May 26, 2006
Girls with M4s
Raven 42 (a company, I suppose; correct me if I'm wrong) is part of the support troops of the American army in Iraq. Made in great part of MPs and medics, they are not supposed to face intense combat.
Yet they did, and they won. Sgt. Leigh Ann Hester in particular dispatched four insurgents by herself with aimed shots.
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Yet they did, and they won. Sgt. Leigh Ann Hester in particular dispatched four insurgents by herself with aimed shots.
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Complotti a Go Go
Le forse complottiste hanno lanciato una violenta offensiva su tutti i fronti, incontrando peró un'accanita e tenace resistenza.
Se c'é una cosa che accomuna complottisti e jihadisti, é che entrambi non si arrendono mai. Ritornano sempre alla carica, baionetta innestata e correndo allo scoperto nel campo di fuoco delle mitragliatrici, senza curarsi dei morti e dei feriti. Perché per loro avere perso oggi non conta, domani ritenteranno con ancora piú ardore, e finalmente vinceranno.
Il complottismo é molto diverso dal salubre scetticismo che deve accompagnare i cittadini nei loro rapporti con lo Stato. Il complottismo é una forma mentis che varia da caso a caso, ma ha sempre caratteristiche comuni. E', se mi passate il termine, un'ontologia sociale che si propone di spiegare tutto l'osservabile, tutti i fenomeni sociali. E lo fa chiamando in causa oscure macchinazioni segrete e complotti volti a dominare il mondo o qualche altro fine nefasto. Come ci spiega Wellington traducendo Daniel Pipes:
Si tratta di una visione profondamente ideologica, e come sempre in questi casi gli aderenti al complottismo non possono ammettere di essere in errore, anche su di un punto secondario, perché li costringerebbe a riesaminare tutta la loro visione del mondo. E questo é terribilmente difficile da fare, é una vera crisi psicologica.
E' per questo che serve a poco contestare i complottisti - quelli veri, ideologizzati - sul piano tecnico ed oggettivo. Troveranno sempre un appiglio: se non c'é il filmato, é stato un missile; dove c'é il filmato, é stata una demolizione con esplosivo perché un aereo non avrebbe potuto farlo. Sulla Luna forse ci siamo andati, ma lassú c'é qualcosa che ha fatto ammalare Armstrong (o Aldrin) di depressione... e cosí via all'infinito.
Ci sono poi i semplici ignoranti, che ignorando le basi scientifiche di certi fenomeni si lasciano incantare dalle sirene del complotto. Parlare di resistenza dei materiali, danni da impatto, profili di temperatura, redistribuzione dei carichi, alterazioni termiche della microstruttura dell'acciaio é lungo e noioso (non per gli ingegneri: noi ci attizziamo con queste cose), e spesso incomprensibile. Chi invece urla ai quattro venti " Demolizione!" é molto piú intrigante. Io tento di educare, ma la trecentesima volta che sento/leggo una castroneria di dimensioni bibliche, non riesco a fare altro che raccomandare di ritornare sui libri; diciamo al livello di scuola media per poi eventualmente risalire la china. Ho imparato che i curiosi fanno molte domande, ma gli ignoranti fanno quelle sbagliate.
Rimane quindi qualcuno che avanza dubbi legittimi sugli avvenimenti di quell'infausto 11 Settembre? Pochi davvero. E la situazione é complicata dal fatto che ogni volta che si affrontano queste discussioni si subisce un bombardamento di castronerie, fantasie, insinuazioni, speculazioni, confusione fra aspetti tecnici e politici (cosa é successo e chi ne ha eventualmente giovato sono aspetti correlati ma separati) che sommergono le poche obiezioni intelligenti. Non credo che questo sia sempre accidentale; c'é chi usa deliberatamente questa strategia del sovraccarico.
Vale la pena di ripeterlo l'ennesima volta. Il fatto che la spiegazione A per un certo fenomeno si riveli falsa non significa che un'altra spiegazione B sia necessariamente vera; A e B potrebbero essere entrambe false.
Comunque, voglio lasciarvi con una considerazione. Molti sostengono che Atta e la sua banda di jihadisti abbiano lasciato in giro troppe tracce, e ritengono che il ritrovamento di un Corano e divisa da pilota sia stato organizzato (vedete di nuovo l'assunzione all'opera: se non é A, deve essere B, Complotto!).
Ma per quali ragioni degli jihadisti potrebbero comportarsi in questo modo? Poca esperienza e competenza puó essere una ragione (ricordiamoci che le agenzie ti intelligence americane non sono state esattamente brillanti a riguardo del 9/11). Sicumera un'altra: Atta & co. erano sicuri di non essere catturati - probabilmente potevano anche contare su ottimi avvocati se qualcosa fosse andato storto prima dell'attacco.
Ma l'errore qui é considerare che fossero criminali intenti a preparare un colpo con l'intenzione di non farsi catturare - o soldati che pianificavano una missione con l'intenzione di tornare a casa dopo averla compiuta. Falso: erano tutti fanatici religiosi, ed almeno i capi erano pure determinati e contenti di morire per la causa; non avevano quindi motivo di coprire attentamente le loro tracce specialmente negli ultimi giorni. Il gesto simbolico ha importanza notevole presso gli jihadisti: quale sarebbe altrimenti il motivo che spinge i terroristi suicidi palestinesi a farsi filmare con corpetto esplosivo, Corano in una mano e mitra nell'altra prima di entrare in azione? Alla luce di questi fatti, il ritrovamento di un'uniforme da pilota e Corano non dovrebbe sembrare improbabile.
Aggiornamento: C'é un altro curioso meme portato avanti da molti complottisti. Lo Stato (USA, principalmente) sarebbe una macchina quasi onnipotente ed infallibile, che gestisce con spietata precisione ogni aspetto interno, ed all'esterno rovescia governi e ne installa di nuovi con uno schiocco di dita - ad esempio, la difesa aerea americana sarebbe effettiva al 100% in ogni possibile situazione. Non lo é stata solo lo 11 Settembre 2001 (complotto!). Ma allo stesso tempo l'enorme cospirazione é stata eseguita in modo cosí povero che basta qualche decina di persone per smascherarla, senza nemmeno dover fare indagini supplementari ma soltanto guardando foto e filmati e consultando documenti preparati da altri via Internet (o poco piú). E queste persone continuano a vivere serenamente, senza nemmeno soffrire un disgraziato incidente che li tolga di mezzo. Se non cogliete la contraddizione, siete complottisti.
Alla radice di molte visione complottistiche - specialmente in questo caso specifico - c'é pure un meccanismo di negazione per difesa.
L'idea che una squadra di una ventina di uomini, con relativamente poche risorse ma una ferrea determinazione, possa colpire al cuore una superpotenza é spaventosa.
Dal punto di vista operativo, perché nemmeno il Terzo Reich ed il Giappone imperiale sono riusciti a fare una cosa del genere. Nemmeno ci hanno provato.
Ma l'aspetto piú spaventoso é sul piano ideologico: significa che ci sono persone lá fuori che ci odiano a morte, e sono disposte a compiere gli atti piú estremi per ucciderci o sottometterci. Significa che non viviamo in un mondo pacifico pieno di persone gentili ed amichevoli. Questo non é il genere di conoscenza che ti aiuta a vivere una vita spensierata... ma nessuno ha detto che il realismo sia una strada agevole.
L'idea che sia lo Stato stesso ad avere compiuto queste atrocitá é in qualche modo piú tranquillizzante: lo Stato ha dalla sua parte migliaia di uomini ed enormi risorse - vedi la concezione di onnipotenza espressa sopra. Poi, lo Stato é giá visto come malvagio, cinico ed oppressivo: un'atrocitá in piú non scompiglia le carte; non ci sono altri nemici da considerare rispetto a quello giá noto (la Grande Cospirazione di Destra o quella ebraica).
Ragazzi e ragazze, ho una tesi di dottorato da scrivere, io. Se il commenti dovessero andare fuori controllo, li chiudo senza tante discussioni.
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Se c'é una cosa che accomuna complottisti e jihadisti, é che entrambi non si arrendono mai. Ritornano sempre alla carica, baionetta innestata e correndo allo scoperto nel campo di fuoco delle mitragliatrici, senza curarsi dei morti e dei feriti. Perché per loro avere perso oggi non conta, domani ritenteranno con ancora piú ardore, e finalmente vinceranno.
