October 05, 2005
Non-sensi
Capita spesso di sentire e leggere discorsi, anche lunghi, a proposito di "occupazione illegale" - di Cipro da parte della Turchia, nel caso specifico; oppure del "diritto di esistere" di Israele; oppure del "diritto al nucleare" dell'Iran.
Ma cosí come sono posti questi ragionamenti non hanno senso. E' inutile cercare di discutere sui contenuti di queste posizioni, perché non contengono nulla. Nel campo dei rapporti internazionali, diritto, leggi e pure trattati valgono la carta sulla quale sono scritti. Quello che conta davvero é la forza, politica, economica e militare di un Paese, e la volontá di eventualmente usarla per i propri interessi particolari.
I fattori importanti sono intenzioni e capacitá, non quello che sta scritto nei documenti dell'ONU. Quando é possibile esistere per uno Stato? Quando i suoi cittadini hanno l'intenzione e la capacitá di formare uno Stato e difenderlo da nemici sia domestici che stranieri. Questo spesso richiede di formare alleanze con altri Stati (meglio se i piú potenti), ma non é il consenso internazionale che definisce la legittimitá di uno Stato.
Una legittimitá concessa in questo modo potrebbe anche essere ritirata: per fare un esempio paradossale, pensate se l'ONU in seduta plenaria un giorno deliberasse che la Francia (uno stato preso a caso, eh...) deve essere smembrata in un certo numero di staterelli indipendenti...
Quando é possibile per uno Stato occupare un territorio? Quando ne ha le intenzioni e le capacitá militari. Tutte le risoluzioni ONU e le "parole di ferma condanna" non bastano nemmeno a fermare un singolo camion da trasporto militare.
Quando é possibile per uno Stato dotarsi di un arsenale nucleare? Quando i suoi leader ne hanno le intenzioni, e riescono ad ottenere le capacitá. Possono procurarsi armi giá pronte, oppure tutte o parte delle tecnologie ed attrezzature necessarie. E le ispezioni dell'IAEA non hanno mai fermato nessuno. Solo se un'altra potenza ha la volontá e la capacitá di bloccare con la forza il tuo programma nucleare si arriva da qualche parte - come la distruzione del reattore Osirak da parte di Israele ci insegna*.
Questa é la realtá; nei rapporti internazionali é il piú forte ad avere ragione. E non basta immaginare un mondo diverso, oppure scriverlo su carta, per cambiare le cose.
* Quella missione non finisce mai di meravigliarmi. Era difficile, pericolosa e faticosa, eppure é stata pianificata ed eseguita in modo pressoché perfetto. Un hurra! per la IAF.
Ma cosí come sono posti questi ragionamenti non hanno senso. E' inutile cercare di discutere sui contenuti di queste posizioni, perché non contengono nulla. Nel campo dei rapporti internazionali, diritto, leggi e pure trattati valgono la carta sulla quale sono scritti. Quello che conta davvero é la forza, politica, economica e militare di un Paese, e la volontá di eventualmente usarla per i propri interessi particolari.
I fattori importanti sono intenzioni e capacitá, non quello che sta scritto nei documenti dell'ONU. Quando é possibile esistere per uno Stato? Quando i suoi cittadini hanno l'intenzione e la capacitá di formare uno Stato e difenderlo da nemici sia domestici che stranieri. Questo spesso richiede di formare alleanze con altri Stati (meglio se i piú potenti), ma non é il consenso internazionale che definisce la legittimitá di uno Stato.
Una legittimitá concessa in questo modo potrebbe anche essere ritirata: per fare un esempio paradossale, pensate se l'ONU in seduta plenaria un giorno deliberasse che la Francia (uno stato preso a caso, eh...) deve essere smembrata in un certo numero di staterelli indipendenti...
Quando é possibile per uno Stato occupare un territorio? Quando ne ha le intenzioni e le capacitá militari. Tutte le risoluzioni ONU e le "parole di ferma condanna" non bastano nemmeno a fermare un singolo camion da trasporto militare.
Quando é possibile per uno Stato dotarsi di un arsenale nucleare? Quando i suoi leader ne hanno le intenzioni, e riescono ad ottenere le capacitá. Possono procurarsi armi giá pronte, oppure tutte o parte delle tecnologie ed attrezzature necessarie. E le ispezioni dell'IAEA non hanno mai fermato nessuno. Solo se un'altra potenza ha la volontá e la capacitá di bloccare con la forza il tuo programma nucleare si arriva da qualche parte - come la distruzione del reattore Osirak da parte di Israele ci insegna*.
Questa é la realtá; nei rapporti internazionali é il piú forte ad avere ragione. E non basta immaginare un mondo diverso, oppure scriverlo su carta, per cambiare le cose.
* Quella missione non finisce mai di meravigliarmi. Era difficile, pericolosa e faticosa, eppure é stata pianificata ed eseguita in modo pressoché perfetto. Un hurra! per la IAF.
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