January 09, 2006
Parole e Fatti
Une delle cose che posso fare quando torno a casa in vacanza, é leggere od ascoltare un po' di dichiarazioni dei politici locali (quando mi prendono crisi di masochismo...). Come i loro colleghi a livello nazionale, pure i politici locali sono esperti nell'arte di spendere un sacco di parole e paroloni per dire poco o nulla di concreto.
Uno dei temi che piú scatena questo fenomeno é lo "sviluppo della montagna".
Ci vuole una breve spiegazione: la mia zona, una abbastanza tipica dell'Appennino, non é un'area depressa, ma nemmeno felice e contenta. Le nascite sono poche, e molti giovani si spostano verso la pianura per lavoro (qualcuno finisce pure all'estero...); le attivitá commerciali ed imprenditoriali spesso languono e talvolta chiudono - soprattutto i negozi. Le attivitá che tengono sembrano essere imprese edili e di costruzioni; agricoltura/allevamento ed attivitá correlate. E certi bar, naturalmente. Comunque, non c'é molto altro, e certi giorni d'inverno la tristezza regna sovrana.
Cosí, ad intervalli piú o meno regolari politici ed altri personaggi locali scrivono qualche editoriale e rilasciano qualche intervista piena di espressioni politichesi (tipo "il territorio si sviluppa quando fa sistema") e magari organizzano qualche conferenza dello stesso tenore. Ma all'atto pratico? Il meglio che si ottiene é qualcosa tipo Agenda 21: l'ennesimo iter burocratico nella speranza di agguantare una fettina della torta dei contributi europei.
Io invece, modestamente, avrei qualche idea (vagamente ispirate da Astrolabio, anche) per rivitalizzare la montagna - e per esprimerle mi bastano poche semplici parole:
Saró semplicistico e non abbastanza socialisticamente sofisticato, ma queste mie proproste non possono certo funzionare peggio di quello che é stato fatto finora - che ha prodotto quasi nulla.
Uno dei temi che piú scatena questo fenomeno é lo "sviluppo della montagna".
Ci vuole una breve spiegazione: la mia zona, una abbastanza tipica dell'Appennino, non é un'area depressa, ma nemmeno felice e contenta. Le nascite sono poche, e molti giovani si spostano verso la pianura per lavoro (qualcuno finisce pure all'estero...); le attivitá commerciali ed imprenditoriali spesso languono e talvolta chiudono - soprattutto i negozi. Le attivitá che tengono sembrano essere imprese edili e di costruzioni; agricoltura/allevamento ed attivitá correlate. E certi bar, naturalmente. Comunque, non c'é molto altro, e certi giorni d'inverno la tristezza regna sovrana.
Cosí, ad intervalli piú o meno regolari politici ed altri personaggi locali scrivono qualche editoriale e rilasciano qualche intervista piena di espressioni politichesi (tipo "il territorio si sviluppa quando fa sistema") e magari organizzano qualche conferenza dello stesso tenore. Ma all'atto pratico? Il meglio che si ottiene é qualcosa tipo Agenda 21: l'ennesimo iter burocratico nella speranza di agguantare una fettina della torta dei contributi europei.
Io invece, modestamente, avrei qualche idea (vagamente ispirate da Astrolabio, anche) per rivitalizzare la montagna - e per esprimerle mi bastano poche semplici parole:
- - Abolire l'ICI sulla prima casa (ma questo dovrebbere essere fatto a livello nazionale).
- In un arco di diciamo cinque anni, ridurre le tasse dei cittadini ed imprese della montagna ad non piú di due terzi del tasso nazionale. E per ogni figlio, la famiglia gode di una riduzione delle tasse ancora maggiore.
- Deregolamentare la creazione di nuove attivitá commerciali ed imprenditoriali.
- Aprire il mercato dei servizi ai privati, soprattutto per quanti riguarda i disastrati trasporti pubblici.
- Accorpare i troppi piccoli comuni in pochi piú grandi ed incrementare l'informatizzazione per ridurre la necessitá dei cittadini di recarsi fisicamente agli uffici (o almeno aprire uffici distaccati nelle frazioni principali).
- Ridurre le restrizioni sulla caccia, specialmente a cinghiali e caprioli (che ora si trovano in numeri enormi e sono fonte di ottima carne).
- Deregolamentare la vendita da parte di privati di prodotti locali, come miele, funghi ed eventualmente le carni di cui sopra.
Saró semplicistico e non abbastanza socialisticamente sofisticato, ma queste mie proproste non possono certo funzionare peggio di quello che é stato fatto finora - che ha prodotto quasi nulla.