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January 24, 2006

Un Passo Avanti 

Oggi é stato fatto un passo avanti verso il rendere l'Italia un paese nel quale il diritto dei cittadini alla legittima difesa sia pienamente riconosciuto.

Dopo un iter di durata geologica, finalmente il 23 Gennaio la Camera dei Deputati ha approvato una modifica all'articolo 52 del Codice Penale che stabilisce che il "rapporto di proporzione" fra offesa e difesa é rispettato anche quando armi (da fuoco e non) vengono usate per difendere l'incolumitá propria ed altrui; nelle abitazioni, esercizi commerciali e luoghi di lavoro. Questo vale anche per la difesa del patrimonio, quando il delinquente non desista o vi sia pericolo di aggressione. In pratica, che usi la forza, anche letale, contro intrusi non rischia piú di essere accusato di eccesso di difesa o peggio.

Il principio di proporzionalitá che é fondamento delle leggi in materia probabilmente si accorda con principi superiori di giustizia e rispetto dei diritti umani, ma fallisce all'atto pratico. Per me, quando un delinquente decide coscientemente non solo di violare le leggi dello Stato, ma anche i diritti altrui con le sue attivitá criminose, rompe totalmente il patto di convivenza civile. Diventa violento e predatore, mettendosi al di fuori di quelle che sono le regole sociali, ed avvia quindi una catena di eventi della quale lui (o lei) é il diretto iniziatore; mentre le vittime non hanno alcuna responsabilitá. Il principio di proporzionalitá quindi finisce per fornire ai delinquenti tutta una serie di garanzie che, sia pure diversamente dalle nobili intenzioni* di chi l'ha proposto, minimizzano le conseguenze per i delinquenti stessi - mentre non aggiungono alcuna protezione per i cittadini onesti.

Da un punto di vista piú pragmatico poi, é ridicolo pensare che comuni cittadini, nei momenti agitati e concitati di un furto o rapina possano analizzare la situazione e stabilire il vero grado di rischio per rispondere quindi in maniera proporzionale. Inoltre, il principio di proporzionalitá impone di aspettare che il delinquente faccia la prima mossa (ad esempio, estragga un coltello) prima di poter rispondere senza rischiare problemi legali: questo é tatticamente assurdo e pone la vittima in una situazione di sicuro svantaggio. Con le modifiche apportate alla legge, invece, le persone prese di mira dai delinquenti possono agire in modo proattivo.