Il complottismo é molto diverso dal salubre scetticismo che deve accompagnare i cittadini nei loro rapporti con lo Stato. Il complottismo é una forma mentis che varia da caso a caso, ma ha sempre caratteristiche comuni. E', se mi passate il termine, un'ontologia sociale che si propone di spiegare tutto l'osservabile, tutti i fenomeni sociali. E lo fa chiamando in causa oscure macchinazioni segrete e complotti volti a dominare il mondo o qualche altro fine nefasto. Come ci spiega Wellington traducendo Daniel Pipes:
Le teorie del complotto hanno un modo tutto loro di svilupparsi nella mente di una persona fino a diventare un modo di vedere il mondo. In questo senso "il cospirazionismo somiglia agli altri "ismi" in quanto definisce un punto di vista che può trasformarsi in una visione che abbraccia tutto". Così come il nazista interpreta tutto dalla prospettiva della razza ariana e il fondamentalista islamico interpreta tutto dalla prospettiva delle sue letture del Corano, il complottista interpreta tutto a partire dalla propria personale visione cospirazionista, o da un punto di vista cospirazionista generale. Pare che un grande statista Europeo del passato, il Principe Metternich, quando gli venne annunciata la morte improvvisa dell'Ambasciatore Russo con il quale stava conducendo delicate trattative abbia detto: "quali saranno state le sue motivazioni?".Il complottismo non é nemmeno analogo alla curiositá e la voglia di scoprire la complessitá del mondo reale: il mondo complottista é semplice e lineare; una volta scoperta l'elite di cospiratori, tutto si spiega elegantemente.
Si tratta di una visione profondamente ideologica, e come sempre in questi casi gli aderenti al complottismo non possono ammettere di essere in errore, anche su di un punto secondario, perché li costringerebbe a riesaminare tutta la loro visione del mondo. E questo é terribilmente difficile da fare, é una vera crisi psicologica.
E' per questo che serve a poco contestare i complottisti - quelli veri, ideologizzati - sul piano tecnico ed oggettivo. Troveranno sempre un appiglio: se non c'é il filmato, é stato un missile; dove c'é il filmato, é stata una demolizione con esplosivo perché un aereo non avrebbe potuto farlo. Sulla Luna forse ci siamo andati, ma lassú c'é qualcosa che ha fatto ammalare Armstrong (o Aldrin) di depressione... e cosí via all'infinito.
Ci sono poi i semplici ignoranti, che ignorando le basi scientifiche di certi fenomeni si lasciano incantare dalle sirene del complotto. Parlare di resistenza dei materiali, danni da impatto, profili di temperatura, redistribuzione dei carichi, alterazioni termiche della microstruttura dell'acciaio é lungo e noioso (non per gli ingegneri: noi ci attizziamo con queste cose), e spesso incomprensibile. Chi invece urla ai quattro venti " Demolizione!" é molto piú intrigante. Io tento di educare, ma la trecentesima volta che sento/leggo una castroneria di dimensioni bibliche, non riesco a fare altro che raccomandare di ritornare sui libri; diciamo al livello di scuola media per poi eventualmente risalire la china. Ho imparato che i curiosi fanno molte domande, ma gli ignoranti fanno quelle sbagliate.
Rimane quindi qualcuno che avanza dubbi legittimi sugli avvenimenti di quell'infausto 11 Settembre? Pochi davvero. E la situazione é complicata dal fatto che ogni volta che si affrontano queste discussioni si subisce un bombardamento di castronerie, fantasie, insinuazioni, speculazioni, confusione fra aspetti tecnici e politici (cosa é successo e chi ne ha eventualmente giovato sono aspetti correlati ma separati) che sommergono le poche obiezioni intelligenti. Non credo che questo sia sempre accidentale; c'é chi usa deliberatamente questa strategia del sovraccarico.
Vale la pena di ripeterlo l'ennesima volta. Il fatto che la spiegazione A per un certo fenomeno si riveli falsa non significa che un'altra spiegazione B sia necessariamente vera; A e B potrebbero essere entrambe false.
Comunque, voglio lasciarvi con una considerazione. Molti sostengono che Atta e la sua banda di jihadisti abbiano lasciato in giro troppe tracce, e ritengono che il ritrovamento di un Corano e divisa da pilota sia stato organizzato (vedete di nuovo l'assunzione all'opera: se non é A, deve essere B, Complotto!).
Ma per quali ragioni degli jihadisti potrebbero comportarsi in questo modo? Poca esperienza e competenza puó essere una ragione (ricordiamoci che le agenzie ti intelligence americane non sono state esattamente brillanti a riguardo del 9/11). Sicumera un'altra: Atta & co. erano sicuri di non essere catturati - probabilmente potevano anche contare su ottimi avvocati se qualcosa fosse andato storto prima dell'attacco.
Ma l'errore qui é considerare che fossero criminali intenti a preparare un colpo con l'intenzione di non farsi catturare - o soldati che pianificavano una missione con l'intenzione di tornare a casa dopo averla compiuta. Falso: erano tutti fanatici religiosi, ed almeno i capi erano pure determinati e contenti di morire per la causa; non avevano quindi motivo di coprire attentamente le loro tracce specialmente negli ultimi giorni. Il gesto simbolico ha importanza notevole presso gli jihadisti: quale sarebbe altrimenti il motivo che spinge i terroristi suicidi palestinesi a farsi filmare con corpetto esplosivo, Corano in una mano e mitra nell'altra prima di entrare in azione? Alla luce di questi fatti, il ritrovamento di un'uniforme da pilota e Corano non dovrebbe sembrare improbabile.
Aggiornamento: C'é un altro curioso meme portato avanti da molti complottisti. Lo Stato (USA, principalmente) sarebbe una macchina quasi onnipotente ed infallibile, che gestisce con spietata precisione ogni aspetto interno, ed all'esterno rovescia governi e ne installa di nuovi con uno schiocco di dita - ad esempio, la difesa aerea americana sarebbe effettiva al 100% in ogni possibile situazione. Non lo é stata solo lo 11 Settembre 2001 (complotto!). Ma allo stesso tempo l'enorme cospirazione é stata eseguita in modo cosí povero che basta qualche decina di persone per smascherarla, senza nemmeno dover fare indagini supplementari ma soltanto guardando foto e filmati e consultando documenti preparati da altri via Internet (o poco piú). E queste persone continuano a vivere serenamente, senza nemmeno soffrire un disgraziato incidente che li tolga di mezzo. Se non cogliete la contraddizione, siete complottisti.
Alla radice di molte visione complottistiche - specialmente in questo caso specifico - c'é pure un meccanismo di negazione per difesa.
L'idea che una squadra di una ventina di uomini, con relativamente poche risorse ma una ferrea determinazione, possa colpire al cuore una superpotenza é spaventosa.
Dal punto di vista operativo, perché nemmeno il Terzo Reich ed il Giappone imperiale sono riusciti a fare una cosa del genere. Nemmeno ci hanno provato.
Ma l'aspetto piú spaventoso é sul piano ideologico: significa che ci sono persone lá fuori che ci odiano a morte, e sono disposte a compiere gli atti piú estremi per ucciderci o sottometterci. Significa che non viviamo in un mondo pacifico pieno di persone gentili ed amichevoli. Questo non é il genere di conoscenza che ti aiuta a vivere una vita spensierata... ma nessuno ha detto che il realismo sia una strada agevole.
L'idea che sia lo Stato stesso ad avere compiuto queste atrocitá é in qualche modo piú tranquillizzante: lo Stato ha dalla sua parte migliaia di uomini ed enormi risorse - vedi la concezione di onnipotenza espressa sopra. Poi, lo Stato é giá visto come malvagio, cinico ed oppressivo: un'atrocitá in piú non scompiglia le carte; non ci sono altri nemici da considerare rispetto a quello giá noto (la Grande Cospirazione di Destra o quella ebraica).
Ragazzi e ragazze, ho una tesi di dottorato da scrivere, io. Se il commenti dovessero andare fuori controllo, li chiudo senza tante discussioni.
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May 24, 2006
Worthy News
Iranian university students are protesting against the regime - which predictably is cracking down hard, a blogger reports.
I have the distinct sensation that this story will hardly make the headlines, and only a few human rights advocates will speak up in righteous indignation. Will the UN ask Iran to cease the repression, much like they asked the USA to close Camp X-Ray? I doubt, but I'd like to be proven wrong.
Sadly, I can't do much to support these protesters besides helping to spread the story of their struggle. Except maybe another maling campaign. Anyone to get onboard?
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I have the distinct sensation that this story will hardly make the headlines, and only a few human rights advocates will speak up in righteous indignation. Will the UN ask Iran to cease the repression, much like they asked the USA to close Camp X-Ray? I doubt, but I'd like to be proven wrong.
Sadly, I can't do much to support these protesters besides helping to spread the story of their struggle. Except maybe another maling campaign. Anyone to get onboard?
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Notizie Abbastanza Buone
Spari per difendere la tua proprietá da un ladro, e cosa succede?
Aggiornamento: Dal resoconto dell'episodio, risulta che i due gioiellieri abbiano aperto il fuoco verso i delinquenti che stavano scappando. Questo esula dai limiti della legittima difesa, secondo me - anche se é comprensibile data l'esasperazione delle vittime e la concitazione del momento. Quindi una condanna con sospensione della pena ci puó stare; ma l'accusa di omicido volontario é eccessiva ed assurda.
