presente i loro perticolari interessi. Ad esempio, la Francia ha tentato con tutti i mezzi a disposizione di mantenere i contratti petroliferi con il governo di Saddam Hussein, e di non urtare la popolazione araba francese (e di ritornare ad essere un paese importante sulla scena europea e mondiale eccetera). Da qui, la strenua opposizione della Francia ad ogni ipotesi di guerra in Iraq.
Questo é un tipico caso di giudici non imparziali (anzi, molto parziali), ed in una tale situazione é impossibile avere giustizia. Toglietevelo dalla testa. La legge internazionale é solo un sistema di interessi ed alleanze.

Ma supponiamo che sia possibile trovare uno stato abbastanza imparziale, poniamo la Mongolia (anche se questa decisione potrebbe sollevare un altro problema: ha una nazione sola il diritto di decidere il destino di molte altre?), e che l'ONU adotti la decisione della Mongolia in riaguardo a qualche questione che si pone. Come é possibile far rispettare questa decisione? Ci sono le sanzioni economiche, ma alcuni stati non sono sanzionabili (quelli nel Consiglio di Sicurezza non voteranno mai contro se' stessi); sanzionare gli USA sarebbe controproducente per i sanzionatori, visto lo stato dell'economia mondiale. Ed infine, le sanzioni economiche non hanno mai fatto molto: Saddam Hussein é rimasto al potere, ed ha costruito palazzi principeschi mentre il suo popolo moriva di fame e malattie. Milosevic e la sua congrega di criminali genocidi non hanno fatto una piega con le sanzioni e la "pressione diplomatica". La Nord Corea usa il poco cibo a disposizione per alimentare i suoi soldati, mentre il resto del popolo é ridotto al cannibalismo.

Rimane l'opzione militare, ma la sinistra (o meglio, i tranzisti), rifiutano assiomaticamente il ricorso alla forza militare. La nostra Mongolia non ha certo un forte esercito, che possa essere proiettato a migliaia di chilometri per fare pressione si di un altro stato. L'ONU non ha truppe di suo (fortunatamente) ed i Caschi Blu vengono dalle forze armate dei singoli paesi - spesso Pakistan ed India, mi pare di aver letto. Ma comunque, le truppe ONU generalmente mancano dei mezzi, risorse e dottrina militare necessaria ad ottenere risultati concreti. E se pensate che gli USA possano accettare di mettere sotto comando ONU un gruppo navale, o una divisione corazzata, vi sbagliate di grosso.

Quindi, dovrebbe essere chiaro che la "legge internazionale" non esiste, perché non esistono ne' i soggetti imparziali che la possano applicare, ne' i mezzi per farlo.
Esistono dichiarazioni di principio, ma i principi che non si possono realizzare rimangono parole vane, che valgono meno della carta sulla quale sono scritte.

Ora i tranzisti penseranno "Ma se le nazioni la smettessero di pensare ai loro propri interessi, ed invece lavorassero per il Bene Comune, allora sarebbe tutto diverso!"
Questo é un caso della forma di pensiero "Se ci fosse l'utopia, il mondo sarebbe perfetto!" (o almeno sarebbe marxisticamente perfetto...).
Le utopie non sono realizzabili. Le nazioni del mondo non cambieranno i loro costumi subito, né fra cinque anni, né fra cento... probabilmente la natura umana non cambierá finché esisteranno esseri umani.

Ormai mi irrita vedere e sentire fiumi di parole spese a proposito delle utopie, spese nel proporre le utopie come qualcosa di realizzabile, se non giá realizzato. Le utopie sono irrealizzabili, e tentare di metterle in pratica spesso é finito in catastrofe.

I risultati si ottengono solo lavorando su ció che é possibile e fattibile, invece.

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