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August 18, 2006

Esplosivi Liquidi 

Controllando il mio contatore delle visite, ho notato che c'é un certo interesse in giro per gli esplosivi liquidi e simili.

Quindi, c'é qualcosa da aggiungere al mio articolo precedente. Non credo che questi jihadisti abbiano deciso di usare esplosivi liquidi/gel per ragioni di potenza. Tenendo conto anche della densitá di un esplosivo (ovvero, quanta massa sta in un determinato volume) i piú potenti sono sempre i soliti noti: RDX, HMX ed eventualmente PETN.

L'esplosivo liquido é stato scielto perché é piú facile da nascondere e trasportare in contenitori dall'aspetto innocuo - bottiglie di bibite e simili; ed anche perché certe formulazioni si possono produrre mescolando a bordo due componenti che da soli esplosivi non sono. Questo é il caso dei perossidi di acetone, che si ottengono facilmente da acetone e perossido di idrogeno in ambiente acido (queste informazioni sono di dominio pubblico, e comunque abbastanza vaghe). I perossidi di acetone, come tutti quelli organici, sono sensibili agli urti e quindi non richiedono detonatore.
Un'altra probabile ragione é che i dispositivi di analisi ed i cani anti-esplosivi sono ottimizzati ed addestrati per gli esplosivi classici piú che per queste miscele diciamo amatoriali. Il problema puó essere risolto, ma ci vogliono sempre diverse settimane.

Le fusoliere degli aerei sono strutture abbastanza delicate, e specialmente non sono progettate per resistere ad esplosioni (e nemmeno é possibile, credo): anche una piccola bomba puó creare una breccia nella fusoliera, ed a quel punto avviene la depressurizzazione se l'aereo si trova ad alta quota. Gli aerei sono progettati per resistere in caso di breccie nella fusoliera che non superino una certa dimensione, e c'é un famoso caso di un aereo che é non é precipitato nonostante la perdita di un grosso frammento di fusoliera - ma comunque una depressurizzazione improvvisa é un problema serio.
Ma anche se avviene a bassa quota e senza perforare la fusoliera, qualsiasi esplosione a bordo costituisce un rischio estremo per l'aereo ed i suoi passeggeri. E' anche possibile che gli jihadisti cerchino di collocare i loro ordigni dove possano danneggiare i cavi dei sistemi di volo o altre strutture critiche del velivolo.

Gli esplosivi per uso militare o civile/industriale devono incontrare specifici criteri di stabilitá e sicurezza durante il trasporto e lo stoccaggio: limitata sensibilitá agli urti, alta temperatura di detonazione, stabilitá chimica di lungo periodo, bassa tossicitá - con richieste ancora piú stringenti per applicazioni particolari. E naturalmente, al piú basso costo possibile. Gli jihadisti suicidi, invece, non hanno tutte queste preoccupazioni.

Comments:


Non si salva piu' nemmeno la torta di nonna Abelarda... Basterebbe scegliere all'imbarco: tu si' e tu no... ma sarebbe "razzista" e allora saltiamo tutti allegramente per aria consolati dal fatto di non essere "xenofobi". E' una civilta' di deficienti questa.

Quanto al buco, dipende dall'aeromobile ed anche questo lo si puo' scegliere. Basta riuscire ad avere l'accesso alla cabina di pilotaggio che, con tutto il carburante che c'e' al decollo, il modo di far saltare tutto lo si trova comunque. Non c'e' rimedio: trovata una pezza si apre un'altra falla. Bisogna scegliere i passeggeri.

 

Le nuove misure di sicurezza per passeggeri daranno forse piú sicurezza, ma senza alcun dubbio rendono la vita assolutamente miserabile a chiunque debba o voglia volare.

Ad un certo punto bisogna riconoscere che il 100% di sicurezza non é fattibile e mettere un limite alle "misure" da applicare. E soprattutto, fare quello che é efficace, ovvero sciegliere i passeggeri. Non solo su base etnica o razziale, ma anche (e forse piú) sulla base di atteggiamenti e comportamenti che possono indicare un intento malvagio.

 

Ciao e complimenti per il tuo blog: quanto alle norme antiterrorismo ti invito a leggere sul mio blog http://libererisonanze.blogspot.com/ il post "Provvedimenti antiterrorismo sugli aerei".

Un saluto e di nuovo complimenti, ti seguirò molto spesso.

Ciao Enrico

 
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