Aggiornamento 26/05: Per due gioiellieri che hanno ecceduto nell'esercitare il diritto di legittima difesa, c'é un criminale che non si fa scrupoli ad uccidere durante una rapina in gioielleria.
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MILANO - I giudici della Prima Corte d'Assise di Milano hanno condannato rispettivamente a un mese e a 18 mesi di reclusione, con la sospensione condizionale della pena Giuseppe e Rocco Maiocchi, padre e figlio gioiellieri, accusati di concorso in omicidio volontario per aver ucciso un ladro montenegrino il 13 aprile 2004 dopo un tentativo di furto. Il pm aveva chiesto 10 anni per entrambi.La notizia, quindi, é buona solo in parte. Per come la vedo io, reagire contro un atto criminale non dovrebbe certo portare a condanne penali. L'aspetto positivo é che il sistema ha finalmente rivolto alle vittime del crimine quella lenienza che troppo spesso sembra riservata ai delinquenti.
Aggiornamento: Dal resoconto dell'episodio, risulta che i due gioiellieri abbiano aperto il fuoco verso i delinquenti che stavano scappando. Questo esula dai limiti della legittima difesa, secondo me - anche se é comprensibile data l'esasperazione delle vittime e la concitazione del momento. Quindi una condanna con sospensione della pena ci puó stare; ma l'accusa di omicido volontario é eccessiva ed assurda.
Aggiornamento 26/05: Per due gioiellieri che hanno ecceduto nell'esercitare il diritto di legittima difesa, c'é un criminale che non si fa scrupoli ad uccidere durante una rapina in gioielleria.
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May 22, 2006
Stay Afloat
Just found a most strange search phrase in my referrals: "steel is much denser than water.in view of this fact, how do steel ships float ?"
Now, this isn't as laughable as it may seem. And I like to provide scientific information to my readers, so here we go.
Ships float because they're for the most part empty; basically a shell around a large cavity. This makes the overall density of the ship lower than that of water.
Let's make an example.
A steel cube weighing 100 tons will have a volume of approximatively 15 cubic meters, and will definitely sink in water. However, if we take 100 tons of steel plates and with that we build a ship with an internal volume of 250 cubic meters (that would be a 10 x 5 x 5 meters cuboid, not a big ship), we obtain an overall density of 0.4 ton/cubic meter: much less than water. We could even load another 100 ton of cargo in that ship.
And let's not forget that nowadays many boats and small ships have fiberlgass-resin composite hulls, which are even less dense than steel.
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Now, this isn't as laughable as it may seem. And I like to provide scientific information to my readers, so here we go.
Ships float because they're for the most part empty; basically a shell around a large cavity. This makes the overall density of the ship lower than that of water.
Let's make an example.
A steel cube weighing 100 tons will have a volume of approximatively 15 cubic meters, and will definitely sink in water. However, if we take 100 tons of steel plates and with that we build a ship with an internal volume of 250 cubic meters (that would be a 10 x 5 x 5 meters cuboid, not a big ship), we obtain an overall density of 0.4 ton/cubic meter: much less than water. We could even load another 100 ton of cargo in that ship.
And let's not forget that nowadays many boats and small ships have fiberlgass-resin composite hulls, which are even less dense than steel.
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Human Rights Madness
In the last two or three years I concluded that the scope and reach of "human rights" have been inflated to absolutely ludicrous proportions, especially in Europe.
The first nefarious consequence is that rights are cheapened and demeaned this way. If you consider the Bill of Rights, for example, you will see that it deals with a few fundamental rights, so important that were taken out of the normal political process and put at the foundations of the country. But when even the most trivial issues are granted the status of human rights, they become meaningless and end up unduly limiting liberties. For example, someone else's hypothetical right to scream aloud at night (to express themselves or somesuch) under my window would interfere wih my liberty to sleep as I see fit.
As another consequence, this human rights madness can become truly dangerous:
I think that terrorism suspects (and jihadis in particular) should be handled by special courts, and what is better between immediate deportation and special regime (Guantanamo) detention is open to debate.
In more general terms, if you are engaged in hostile activities against your host country, you can kiss your rights goodbye. No ifs or buts: there's a war going on.
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The first nefarious consequence is that rights are cheapened and demeaned this way. If you consider the Bill of Rights, for example, you will see that it deals with a few fundamental rights, so important that were taken out of the normal political process and put at the foundations of the country. But when even the most trivial issues are granted the status of human rights, they become meaningless and end up unduly limiting liberties. For example, someone else's hypothetical right to scream aloud at night (to express themselves or somesuch) under my window would interfere wih my liberty to sleep as I see fit.
As another consequence, this human rights madness can become truly dangerous:
Home Office records show that nearly a quarter of the 963 people arrested in counter-terrorism operations in England and Wales since September 2001 have claimed refugee status, saying their human rights would be violated if they returned to countries such as Algeria, Iraq and Somalia.People strongly suspected of hostile activities get the right to stay and even receive benefits. This is madness.
While their applications are processed, all are entitled to state benefits such as free housing and legal aid to pursue their claims that they would be persecuted in their home countries.
I think that terrorism suspects (and jihadis in particular) should be handled by special courts, and what is better between immediate deportation and special regime (Guantanamo) detention is open to debate.
In more general terms, if you are engaged in hostile activities against your host country, you can kiss your rights goodbye. No ifs or buts: there's a war going on.
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Complotti nella Testa
Aribandus ha aggiunto alla sua inchiesta anche il nuovo - ma tutt'altro che risolutivo - video dell'attacco al Pentagono del 9/11.
Ma ancora non basta. I complottisti ritornano sempre alla carica, con nuove e piú astruse elucubrazioni. Certo, i complottisti non sono tutti uguali: ci sono i pazzi furiosi, ci sono gli spacciatori di bugie per calcolo, e quelli che sembrano piú razionali e realisti.
Sembrano. In realtá, si tratta di masturbazioni mentali piú che vere analisi. Il modus operandi tipico di questi personaggi é concentrarsi su uno o pochi dettagli che non vengono spiegati perfettamente dal modello "ufficiale", e sulla base di interpretazioni spesso molto selettive di questi fatti proporre una spiegazione alternativa (cfr. creazionisti contro il modello evolutivo). Spiegazione che nel 99.9% dei casi é un diabolico complotto amerikano per dominare il mondo. Si, questi scettici (e cinici) di professione nemmeno prendono in considerazione l'idea che una banda di jihadisti possa quantomeno tentare il colpo.
Per esempio: certi complottisti sostengono che il volo AA77 abbia compiuto una manovra impossibile per un 757 - ergo, non puó essere stato un aereo, o quell'aereo a schiantarsi contro il Pentagono. Ma cosa si intende per una manovra impossibile? L'unica manovra davvero impossibile sarebbe una che esponga l'aereo ad accelerazioni tali da causare la disintegrazione in volo o quanto meno l'immediata perdita di controllo. Non sono perfettamente sicuro, ma mi pare che gli aerei di linea possano sopportare accelerazioni fino a 3 - 4 g a seconda del tipo di manovra ed altri fattori. Tuttavia, prima di avere seri danni strutturali accade tutta una serie di cose: ferite ai passeggeri, danni ad apparecchiature accessorie dell'aereo, lievi danni strutturali, accentuazione delle cricche da fatica che riducono la vita dell'aereo ecc. Un pilota commerciale che faccia una manovra da 3 g senza una ragione piú che valida verrebbe licenziato o quantomeno punito per aver messo a rischio passeggeri e velivolo. Ma chiaramente, dei dirottatori fanatici in missione suicida non si preoccupano del comfort dei passeggeri o delle cricche da fatica; per loro basta che l'areo funzioni fino al momento dell'impatto.
Piú in generale, un areo che si schianta contro un edificio costituisce un fenomeno ad alta energia che coinvolge sistemi complessi. Situazioni di questo tipo sono molto difficile da modellare, ed in buona parte caotiche. Per fare un esempio, non é possibile prevedere o spiegare in dettaglio la traiettoria di tutti i frammenti. Eppure i complottisti spesso escono con cose del tipo "Il frammento A si trova nel punto X, ed il tuo modello non lo sa spiegare! Questa é la prova del complotto!". Gli schianti del 9/11 sono pure accaduti in condizioni tutt'altro che controllate: il massimo che abbiamo sono filmati di tipo giornalistico; non c'erano sensori all'interno delle Torri Gemelle che potessero misurare temperatura, carichi, spostamenti ed accelerazioni: per forza di cose molti fattori possono soltanto venire stimati dall'esame delle macerie, che non é mai affidabile e preciso come una misura diretta.
L'unico modo per chiarire almeno alcuni aspetti sarebbe una campagna sperimentale volta a ricostruire almeno in parte gli eventi di quel giorno. Tuttavia, anche se si costruisse una replica del Pentagono per colpirla con un 757 radiocomandato (si, é possibile comandare aerei a distanza), data la natura in parte caotica del fenomeno si otterrebbero probabilmente risultati un po', o forse anche molto, diversi ogni volta (naturalmente questi esperimenti richiederebbero molto tempo e denaro. Ma forse con i proventi della vendita di materiale complottista...)