E' interessante notare le posizioni del relatore della legge, Guido Giuseppe Rossi (Lega Nord) e Francesco Bonito (DS) nella seduta della Camera del 28 Nov 2005: Rossi sostiene la proposta partendo da basi piú pragmatiche che giuridiche, dichiarando che il diritto di legittima difesa é fondamentale e che rendere i cittadini capaci di difendersi é il migliore deterrente contro il crimine:
Nel corso del dibattito al Senato si è sottolineato che, fino ad oggi, chi è costretto a difendersi dovrà stare bene attento a valutare le conseguenze
giudiziarie cui può andare incontro. Con questo provvedimento sarà, invece, chi intende aggredire a dover attentamente valutare i rischi che può correre. Ciò non vuol dire che, d'ora in poi, sarà il far west, ma che si consacra il diritto dei cittadini di difendersi quando, per motivi obiettivi, lo Stato è lontano.
E poi procede con una deliziosa e devastante critica del vittimismo imperante:
Con la proposta di legge in esame, è stata operata una scelta a favore di colui che reagisce per difendere se stesso o la propria famiglia contro un delinquente o i delinquenti che si introducono nella propria abitazione. In tal modo, si è voluto superare una pericolosa deriva culturale secondo cui i delinquenti e gli aggressori sarebbero da tutelare, quasi vi fosse un peccato che la nostra società deve scontare. Spesso si leggono articoli di questo tipo scritti da sociologi, intellettuali, o supposti tali, che ci spiegano che il pericolo è dentro di noi, nella nostra società, perché si vive in una maniera troppo consumistica o perché non si pensa ad altri valori e, dunque, questa è la conseguenza del nostro modo di vivere. Pertanto, il colpevole non è colui il quale si introduce nella nostra abitazione, commettendo violenza, rapina o furto, bensì la «degenerazione di valori degenerati», lo dico tra virgolette, della nostra società. In base a questa impostazione culturale, che, spesso e volentieri, si traduce in una certa impostazione giurisprudenziale, le vittime sono lasciate senza tutela. In effetti, sino ad oggi si è affermata una mentalità deviata, se così la possiamo definire, per cui, da un lato, i delinquenti hanno tutti i diritti, compreso quello di entrare impuniti nelle case di persone oneste, mentre queste ultime hanno il dovere di rispettare i delinquenti, anche a rischio della loro vita.
Bonito invece critica la nuova impostazione della legge prima da un punto di vista strettamente legalistico e giuridico:
È inutile che mi dilunghi ad evocare nomi autorevolissimi; sta di fatto che sull'articolo 52, così come previsto nel nostro codice penale, hanno discusso, scritto e insegnato i più grandi maestri del diritto penale italiano. E quella norma è tecnicamente pregevolissima proprio per tale motivo, in quanto, più che frutto di una volontà legislativa, è la ratifica da parte della volontà legislativa di un grande e straordinario dibattito teorico.
Per passare quindi ai "diritti umani" e la famigerata Convenzione europea:
Questa è la norma, e credo che non ci sia modo migliore di esprimere questo concetto, giacché se la proporzione tra offesa e difesa deve riguardare tutti i diritti, fra cui i diritti fondamentali dell'uomo, altro concetto non può essere evocato se non quello della proporzione. Non può essere evocato per necessità di dialettica giuridica, non può essere evocato sul piano dell'eticità del sistema.[...] L'articolo 2 di tale Convenzione sancisce: il diritto alla vita di ogni persona è protetto dalla legge. Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nel caso in cui il delitto è punito dalla legge con tale pena. Il secondo comma stabilisce: la morte non si considera inflitta in violazione di questo articolo quando risulta da un ricorso alla forza resosi assolutamente necessario per assicurare la difesa di ogni persona dalla violenza illegale. È scritto, in modo meno tecnico, ciò che, in modo assai più tecnico, noi abbiamo scritto nel nostro codice penale.
Senza risparmiarci un bell'assioma e l'idea di un progresso morale, dai tempi barbarici in cui la gente poteva difendersi da sola senza aspettare lo Stato-balia:
Anche sotto questo aspetto devo esprimere sconcerto, giacché il portato della democrazia ed il futuro di quest'ultima risiedono nella piena coscienza e consapevolezza che l'uso della violenza è sempre un fattore negativo (l'assioma nel suo splendore, NdA) e che, se all'uso della violenza occorre comunque pervenire, soltanto lo Stato può legittimamente far ricorso alla violenza e alla forza. Questo è il dibattito della nostra democrazia! Questa è la conquista della nostra democrazia. Guai a tornare indietro!
Non puó mancare un attacco alla maggioranza attuale:
Ma è vizio consolidato da parte di questa maggioranza tornare indietro. Lo ha sempre fatto, come quando ha modificato e «riformato» i temi e gli argomenti della giustizia. Lo ha fatto quando ha riformato la scuola; lo ha fatto quando è intervenuta sulla pubblica amministrazione; lo ha fatto quando ha inteso introdurre le discipline di tutela del diritto alla salute. È sempre tornata indietro. Ha sempre bruciato le tappe della storia e il progresso e l'evoluzione della nostra democrazia.
Per poi finire con una buona dose di esplicito elitismo, ed una di quelle credenze che trovano poco o niente riscontro nei fatti:
La proposta di legge in esame è permeata dalla necessità demagogica di corrispondere alle pulsioni più negative dell'opinione pubblica. Questa è la giustificazione vera, reale, culturale e politica di questa iniziativa legislativa. Non possiamo negare - non lo vogliamo negare e non lo abbiamo mai negato - he esista in Italia una grande questione securitaria, peraltro molto aggravata dall'esperienza quinquennale di questo Governo di centrodestra (ce la fai a mettere insieme un paragrafo senza attaccare Berlusconi? NdA). Ciò nonostante, vi sono momenti, aspetti della vita sociale e grandi questioni sociali in relazione ai quali la classe politica e di governo deve saper assumere e svolgere una funzione di élite culturale con la quale, proprio perché élite culturale e non di potere, indicare la ragionevolezza delle varie soluzioni. Anche sotto l'aspetto della politica criminale, non c'è nulla di più sbagliato di questa proposta di legge la quale, a nostro avviso, incentiva la violenza. Che cosa accadrà al malvivente che entra in casa e che viene scoperto?Immediata sarà la pulsione all'autodifesa, all'uso della violenza per difendersi. Se non c'è proporzione tra offesa e difesa, chi si difende diventa offensore e chi offende diventa difensore e si finisce per determinare una paradossale inversione del ruolo di ciascuno.
Due visioni pressoché opposte di quali siano i diritti dei cittadini, i rapporti fra di loro e con lo Stato.

Lo so che c'é gente che la pensa cosí, talmente persa nel mito dell'Homo Novo Europeus da credere davvero che quando i cittadini si possono difendere le cose vanno peggio, ma leggerne le parole mi fa sempre effetto. Nota: i delinquenti sono giá pronti a reagire con la violenza - addirittura, stanno giá esercitando violenza infrangendo i diritti dei cittadini.

Devo finire peró con una raccomandazione: chi abbia intenzione di usare un'arma da fuoco per difesa domestica deve prendersi la briga di studiare un poco; conoscere la sua arma, come funziona e quali effetti provoca, come maneggiarla in modo sicuro ed efficace(un'arma deve sempre essere considerata carica e si punta solo al bersaglio che si vuole colpire) - e preribilmente sparare un certo numero di colpi al poligono.

*Le buono intenzioni sono un ottimo materiale per pavimentare le strade per l'inferno.

Avviso: sistemeró i ritorni delle citazioni appena possibile. Chi sa consigliarmi come usare il word-wrap nel mio HTML? Ho sistemato il testo ora.

Comments:


Ottima legge. Se torno a vivere in quell'inferno che é diventata la città italiana, mi compro un'arma. Prima però vado a scuola, come suggerisci tu.
 
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