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May 22, 2006

Complotti nella Testa 

Aribandus ha aggiunto alla sua inchiesta anche il nuovo - ma tutt'altro che risolutivo - video dell'attacco al Pentagono del 9/11.

Ma ancora non basta. I complottisti ritornano sempre alla carica, con nuove e piú astruse elucubrazioni. Certo, i complottisti non sono tutti uguali: ci sono i pazzi furiosi, ci sono gli spacciatori di bugie per calcolo, e quelli che sembrano piú razionali e realisti.

Sembrano. In realtá, si tratta di masturbazioni mentali piú che vere analisi. Il modus operandi tipico di questi personaggi é concentrarsi su uno o pochi dettagli che non vengono spiegati perfettamente dal modello "ufficiale", e sulla base di interpretazioni spesso molto selettive di questi fatti proporre una spiegazione alternativa (cfr. creazionisti contro il modello evolutivo). Spiegazione che nel 99.9% dei casi é un diabolico complotto amerikano per dominare il mondo. Si, questi scettici (e cinici) di professione nemmeno prendono in considerazione l'idea che una banda di jihadisti possa quantomeno tentare il colpo.

Per esempio: certi complottisti sostengono che il volo AA77 abbia compiuto una manovra impossibile per un 757 - ergo, non puó essere stato un aereo, o quell'aereo a schiantarsi contro il Pentagono. Ma cosa si intende per una manovra impossibile? L'unica manovra davvero impossibile sarebbe una che esponga l'aereo ad accelerazioni tali da causare la disintegrazione in volo o quanto meno l'immediata perdita di controllo. Non sono perfettamente sicuro, ma mi pare che gli aerei di linea possano sopportare accelerazioni fino a 3 - 4 g a seconda del tipo di manovra ed altri fattori. Tuttavia, prima di avere seri danni strutturali accade tutta una serie di cose: ferite ai passeggeri, danni ad apparecchiature accessorie dell'aereo, lievi danni strutturali, accentuazione delle cricche da fatica che riducono la vita dell'aereo ecc. Un pilota commerciale che faccia una manovra da 3 g senza una ragione piú che valida verrebbe licenziato o quantomeno punito per aver messo a rischio passeggeri e velivolo. Ma chiaramente, dei dirottatori fanatici in missione suicida non si preoccupano del comfort dei passeggeri o delle cricche da fatica; per loro basta che l'areo funzioni fino al momento dell'impatto.

Piú in generale, un areo che si schianta contro un edificio costituisce un fenomeno ad alta energia che coinvolge sistemi complessi. Situazioni di questo tipo sono molto difficile da modellare, ed in buona parte caotiche. Per fare un esempio, non é possibile prevedere o spiegare in dettaglio la traiettoria di tutti i frammenti. Eppure i complottisti spesso escono con cose del tipo "Il frammento A si trova nel punto X, ed il tuo modello non lo sa spiegare! Questa é la prova del complotto!". Gli schianti del 9/11 sono pure accaduti in condizioni tutt'altro che controllate: il massimo che abbiamo sono filmati di tipo giornalistico; non c'erano sensori all'interno delle Torri Gemelle che potessero misurare temperatura, carichi, spostamenti ed accelerazioni: per forza di cose molti fattori possono soltanto venire stimati dall'esame delle macerie, che non é mai affidabile e preciso come una misura diretta.

L'unico modo per chiarire almeno alcuni aspetti sarebbe una campagna sperimentale volta a ricostruire almeno in parte gli eventi di quel giorno. Tuttavia, anche se si costruisse una replica del Pentagono per colpirla con un 757 radiocomandato (si, é possibile comandare aerei a distanza), data la natura in parte caotica del fenomeno si otterrebbero probabilmente risultati un po', o forse anche molto, diversi ogni volta (naturalmente questi esperimenti richiederebbero molto tempo e denaro. Ma forse con i proventi della vendita di materiale complottista...)

Se ne avete tempo e voglia, potreste fare un esperimento di questo tipo: procuratevi dieci bicchieri di vetro identici, e lasciateli cadere nello stesso modo dalla stessa altezza cosí che si infrangano su una superficie dura. Ogni volta fotografate la distribuzione dei frammenti, e vedrete che ci saranno probabilmente analogie e forse uno schema generale, ma anche sensibili variazioni da un caso all'altro.

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