Se ne avete tempo e voglia, potreste fare un esperimento di questo tipo: procuratevi dieci bicchieri di vetro identici, e lasciateli cadere nello stesso modo dalla stessa altezza cosí che si infrangano su una superficie dura. Ogni volta fotografate la distribuzione dei frammenti, e vedrete che ci saranno probabilmente analogie e forse uno schema generale, ma anche sensibili variazioni da un caso all'altro.
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Ma ancora non basta. I complottisti ritornano sempre alla carica, con nuove e piú astruse elucubrazioni. Certo, i complottisti non sono tutti uguali: ci sono i pazzi furiosi, ci sono gli spacciatori di bugie per calcolo, e quelli che sembrano piú razionali e realisti.
Sembrano. In realtá, si tratta di masturbazioni mentali piú che vere analisi. Il modus operandi tipico di questi personaggi é concentrarsi su uno o pochi dettagli che non vengono spiegati perfettamente dal modello "ufficiale", e sulla base di interpretazioni spesso molto selettive di questi fatti proporre una spiegazione alternativa (cfr. creazionisti contro il modello evolutivo). Spiegazione che nel 99.9% dei casi é un diabolico complotto amerikano per dominare il mondo. Si, questi scettici (e cinici) di professione nemmeno prendono in considerazione l'idea che una banda di jihadisti possa quantomeno tentare il colpo.
Per esempio: certi complottisti sostengono che il volo AA77 abbia compiuto una manovra impossibile per un 757 - ergo, non puó essere stato un aereo, o quell'aereo a schiantarsi contro il Pentagono. Ma cosa si intende per una manovra impossibile? L'unica manovra davvero impossibile sarebbe una che esponga l'aereo ad accelerazioni tali da causare la disintegrazione in volo o quanto meno l'immediata perdita di controllo. Non sono perfettamente sicuro, ma mi pare che gli aerei di linea possano sopportare accelerazioni fino a 3 - 4 g a seconda del tipo di manovra ed altri fattori. Tuttavia, prima di avere seri danni strutturali accade tutta una serie di cose: ferite ai passeggeri, danni ad apparecchiature accessorie dell'aereo, lievi danni strutturali, accentuazione delle cricche da fatica che riducono la vita dell'aereo ecc. Un pilota commerciale che faccia una manovra da 3 g senza una ragione piú che valida verrebbe licenziato o quantomeno punito per aver messo a rischio passeggeri e velivolo. Ma chiaramente, dei dirottatori fanatici in missione suicida non si preoccupano del comfort dei passeggeri o delle cricche da fatica; per loro basta che l'areo funzioni fino al momento dell'impatto.
Piú in generale, un areo che si schianta contro un edificio costituisce un fenomeno ad alta energia che coinvolge sistemi complessi. Situazioni di questo tipo sono molto difficile da modellare, ed in buona parte caotiche. Per fare un esempio, non é possibile prevedere o spiegare in dettaglio la traiettoria di tutti i frammenti. Eppure i complottisti spesso escono con cose del tipo "Il frammento A si trova nel punto X, ed il tuo modello non lo sa spiegare! Questa é la prova del complotto!". Gli schianti del 9/11 sono pure accaduti in condizioni tutt'altro che controllate: il massimo che abbiamo sono filmati di tipo giornalistico; non c'erano sensori all'interno delle Torri Gemelle che potessero misurare temperatura, carichi, spostamenti ed accelerazioni: per forza di cose molti fattori possono soltanto venire stimati dall'esame delle macerie, che non é mai affidabile e preciso come una misura diretta.
L'unico modo per chiarire almeno alcuni aspetti sarebbe una campagna sperimentale volta a ricostruire almeno in parte gli eventi di quel giorno. Tuttavia, anche se si costruisse una replica del Pentagono per colpirla con un 757 radiocomandato (si, é possibile comandare aerei a distanza), data la natura in parte caotica del fenomeno si otterrebbero probabilmente risultati un po', o forse anche molto, diversi ogni volta (naturalmente questi esperimenti richiederebbero molto tempo e denaro. Ma forse con i proventi della vendita di materiale complottista...)
Se ne avete tempo e voglia, potreste fare un esperimento di questo tipo: procuratevi dieci bicchieri di vetro identici, e lasciateli cadere nello stesso modo dalla stessa altezza cosí che si infrangano su una superficie dura. Ogni volta fotografate la distribuzione dei frammenti, e vedrete che ci saranno probabilmente analogie e forse uno schema generale, ma anche sensibili variazioni da un caso all'altro.
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May 19, 2006
More Logs Stuff
This is weird: I'm getting a few pretty long visits from the domain integritycorporation.com (Texas, USA), that corresponds to this website: a marketing/brand consulting company.
The link is to my "digital guerrilla" article (in Italian), but I can't see the referral. I'd like to know why my modest blog caught the eye of what apparently is a big business name.
Parlando di visite, questo post di Camelot é stato aggregato da Libero Blog, e siccome contiene un collegamento al mio blog, questo mi ha portato diverse decine di visite in un paio di giorni.
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The link is to my "digital guerrilla" article (in Italian), but I can't see the referral. I'd like to know why my modest blog caught the eye of what apparently is a big business name.
Parlando di visite, questo post di Camelot é stato aggregato da Libero Blog, e siccome contiene un collegamento al mio blog, questo mi ha portato diverse decine di visite in un paio di giorni.
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May 17, 2006
Nuclear Waste Disposal 1
I borrowed a book on the subject from the library and I' more than halfway through it:
Neil A. Chapman, Ian G. McKinley
The Geological Disposal of Nuclear Waste
John Wiley & Sons, 1987, ISBN 0 471 91249 2
The book is rigorous yet not exceedingly complex (it carefully avoids matemathical treatment, among other things), so much it can be understood almost in full even by people without considerable scientific knowledge.
For me, it did not provide any revolutionary information given that everything can be worked out from the basic laws of chemistry, physics and heat/mass transfer, but I learnt some interesting things about the details of nuclear waste disposal nonetheless.
However, the basic concept behind this activity, like many others, is risk management. It is unrealistic to ask for zero risk (of exposure to radiations, or of dying while driving to work); the only thing that can be done is to reduce the risk to reasonable levels. What is a reasonable level is a debatable subject, but considering the natural backgroud and other sources, one death per year in 100 000 people is considered a reasonable level (As Low As Reasonably Achievable). And risks must always be weighted against the elephant in the room: the fact that the world needs electricity, and not just for electric orange-squeezers, but also and mainly for more basic and even life-saving applications (how many lives have been saved by food conserved properly in fridges?).
The other conclusion is that we have the knowledge and technology to build nuclear waste repositories that are safe, for million of years and in any case except catastrophic cataclysms - which would be much more destructive in themselves than the release of radionuclides from the repository.
But today I received bad news on the personal side that sapped my morale, so more on this subject will follow in the near future.
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Neil A. Chapman, Ian G. McKinley
The Geological Disposal of Nuclear Waste
John Wiley & Sons, 1987, ISBN 0 471 91249 2
The book is rigorous yet not exceedingly complex (it carefully avoids matemathical treatment, among other things), so much it can be understood almost in full even by people without considerable scientific knowledge.
For me, it did not provide any revolutionary information given that everything can be worked out from the basic laws of chemistry, physics and heat/mass transfer, but I learnt some interesting things about the details of nuclear waste disposal nonetheless.
However, the basic concept behind this activity, like many others, is risk management. It is unrealistic to ask for zero risk (of exposure to radiations, or of dying while driving to work); the only thing that can be done is to reduce the risk to reasonable levels. What is a reasonable level is a debatable subject, but considering the natural backgroud and other sources, one death per year in 100 000 people is considered a reasonable level (As Low As Reasonably Achievable). And risks must always be weighted against the elephant in the room: the fact that the world needs electricity, and not just for electric orange-squeezers, but also and mainly for more basic and even life-saving applications (how many lives have been saved by food conserved properly in fridges?).
The other conclusion is that we have the knowledge and technology to build nuclear waste repositories that are safe, for million of years and in any case except catastrophic cataclysms - which would be much more destructive in themselves than the release of radionuclides from the repository.
But today I received bad news on the personal side that sapped my morale, so more on this subject will follow in the near future.
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May 15, 2006
Giorno-L
Grazie a tutti coloro che hanno aderito alla mia iniziativa per la liberazione di Alaa Abd el-Fatah. Il preavviso é stato breve, ma una buona decina di blogs sono coinvolti.
Oggi é il Giorno-L, ovvero il giorno delle lettere. Scrivete (scriviamo) all'ambasciata egiziana per far sentire la nostra voce.
