October 22, 2004
Nessun Dialogo Utile
Quando si é adolescenti, é facile restare incantati da posizioni vagamente anarcoidi e "di sinistra": libertá! Bere! Fare casino! Libero amore! (magari...) Nessuna responsabilita!
E devo dire, per un certo periodo pure io trovato queste cose ed il socialismo abbastanza attraenti.
Crescendo, molti tendono invece a diventare piú conservatori. Attenzione, diventare conservatore non significa diventare un essere paccoso, che non beve, non fuma e non chiava, oppure accettare in blocco una morale di derivazione cristiana.
Per me, questo processo é coinciso con il realizzare che ci sono certi fatti, certe veritá naturali ed immutabili delle quali bisogna tenere conto. Studiando la storia (e soprattutto, apprezzando il quadro storico globale), ho capito che la natura umana non é cambiata significativamente negli ultimi 5000 anni. Mi sono reso conto che la teoria dei giochi spiega meglio di tante altre certi fenomeni. Ho realizzato che l'uso della forza, a parte ogni altra considerazione, é un metodo rapido ed efficace per risolvere definitivamente molti problemi. Ho constatato che la disuguaglianza ed il contrasto sono la migliore forza motrice per migliorarsi e creare nuove idee, nuovi oggetti.
Ho anche abbracciato alcuni assiomi diversi da quelli tipici della sinistra, comunque.
Io ritengo che la proprietá privata sia un diritto degli uomini. Io ritengo che la vera libertá debba essere accompagnata dalla responsabilitá per le proprie azioni. Io ritengo che la natura umana sia fondamentalmente egoista.
Ora, credo pure che un minimo di stato sociale sia necessario, e che sia preferibile negoziare prima di passare direttamente all'uso della forza. Questi sono punti di umana decenza, credo.
Recentemente, io ed un mio amico abbiamo discusso delle nostre esperienze nel trattare con persone collocate decisamente a sinistra. In genere, finisce che non si riesce ad instaurare alcun dialogo costruttivo. Abbiamo avuto a che fare con persone che si dichiarano ambientalisti, ma tengono riscaldamento al massimo e finestra aperta, sognando la "hydrogen economy".
Oppure altri che pensano che l'America sia la fonte di ogni male, ed ogni altra razza al di fuori dell'uomo bianco sia geneticamente incapace di fare male. E quando allegramente decapitano ostaggi, bé, é solo una legittima reazione all'oppressione occidentale.
Molti a sinistra hanno l'opinione (razzista) che gli americani siano stupidi ed ignoranti cowboys che sanno solo sparare... ma negli stessi circoli fare affermazioni simili sugli arabi o ogni altra razza cotituisce un rischio per l'incolumità fisica.
Ma io ed il mio amico siamo due signori nessuno. Molti altri "pensatori" (solo fra i bloggers, gente come Wretchard, James Lileks, Steven DenBeste, Charles Johnson) sono arrivati alla stessa conclusione.
Senza volere entrare nel dettaglio di ogni singola posizione, le differenze fra i "conservatori" e la "sinistra" sono molto profonde, a livello di visione della realtà - o meglio, al livello di assiomi, e talvolta pure di semantica. Per esempio, ho avuto la sfortuna di incontrare diversi personaggi che, evidentemente, non solo basano il loro pensiero su premesse diverse, ma anche attribuiscono alle parole un significato differente. Una delle mie ultime discussioni (on-line) è stata con un tizio secondo il quale la guerra non può essere una soluzione a certi problemi... perché è una soluzione moralmente cattiva. Cioè, per questo utente il termine "soluzione" porta automaticamente con sé un valore morale; una soluzione è un "modo moralmente buono di risolvere un problema". Per me, invece, soluzione è moralmente neutra.
Come è possibile trovare un compromesso sul modo migliore di sconfiggere la jihad islamica, se l'interlocutore pensa che il problema non esista? Oppure, se pensa che la violenza islamica sia solo una legittima risposta ai nostri cattivi comportamenti?
Eccetera eccetera... quello che mi preoccupa è che tali posizioni ci lasciano divisi e più deboli di fronte ad un nemico implacabile. Potrebbero addirittura sfociare in guerre civile all'interno dello stesso occidente.
Altre considerazioni sulla questione da parte di Tom Paine (come il clima politico negli USA si stia rapidamente surriscaldando), ed una approfondita analisi dell'inimitabile DenBeste - le origini e le posizioni relative dei tre movimenti coinvolti in questa lotta per la supremazia.
