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May 04, 2006

Fucilazione, alla Schiena 

Il processo a Zacharias Moussaoui é finito - con una condanna all'ergastolo che ha lasciato l'amaro in bocca a molti conservatori americani - e non solo americani.

Per me, la fucilazione alla schiena sarebbe una pena adeguata.

Si puó obbiettare che l'esecuzione ne farebbe un martire, ma é un rischio che vale la pena di correre. Intanto, per gli jihadisti la morte nobile é quella in combattimento contro gli infedeli; non essere catturato e fucilato. Questo ridurrebbe di parecchio il "potenziale di martirio" per Moussaoui. Ma la ragione principale é che gli uomini morti hanno una spiccata tendenza a rimanere tali e non dare piú fastidio. Finché Moussaoui sará vivo (ed in condizioni non proprio confortevoli, ma nemmeno inumane) dovremo probabilmente sorbirci le sue dichiarazioni e pensieri, se non l'eventuale libro. C'é poi il rischio concreto che altri jihadisti decidano di usare violenza, ostaggi e decapitazioni in video tentando di farlo liberare. E mi aspetto di vedere presto i cartelly "Free Zacharias".

Ma se fosse morto, niente di tutto questo.

Mi si puó obbiettare che la giuria ha deciso di non condannarlo a morte in quanto non l'ha ritenuto direttamente coinvolto nel piano per l'11 Settembre. Allora a questo punto bisogna decidere se é una questione di giustizia ed ordine pubblico, o una vera guerra (quindi, politica con altri mezzi). La giustizia ha le sue regole, e la principale é proteggere gli innocenti. Mentre in guerra i soldati nemici vengono uccisi senza alcun processo, anche se si tratta di coscritti troppo terrorizzati per sparare un solo colpo.

Non c'é dubbio che Moussaoui si ritenga un combattente dedicato alla jihad contro gli infedeli. Ed andrebbe trattato di conseguenza.

Quello che ci vuole contro gli jihadisti sono procedure diverse dalla normale giustizia criminale. Tribunali militari, forse, ed esecuzione per chi venga riconosciuto combattente irregolare. O quantomeno detenzione dura a tempo indeterminato - come é consuetudine in guerra.

Comments:


La giustizia ha le sue regole, e la principale é proteggere gli innocenti. Mentre in guerra i soldati nemici vengono uccisi senza alcun processo, anche se si tratta di coscritti troppo terrorizzati per sparare un solo colpo

I soldati nemici prigionieri vengono uccisi? E da quando? Da chi?
Moussaui e' un prigioniero. O e' un prigioniero della giustizia USA, e allora si applicano le leggi americane, che dicono che per un tentato reato non si puo' ammazzare qualcuno, oppure e' un prigioniero di guerra, e non mi pare ci sia una legge che permetta di ammazzare i prigionieri di guerra a sangue freddo. Non vorrei si stesse di nuovo cadendo nella vecchia trappola del "difendere la civilta'" abbandonandola.

 

E' vero che non c'é una legge (per quanto poco valgano le leggi internazionali) che consente di uccidere i prigionieri di guerra. Ma é pure vero che queste faccende sono regolate principalmente da pragmatismo e reciprocitá.

Gli jihadisti non sono parte di un esercito regolare schierato da uno stato nazionale. I nostri strumenti giuridici ed addirittura impostazione culturale sembrano poco adeguati in questa situazione.

E' necessario elaborare qualcosa di nuovo e piú adatto. Le mie proposte, anche se forse estreme, vogliono essere un contributo in questa direzione.

 

Ci sono molte opinioni, molto interessanti, che vanno nella tua direzione. Qui per esempio

http://counterterrorismblog.org/2006/05/moussaoui_wrong_court_wrong_de.php

fra le altre cose si fa notare che a giudici e giurie USA manca la cultura per comprendere il fenomeno del terrorismo, e si ipotizza la creazione di "giudici antiterrorismo" come in Francia e Spagna (ed Italia, si dovrebbe aggiungere).

Rimango del parere che dovremmo fare comunque attenzione a non consegnare la vittoria nelle mani del terrorismo semplicemente rinunciando a quei principi e quei valori che ci hanno in origine resi un bersaglio - per me questa rimane la discriminante principale.

 
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