Aggiornamento 12:47 GMT: Abbiamo un problema tecnico. Ho provato a mandare un messaggio all'indirizzo ambegittto@pelagus.it, ma mi é ritornato un messaggio di errore - Utente sconosciuto. Temo che questo indirizzo non sia corretto, e non sono riuscito a trovarne altri. A disposizione c'é solo un numero di telefono, 06 854 2646. E qui purtroppo devo passare la palla ai miei amici in Italia, visto che mi trovo all'estero.
15:13 GMT: Questa campagna di protesta informatica dovrebbe completarsi con la Fase 3, ovvero contattare il Ministro degli Esteri italiano perché eserciti pressioni diplomatiche. Quando avremo un Ministro degli Esteri...
Aggiornamento 17/05: Abbiamo il Ministro degli Esteri, nella Persona di Massimo D'Alema. Quindi, scriviamo a: relazioni.pubblico@esteri.it. 18:50 GMT: Io ho mandato le mie lettere. Voi?
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Oggi é il Giorno-L, ovvero il giorno delle lettere. Scrivete (scriviamo) all'ambasciata egiziana per far sentire la nostra voce.
Aggiornamento 12:47 GMT: Abbiamo un problema tecnico. Ho provato a mandare un messaggio all'indirizzo ambegittto@pelagus.it, ma mi é ritornato un messaggio di errore - Utente sconosciuto. Temo che questo indirizzo non sia corretto, e non sono riuscito a trovarne altri. A disposizione c'é solo un numero di telefono, 06 854 2646. E qui purtroppo devo passare la palla ai miei amici in Italia, visto che mi trovo all'estero.
15:13 GMT: Questa campagna di protesta informatica dovrebbe completarsi con la Fase 3, ovvero contattare il Ministro degli Esteri italiano perché eserciti pressioni diplomatiche. Quando avremo un Ministro degli Esteri...
Aggiornamento 17/05: Abbiamo il Ministro degli Esteri, nella Persona di Massimo D'Alema. Quindi, scriviamo a: relazioni.pubblico@esteri.it. 18:50 GMT: Io ho mandato le mie lettere. Voi?
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May 11, 2006
Liberare Alaa: Guerriglia Digitale
E' raro che una un comune cittadino da solo possa cambiare le decisioni prese da un governo autoritario. Ma se gli individui si organizzano e fanno rete per concentrare i propri sforzi, si puó ottenere molto di piú, soprattutto in questa etá dell'informazione.
Il prominente blogger egiziano Alaa Abd El-Fatah é stato arrestato dalla polizia egiziana durante una manifestazione pochi giorni fa, e ci sono pochi dubbi riguardo alle ragioni del suo arresto: é un oppositore del regime egiziano ed anche degli integralisti islamici.
Una campagna per la liberazione di Alaa é subito partita, anche attraverso il blog Free Alaa!. Finora la vicenda non era riuscita ad interessarmi piú di tanto, ma oggi ho letto questo post, nel quale Wretchard consiglia alla campagna per Alaa di impiegare tattiche di guerriglia digitale per massimizzare l'effetto. Il difetto di queste campagne é infatti che tendono ad essere dispersive, mentre quello che serve é radunare una forza ed attaccare (in modo non violento, naturalmente) uno o pochi bersagli selezionati per volta.
Parlando di Internet, l'attacco consiste di e-mail, telefonate, fax ed anche lettere cartacee di protesta. Ed anche Googlebombs, che nonostante il nome sono perfettamente legittime: in questo caso, la bomba é: googlebombingforalaa (leggere Wretchard per maggiori spiegazioni) Che nessuno si faccia tentare dallo spam, DOS o si metta afare l'hacker: queste pratiche sono illegali. L'ambasciata egiziana negli Stati Uniti é stata sommersa di e-mail, ed io propongo di fare qualcosa di simile.
Il mio piano d'azione ha due fasi principali:
Fase 1: Nelle giornate di Venerdí 12 e Lunedí 15 Maggio, tempestare di e-mail, ed eventualmente telefonate e fax l'ambasciata egiziana a Roma. Contatti:
Ci sono anche diverse aziende italiane, soprattutto nel settore del turismo, che hanno strutture in Egitto ed organizzano viaggi verso questo paese. Quindi, ecco la
Fase 2: A partire dal giorno Martedí 16 Maggio, inviare e-mail agli operatori turistici italiani impegnati in Egitto. I siti di queste aziende sono non proprio prodighi di informazioni di contatto, ma sono riuscito a trovare qualcosa lostesso:
Tutte le informazioni riportate sopra sono state ottenute da aree Internet liberamente accessibili al pubblico.
Le lettere devono essere ferme ma educate e rispettose; e possibilmente contenere un link al blog Free Alaa!. Specialmente nel contattare l'ambasciata egiziana, penso sia meglio appellarsi alla storia passata dell'Egitto ed agli attuali apsetti positivi di questo paese piuttosto che prendere una posizione di intransigente superioritá.
Ed ora devo chiamare tutti a raccolta: Tocqueville; Neo-Lib; i miei amici (e non) bloggers e tutti i miei lettori perché partecipino a questa campagna, perché si possano trovare i numeri per lasciare il segno; per la libertá contro un governo oppressivo.
Aggiornamento 12/05: Finora hanno aderito Wellington e Robinik; anche Cantor é su posizioni simili. 21:35 GMT: Anche Sgembo e Lisistrata sono con me. 13/05: Pure No Way.
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Il prominente blogger egiziano Alaa Abd El-Fatah é stato arrestato dalla polizia egiziana durante una manifestazione pochi giorni fa, e ci sono pochi dubbi riguardo alle ragioni del suo arresto: é un oppositore del regime egiziano ed anche degli integralisti islamici.
Una campagna per la liberazione di Alaa é subito partita, anche attraverso il blog Free Alaa!. Finora la vicenda non era riuscita ad interessarmi piú di tanto, ma oggi ho letto questo post, nel quale Wretchard consiglia alla campagna per Alaa di impiegare tattiche di guerriglia digitale per massimizzare l'effetto. Il difetto di queste campagne é infatti che tendono ad essere dispersive, mentre quello che serve é radunare una forza ed attaccare (in modo non violento, naturalmente) uno o pochi bersagli selezionati per volta.
Parlando di Internet, l'attacco consiste di e-mail, telefonate, fax ed anche lettere cartacee di protesta. Ed anche Googlebombs, che nonostante il nome sono perfettamente legittime: in questo caso, la bomba é: googlebombingforalaa (leggere Wretchard per maggiori spiegazioni) Che nessuno si faccia tentare dallo spam, DOS o si metta afare l'hacker: queste pratiche sono illegali. L'ambasciata egiziana negli Stati Uniti é stata sommersa di e-mail, ed io propongo di fare qualcosa di simile.
Il mio piano d'azione ha due fasi principali:
Fase 1: Nelle giornate di Venerdí 12 e Lunedí 15 Maggio, tempestare di e-mail, ed eventualmente telefonate e fax l'ambasciata egiziana a Roma. Contatti:
Roma - Villa Savoia, via Salaria 267
Tel. 06/44234764 - 06/8440191- 06/84241896
Fax. 06/8554424 - 06/85301175
Email: ambegitto@pelagus.it
Ci sono anche diverse aziende italiane, soprattutto nel settore del turismo, che hanno strutture in Egitto ed organizzano viaggi verso questo paese. Quindi, ecco la
Fase 2: A partire dal giorno Martedí 16 Maggio, inviare e-mail agli operatori turistici italiani impegnati in Egitto. I siti di queste aziende sono non proprio prodighi di informazioni di contatto, ma sono riuscito a trovare qualcosa lostesso:
Alpitour - adriano.rosso@alpitour.it
Valtur - scrivi@valtur.it; 02 30099811
Costa Crociere - info@costa.it; 800 532853
Domina Hotels&Resorts - info@dominahotels.it; 02 550041
Tutte le informazioni riportate sopra sono state ottenute da aree Internet liberamente accessibili al pubblico.
Le lettere devono essere ferme ma educate e rispettose; e possibilmente contenere un link al blog Free Alaa!. Specialmente nel contattare l'ambasciata egiziana, penso sia meglio appellarsi alla storia passata dell'Egitto ed agli attuali apsetti positivi di questo paese piuttosto che prendere una posizione di intransigente superioritá.
Ed ora devo chiamare tutti a raccolta: Tocqueville; Neo-Lib; i miei amici (e non) bloggers e tutti i miei lettori perché partecipino a questa campagna, perché si possano trovare i numeri per lasciare il segno; per la libertá contro un governo oppressivo.
Aggiornamento 12/05: Finora hanno aderito Wellington e Robinik; anche Cantor é su posizioni simili. 21:35 GMT: Anche Sgembo e Lisistrata sono con me. 13/05: Pure No Way.
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May 10, 2006
25 000!
I just got my visit number 25 000. Yeah, I know, not much for two years of activity. But I tried, posting skin pics and dirt. Whatever.