E devo dire, per un certo periodo pure io trovato queste cose ed il socialismo abbastanza attraenti.
Crescendo, molti tendono invece a diventare piú conservatori. Attenzione, diventare conservatore non significa diventare un essere paccoso, che non beve, non fuma e non chiava, oppure accettare in blocco una morale di derivazione cristiana.
Per me, questo processo é coinciso con il realizzare che ci sono certi fatti, certe veritá naturali ed immutabili delle quali bisogna tenere conto. Studiando la storia (e soprattutto, apprezzando il quadro storico globale), ho capito che la natura umana non é cambiata significativamente negli ultimi 5000 anni. Mi sono reso conto che la teoria dei giochi spiega meglio di tante altre certi fenomeni. Ho realizzato che l'uso della forza, a parte ogni altra considerazione, é un metodo rapido ed efficace per risolvere definitivamente molti problemi. Ho constatato che la disuguaglianza ed il contrasto sono la migliore forza motrice per migliorarsi e creare nuove idee, nuovi oggetti.
Ho anche abbracciato alcuni assiomi diversi da quelli tipici della sinistra, comunque.
Io ritengo che la proprietá privata sia un diritto degli uomini. Io ritengo che la vera libertá debba essere accompagnata dalla responsabilitá per le proprie azioni. Io ritengo che la natura umana sia fondamentalmente egoista.
Ora, credo pure che un minimo di stato sociale sia necessario, e che sia preferibile negoziare prima di passare direttamente all'uso della forza. Questi sono punti di umana decenza, credo.
Recentemente, io ed un mio amico abbiamo discusso delle nostre esperienze nel trattare con persone collocate decisamente a sinistra. In genere, finisce che non si riesce ad instaurare alcun dialogo costruttivo. Abbiamo avuto a che fare con persone che si dichiarano ambientalisti, ma tengono riscaldamento al massimo e finestra aperta, sognando la "hydrogen economy".
Oppure altri che pensano che l'America sia la fonte di ogni male, ed ogni altra razza al di fuori dell'uomo bianco sia geneticamente incapace di fare male. E quando allegramente decapitano ostaggi, bé, é solo una legittima reazione all'oppressione occidentale.
Molti a sinistra hanno l'opinione (razzista) che gli americani siano stupidi ed ignoranti cowboys che sanno solo sparare... ma negli stessi circoli fare affermazioni simili sugli arabi o ogni altra razza cotituisce un rischio per l'incolumità fisica.
Ma io ed il mio amico siamo due signori nessuno. Molti altri "pensatori" (solo fra i bloggers, gente come Wretchard, James Lileks, Steven DenBeste, Charles Johnson) sono arrivati alla stessa conclusione.
Senza volere entrare nel dettaglio di ogni singola posizione, le differenze fra i "conservatori" e la "sinistra" sono molto profonde, a livello di visione della realtà - o meglio, al livello di assiomi, e talvolta pure di semantica. Per esempio, ho avuto la sfortuna di incontrare diversi personaggi che, evidentemente, non solo basano il loro pensiero su premesse diverse, ma anche attribuiscono alle parole un significato differente. Una delle mie ultime discussioni (on-line) è stata con un tizio secondo il quale la guerra non può essere una soluzione a certi problemi... perché è una soluzione moralmente cattiva. Cioè, per questo utente il termine "soluzione" porta automaticamente con sé un valore morale; una soluzione è un "modo moralmente buono di risolvere un problema". Per me, invece, soluzione è moralmente neutra.
Come è possibile trovare un compromesso sul modo migliore di sconfiggere la jihad islamica, se l'interlocutore pensa che il problema non esista? Oppure, se pensa che la violenza islamica sia solo una legittima risposta ai nostri cattivi comportamenti?
Eccetera eccetera... quello che mi preoccupa è che tali posizioni ci lasciano divisi e più deboli di fronte ad un nemico implacabile. Potrebbero addirittura sfociare in guerre civile all'interno dello stesso occidente.
Altre considerazioni sulla questione da parte di Tom Paine (come il clima politico negli USA si stia rapidamente surriscaldando), ed una approfondita analisi dell'inimitabile DenBeste - le origini e le posizioni relative dei tre movimenti coinvolti in questa lotta per la supremazia.
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