Visitor 25 000 comes from Oregon, USA, Oregon State System of Higher Education, and was searching for "cia world facts". Congratulations, you win an used PTFE gasket.
I want to write a more scientific post about the issue of nuclear waste disposal, but because it's not my field I need more documentation. Wikipedia is a non-starter, and even if I'm quite sure there are good documents online, I'll get a book on the subject. This project will take a little while tho.
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Visitor 25 000 comes from Oregon, USA, Oregon State System of Higher Education, and was searching for "cia world facts". Congratulations, you win an used PTFE gasket.
I want to write a more scientific post about the issue of nuclear waste disposal, but because it's not my field I need more documentation. Wikipedia is a non-starter, and even if I'm quite sure there are good documents online, I'll get a book on the subject. This project will take a little while tho.
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Not Solving the Problem
Today's media report yet another turn of the horrific Palestinian carousel: the USA accepted the proposal of the other three members of the infamous Quartet (UN, EU, Russia) and agreed to aid the Palestinians, after foreign aid was cut off following the electoral victory of Hamas.
But only for humanitarian reasons; to provide services and pay the salaries of doctors and teachers for a limited period of time. Yeah, right.
On of the reasons that made the Palestinian problem so long-lasting and inextricable is that the "international community" since 1948 at least always, always saved the Palestinians' hide when they ended up in a tight spot. Israel was stopped while winning wars and condemned for military actions that, while not gentle, aren't atrocities by any means; the Palestinians instead have received hefty sums of money and political support, inconditionately (this is more the result of very postmodern and postcolonial white guilt and simpathy for the underdog, rather than anti-semitism). Only in the last few years the USA, and the EU much later, have found firmer stance against the Palestinian atrocities.
So, the Palestinians never really had to bear responsibility and carry the weight for their dissennate choices. Only Israel tried something to make them face reality, but only to be hamstrung by the "international community". The Palestinians lost more than one war, but they still behave like they actually won, or at least scored a draw. Against how things have been since time immemorial: the loser has to accept the conditions of the winner.
This discussion is not about rights or international law. It is realist and pragmatist, and thus about power, about intentions and capabilities. The Palestinians set for themselves unreasonable (or barely reasonable) objectives like the "Right of Return": short of some huge change of ideology, Israel isn't going to accept it, no way. Moreover, the strategy and tactics used by the Palestinians are overly inept: bloody, brutal violence; often pointless and self-serving and within a context of gangs and factions trying to outdo each other without any organic plan or timeline for action. A total mess, an utter fuckup as an important ex-blogger once wrote. And on top of that, Arafat and his ilk skimmed off plenty of foreign aid to build their own riches - leaving the commons just enough to float above abject poverty. Because abject poors have nothing to lose and would possibly revolt, and prosperous citizens rapidly lose their martial spirit (with notable exceptions, of course). An important point of Palestinian internal propaganda was, and still is, that once Israel is destroyed everyone will be happy and rich.
Though, the Arabs of the area handled the propaganda part pretty well, and managed to rally a sizable consensus and support in the West, especially Europe (the situation is more complex, because at a certain point the Soviet Union became pro-Arab and turned its massive propaganda and indoctrination potential in that direction). I think that anti-semitism and anti-semitic propaganda are interlocked in a vicious circle: the former is fertile ground for the latter, but when candid people are exposed to unrelenting propaganda, will easily become anti-semites in turn. I mean, if the Israelis truly were vicious, genocidal baby-killers aversion would be justified.
Avoiding to de-stabilize "Palestine" is a ridiculous excuse. It is an abortion of a state, failed even before being born; loosely kept together only by the opposition to Israel. The Palestinians have to learn to bear responsibility for their decisions before any real solution can be found. But always bailing them out goes in the opposite direction.
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But only for humanitarian reasons; to provide services and pay the salaries of doctors and teachers for a limited period of time. Yeah, right.
On of the reasons that made the Palestinian problem so long-lasting and inextricable is that the "international community" since 1948 at least always, always saved the Palestinians' hide when they ended up in a tight spot. Israel was stopped while winning wars and condemned for military actions that, while not gentle, aren't atrocities by any means; the Palestinians instead have received hefty sums of money and political support, inconditionately (this is more the result of very postmodern and postcolonial white guilt and simpathy for the underdog, rather than anti-semitism). Only in the last few years the USA, and the EU much later, have found firmer stance against the Palestinian atrocities.
So, the Palestinians never really had to bear responsibility and carry the weight for their dissennate choices. Only Israel tried something to make them face reality, but only to be hamstrung by the "international community". The Palestinians lost more than one war, but they still behave like they actually won, or at least scored a draw. Against how things have been since time immemorial: the loser has to accept the conditions of the winner.
This discussion is not about rights or international law. It is realist and pragmatist, and thus about power, about intentions and capabilities. The Palestinians set for themselves unreasonable (or barely reasonable) objectives like the "Right of Return": short of some huge change of ideology, Israel isn't going to accept it, no way. Moreover, the strategy and tactics used by the Palestinians are overly inept: bloody, brutal violence; often pointless and self-serving and within a context of gangs and factions trying to outdo each other without any organic plan or timeline for action. A total mess, an utter fuckup as an important ex-blogger once wrote. And on top of that, Arafat and his ilk skimmed off plenty of foreign aid to build their own riches - leaving the commons just enough to float above abject poverty. Because abject poors have nothing to lose and would possibly revolt, and prosperous citizens rapidly lose their martial spirit (with notable exceptions, of course). An important point of Palestinian internal propaganda was, and still is, that once Israel is destroyed everyone will be happy and rich.
Though, the Arabs of the area handled the propaganda part pretty well, and managed to rally a sizable consensus and support in the West, especially Europe (the situation is more complex, because at a certain point the Soviet Union became pro-Arab and turned its massive propaganda and indoctrination potential in that direction). I think that anti-semitism and anti-semitic propaganda are interlocked in a vicious circle: the former is fertile ground for the latter, but when candid people are exposed to unrelenting propaganda, will easily become anti-semites in turn. I mean, if the Israelis truly were vicious, genocidal baby-killers aversion would be justified.
Avoiding to de-stabilize "Palestine" is a ridiculous excuse. It is an abortion of a state, failed even before being born; loosely kept together only by the opposition to Israel. The Palestinians have to learn to bear responsibility for their decisions before any real solution can be found. But always bailing them out goes in the opposite direction.
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May 06, 2006
Modifiche
Mentre io bel bello continuavo a scrivere (sporadicamente) articoli, altri bloggers hanno deciso di aggiungere The Italian Version alle loro liste. Quindi, benvenuti a: NeOquidnimis; Camelotdestraideale e Pro American Movement.
Ed inoltre, due blogs diciamo ai margini della mia area: Inminoranza che é parte della sinistra "illuminata"; ed At the Zoo che invece é un incrollabile nazionalista americano (ma non un fondamentalista cristiano).
Aggiornamento 08/05: Dal Paese del Sole, c'é chi cerca:
"japan sotto la gonna"
"porno mistero della pietra azzurra"
"scaricare video caccia al cinghiale"
"fertilizzante esplosivo"
"lavarsi troppo"
E' un piacere sapere di svolgere un servizio sociale.
Ed anche frasi un poco piú inquietanti come:
"video shock nassiriya" (interbusiness.it, Campania)
"nassiriya foto attentato da al arabiya" (interbusiness.it, Lazio)
Probabilmente sono in buona fede... ma potrebbe essere qualcosa di peggio che li spinge a cercare tali immagini.
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Ed inoltre, due blogs diciamo ai margini della mia area: Inminoranza che é parte della sinistra "illuminata"; ed At the Zoo che invece é un incrollabile nazionalista americano (ma non un fondamentalista cristiano).
Aggiornamento 08/05: Dal Paese del Sole, c'é chi cerca:
"japan sotto la gonna"
"porno mistero della pietra azzurra"
"scaricare video caccia al cinghiale"
"fertilizzante esplosivo"
"lavarsi troppo"
E' un piacere sapere di svolgere un servizio sociale.
Ed anche frasi un poco piú inquietanti come:
"video shock nassiriya" (interbusiness.it, Campania)
"nassiriya foto attentato da al arabiya" (interbusiness.it, Lazio)
Probabilmente sono in buona fede... ma potrebbe essere qualcosa di peggio che li spinge a cercare tali immagini.
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May 05, 2006
The Negative Power of Myth
Lee Harris writes:
The open scenarios are thus not comforting at all. If it's true that only a myth can defeat another (or even worse, only a fanaticism can defeat another), then dark times lie ahead - times of uncompromising conflict and war.
We pragmatist, skeptics, and a whole lot of "moderates" from many sides are trying to make reason and rationality prevail, but it may be that humans are hardwired to need myths. The black flag shall be hoisted again?
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He expresses in a much better form things that I've been pondering for quite a while too. Why the fanatical, steadfast attachment to lost causes? Because it gives satisfaction to an inner urge, that's why.Sorel's response to Renan's comment is not to say, "Renan is wrong; there is a socialist solution, and one day we will find it." Instead, he focuses on the fact that socialists gain their strength precisely from their refusal to recognize that no socialist solution exists. "No failure proves anything against Socialism since the latter has become a work of preparation (for revolution); if they are checked, it merely proves that their apprenticeship has been insufficient; they just set to work again with more courage, persistence, and confidence than before...." But what is the point for Sorel of this refusal to accept the repeated historical failure of socialism? Here again, Sorel refuses to embrace the orthodox position of socialist optimism; he does not say, "Try, try, try again, for one day socialism will succeed." Instead, he argues that it is only by refusing to accept the failure of socialism that one can become a "true revolutionary." Indeed, for Sorel, the whole point of the myth of the socialist revolution is not that the human societies will be transformed in the distant future, but that the individuals who dedicate their lives to this myth will be transformed into comrades and revolutionaries in the present. In short, revolution is not a means to achieve socialism; rather, the myth of socialism is a useful illusion that turns ordinary men into comrades and revolutionaries united in a common struggle - a band of brothers, so to speak.
Sorel, for whom religion was important, drew a comparison between the Christian and the socialist revolutionary. The Christian's life is transformed because he accepts the myth that Christ will one day return and usher in the end of time; the revolutionary socialist's life is transformed because he accepts the myth that one day socialism will triumph, and justice for all will prevail. What mattered for Sorel, in both cases, is not the scientific truth or falsity of the myth believed in, but what believing in the myth does to the lives of those who have accepted it, and who refuse to be daunted by the repeated failure of their apocalyptic expectations. How many times have Christians in the last two thousand years been convinced that the Second Coming was at hand, only to be bitterly disappointed -- yet none of these disappointments was ever enough to keep them from holding on to their great myth. So, too, Sorel argued, the myth of socialism will continue to have power, despite the various failures of socialist experiments, so long as there are revolutionaries who are unwilling to relinquish their great myth. That is why he rejected scientific socialism -- if it was merely science, it lacked the power of a religion to change individual's lives. Thus for Sorel there was "an...analogy between religion and the revolutionary Socialism which aims at the apprenticeship, preparation, and even the reconstruction of the individual -- a gigantic task."
The open scenarios are thus not comforting at all. If it's true that only a myth can defeat another (or even worse, only a fanaticism can defeat another), then dark times lie ahead - times of uncompromising conflict and war.
We pragmatist, skeptics, and a whole lot of "moderates" from many sides are trying to make reason and rationality prevail, but it may be that humans are hardwired to need myths. The black flag shall be hoisted again?
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May 04, 2006
Pulizia ed Ecologia
"Red" Ken Livingstone, sindaco di Londra dalle spiccate tendenze comuniste, antisemite etc ci informa che per risparmiare acqua a casa sua non si tira lo sciacquone da piú di un anno dopo aver urinato soltanto. Fulco Pratesi, presidente del WWF italiano dalle spiccate tendenze demenziali, non puó certo stare a guardare e ci informa che lui per risparmiare acqua riduce al minimo i lavaggi.
Scherzi a parte, cerchiamo di affrontare la questione razionalmente. In certi posti, Londra in particolare, l'acqua arriva da riserve - laghi, in sostanza - che vengono riempiti dalle precipitazioni. Anche se l'acqua ricircola con il suo ciclo naturale, se le precipitazioni sono insufficienti la quantitá d'acqua nelle riserve é effettivamente finita, almeno in un dato periodo di tempo. In questo caso, riducendo il consumo si allunga la durata delle riserve, senza dubbio.
Ma in molti altri casi, come il mio paesello fra i monti, l'acqua arriva direttamente, per gravitá, dalla sorgente, e viene accumulata in un bacino con una capienza di un certo numero di metri cubi (forse 150). Quando il bacino é pieno, l'acqua in eccesso semplicemente scorre via dal tubo del troppo pieno. Quindi anche riducendo i consumi domestici non c'é nessun vero risparmio di acqua con benefici ambientali (anche se c'é un risparmio sulla bolletta).
Lavarsi troppo non é necessario, e nemmeno salutare - cosí come non é necessario usare detergenti antibatterici ogni volta. Ce l'abbiamo un sistema immunitario o no? Ma dove cominci il troppo, é oggetto di dibattito. Una doccia ogni tre giorni d'estate, come raccomanda Pratesi, é troppo poco - a meno che uno non passi i suoi giorni in poltrona con l'aria condizionata accesa. Per mia esperienza, se non faccio lavori pesanti o sport, una doccia al giorno usando un'antitraspirante va benissimo. A differenza di americani ed inglesi, poi, noi italiani abbiamo il bidet... C'é doccia e doccia poi: quella di mezz'ora con l'acqua aperta al massimo tutto il tempo, e quella rapida aprendo l'acqua solo per bagnarsi e risciacquare (c'é anche l'eventuale doccia con la morosa, ma quella é un caso a parte).
Il problema dello sciacquone é che si tratta di un sistema binario, tutto o niente. Capisco che serve una certa portata d'acqua per liberare propriamente la tazza, ma spesso l'intero sistema é inefficiente. Ora si stanno diffondendo le vaschette sdoppiate, che possono scaricare metá o tutto il contenuto d'acqua: io le ho installate (senza bisogno di Pratesi) e funzionano bene. Un passo in piú sarebbe ottimizzare la forma della tazza per facilitare lo sgombero e magari progettare vaschette a scarico regolabile, che permettano di usare soltanto la quantitá d'acqua desiderata o necessaria. Non ridete, ci puó essere un mercato lucrativo per questi articoli. Per chi vuole risparmiare acqua senza ridurre il bagno ad una latrina da rave party, c'é il vecchio metodo del secchio, comunque...
Peró il risparmio d'acqua é un problema secondario. Penso sia meglio concentrarsi sulla riduzione dei consumi elettrici: se la richiesta é minore, le centrali elettriche lavorano a potenza ridotta ed il combustibile risparmiato verrá usato in futuro. E non parlo di misure draconiane tipo leggere a lume di candela, ma soltanto spegnere luci ed altri apparecchi elettrici quando non servono.
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Scherzi a parte, cerchiamo di affrontare la questione razionalmente. In certi posti, Londra in particolare, l'acqua arriva da riserve - laghi, in sostanza - che vengono riempiti dalle precipitazioni. Anche se l'acqua ricircola con il suo ciclo naturale, se le precipitazioni sono insufficienti la quantitá d'acqua nelle riserve é effettivamente finita, almeno in un dato periodo di tempo. In questo caso, riducendo il consumo si allunga la durata delle riserve, senza dubbio.
Ma in molti altri casi, come il mio paesello fra i monti, l'acqua arriva direttamente, per gravitá, dalla sorgente, e viene accumulata in un bacino con una capienza di un certo numero di metri cubi (forse 150). Quando il bacino é pieno, l'acqua in eccesso semplicemente scorre via dal tubo del troppo pieno. Quindi anche riducendo i consumi domestici non c'é nessun vero risparmio di acqua con benefici ambientali (anche se c'é un risparmio sulla bolletta).
Lavarsi troppo non é necessario, e nemmeno salutare - cosí come non é necessario usare detergenti antibatterici ogni volta. Ce l'abbiamo un sistema immunitario o no? Ma dove cominci il troppo, é oggetto di dibattito. Una doccia ogni tre giorni d'estate, come raccomanda Pratesi, é troppo poco - a meno che uno non passi i suoi giorni in poltrona con l'aria condizionata accesa. Per mia esperienza, se non faccio lavori pesanti o sport, una doccia al giorno usando un'antitraspirante va benissimo. A differenza di americani ed inglesi, poi, noi italiani abbiamo il bidet... C'é doccia e doccia poi: quella di mezz'ora con l'acqua aperta al massimo tutto il tempo, e quella rapida aprendo l'acqua solo per bagnarsi e risciacquare (c'é anche l'eventuale doccia con la morosa, ma quella é un caso a parte).
Il problema dello sciacquone é che si tratta di un sistema binario, tutto o niente. Capisco che serve una certa portata d'acqua per liberare propriamente la tazza, ma spesso l'intero sistema é inefficiente. Ora si stanno diffondendo le vaschette sdoppiate, che possono scaricare metá o tutto il contenuto d'acqua: io le ho installate (senza bisogno di Pratesi) e funzionano bene. Un passo in piú sarebbe ottimizzare la forma della tazza per facilitare lo sgombero e magari progettare vaschette a scarico regolabile, che permettano di usare soltanto la quantitá d'acqua desiderata o necessaria. Non ridete, ci puó essere un mercato lucrativo per questi articoli. Per chi vuole risparmiare acqua senza ridurre il bagno ad una latrina da rave party, c'é il vecchio metodo del secchio, comunque...
Peró il risparmio d'acqua é un problema secondario. Penso sia meglio concentrarsi sulla riduzione dei consumi elettrici: se la richiesta é minore, le centrali elettriche lavorano a potenza ridotta ed il combustibile risparmiato verrá usato in futuro. E non parlo di misure draconiane tipo leggere a lume di candela, ma soltanto spegnere luci ed altri apparecchi elettrici quando non servono.
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Fucilazione, alla Schiena
Il processo a Zacharias Moussaoui é finito - con una condanna all'ergastolo che ha lasciato l'amaro in bocca a molti conservatori americani - e non solo americani.
Per me, la fucilazione alla schiena sarebbe una pena adeguata.
Si puó obbiettare che l'esecuzione ne farebbe un martire, ma é un rischio che vale la pena di correre. Intanto, per gli jihadisti la morte nobile é quella in combattimento contro gli infedeli; non essere catturato e fucilato. Questo ridurrebbe di parecchio il "potenziale di martirio" per Moussaoui. Ma la ragione principale é che gli uomini morti hanno una spiccata tendenza a rimanere tali e non dare piú fastidio. Finché Moussaoui sará vivo (ed in condizioni non proprio confortevoli, ma nemmeno inumane) dovremo probabilmente sorbirci le sue dichiarazioni e pensieri, se non l'eventuale libro. C'é poi il rischio concreto che altri jihadisti decidano di usare violenza, ostaggi e decapitazioni in video tentando di farlo liberare. E mi aspetto di vedere presto i cartelly "Free Zacharias".
Ma se fosse morto, niente di tutto questo.
Mi si puó obbiettare che la giuria ha deciso di non condannarlo a morte in quanto non l'ha ritenuto direttamente coinvolto nel piano per l'11 Settembre. Allora a questo punto bisogna decidere se é una questione di giustizia ed ordine pubblico, o una vera guerra (quindi, politica con altri mezzi). La giustizia ha le sue regole, e la principale é proteggere gli innocenti. Mentre in guerra i soldati nemici vengono uccisi senza alcun processo, anche se si tratta di coscritti troppo terrorizzati per sparare un solo colpo.
Non c'é dubbio che Moussaoui si ritenga un combattente dedicato alla jihad contro gli infedeli. Ed andrebbe trattato di conseguenza.
Quello che ci vuole contro gli jihadisti sono procedure diverse dalla normale giustizia criminale. Tribunali militari, forse, ed esecuzione per chi venga riconosciuto combattente irregolare. O quantomeno detenzione dura a tempo indeterminato - come é consuetudine in guerra.
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Per me, la fucilazione alla schiena sarebbe una pena adeguata.
Si puó obbiettare che l'esecuzione ne farebbe un martire, ma é un rischio che vale la pena di correre. Intanto, per gli jihadisti la morte nobile é quella in combattimento contro gli infedeli; non essere catturato e fucilato. Questo ridurrebbe di parecchio il "potenziale di martirio" per Moussaoui. Ma la ragione principale é che gli uomini morti hanno una spiccata tendenza a rimanere tali e non dare piú fastidio. Finché Moussaoui sará vivo (ed in condizioni non proprio confortevoli, ma nemmeno inumane) dovremo probabilmente sorbirci le sue dichiarazioni e pensieri, se non l'eventuale libro. C'é poi il rischio concreto che altri jihadisti decidano di usare violenza, ostaggi e decapitazioni in video tentando di farlo liberare. E mi aspetto di vedere presto i cartelly "Free Zacharias".
Ma se fosse morto, niente di tutto questo.
Mi si puó obbiettare che la giuria ha deciso di non condannarlo a morte in quanto non l'ha ritenuto direttamente coinvolto nel piano per l'11 Settembre. Allora a questo punto bisogna decidere se é una questione di giustizia ed ordine pubblico, o una vera guerra (quindi, politica con altri mezzi). La giustizia ha le sue regole, e la principale é proteggere gli innocenti. Mentre in guerra i soldati nemici vengono uccisi senza alcun processo, anche se si tratta di coscritti troppo terrorizzati per sparare un solo colpo.
Non c'é dubbio che Moussaoui si ritenga un combattente dedicato alla jihad contro gli infedeli. Ed andrebbe trattato di conseguenza.
Quello che ci vuole contro gli jihadisti sono procedure diverse dalla normale giustizia criminale. Tribunali militari, forse, ed esecuzione per chi venga riconosciuto combattente irregolare. O quantomeno detenzione dura a tempo indeterminato - come é consuetudine in guerra.
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May 03, 2006
Conundrums
I haven't much inspiration to write another juicy sci-tech post, so I'll just rag a little more about Little Green Footballs. Ready?
The fact is, an Islamic court in Somalia sentenced a murderer to be publicily stabbed to death by the 16-year-old son of his victim.
As you can see in the comments, a nutrite number of LGFers are thus facing a serious conundrum:
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The fact is, an Islamic court in Somalia sentenced a murderer to be publicily stabbed to death by the 16-year-old son of his victim.
As you can see in the comments, a nutrite number of LGFers are thus facing a serious conundrum:
- On one hand they support the harshest punishment for criminals (definition that sometimes includes people doing something morally disgusting); sometimes the "right of revenge" for a victim's loved ones; severe torture of captured jihadis even without intelligence needs and execution if not torture to death of traitors.
- On the other hand, they regard everything Islamic as wrong, irredeemeably evil and barbaric - even when it's not so dissimilar frow what they themselves propose.
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May 02, 2006
Rally and Stand
Via Silent Running, here comes this story: an American blogger is being sued for unveiling a long story of incompetence and dubious practices regarding an internet advertisement camapaign for the state of Maine - the highlight being a phonesex number placed in one of these ads.
So we have an individual - a free man, I may say - being squashed by an unhealty association of bureaucracy and corporate interests. Lance is fighting back with the help of a couple of high-caliber attorneys, but the more this story is exposed to the public, the better. There are people who won't take any of this kind of bullying, and they will rally and stand when called.
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So we have an individual - a free man, I may say - being squashed by an unhealty association of bureaucracy and corporate interests. Lance is fighting back with the help of a couple of high-caliber attorneys, but the more this story is exposed to the public, the better. There are people who won't take any of this kind of bullying, and they will rally and stand when called.
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May 01, 2006
Scientific Divulgation
I took a short break from blogging and other intellect-intensive activities, and now I'm ready to shoot my guns again! Fire in the hole!
There is a rather diffuse opinion that many scientific conclusions aren't really definitive and will change with the current fads and trends, much like winter coats. And if scientists can't even tell definitively whether coffee is good or bad for you, how could we trust them about evolution?
The reason for these popular opinions is sloppy scientific divulgation, rather than bad research and science in itself (some researchers are to blame, tho). The bottom line is that the avere journalist is deeply ignorant of scientific and technical matters - and not just of selected advanced issues, but they are ignorant about the fundamental principles and laws of nature. Knowledgeable journalists are few and far between exceptions.
This is the main reason that makes most scientific stories published on the mainstream media almost painful to read for someone with a solid scientific and technical formation. Specialistic publications such as New Scientist are much better, even if not immune from political slant.
Add to that the general features of the media, and what we have is that most "scientific" divulgation is focused on what is artificiously controversial, sensational, worrisome and/or horrific. It makes no news to talk about uncertainties, extrapolations, modelling and all the real issues that researchers have to face: it's too complex; the journalists themsleves often do not understand the problem and have a word limit. So the headline is often positive and absolute; doubts and criticism are eventually buried in some paragraph a long way down. Sci-tech ignorant people don't know the real extent of their ignorance; they don't know the proper questions to ask and thus get useless answers.
Returning to our coffee example, anyone sufficiently familiar with critical thinking will know that the question of whether coffee is good or bad is meaningless. Why? Because the reality is much more complex.
The first thing notice is that the dose makes the poison. The chemical agent Sarin is not lethal at minuscule doses, while even too much spring water can kill. A little caffein will keep you awake and sharp, but too much has a bad effect on the nervous and cardiocirculatory systems. What is the exact safe dose varies greatly from individual to individual, and with their general health situation. Coffee does not contain only caffeine, but also other substances with their own series of effects.
The second, and most important, point is that it's a matter of tradeoffs, not absolutes. Nearly all substances one can assume have a range of effects, some beneficial (or at least pleasant...) and some nocive. As a general rule, there are very few substances that are exclusively nocive, and none that is exclusively beneficial. Anti-cancer drugs tend to cause severe side effects, but they can save one's life. That's a most dramatic tradeoff, but even the common paracetamol has counterindications - and one of its metabolic degradation products is highly toxic.
So the correct answer to the above question is "A moderate consumption of coffee is unlikely to produce adverse health effects, and can even be beneficial in specific cases". Yes, it sucks as a headline. See the problem?
The media are often infatuated with the evolutionary "missing links" too. The mistake in this case is to think that evolution goes through a series of linked discrete steps, and if one is missing the whole chain is broken. But this is not the case; evolution actually proceeds through small incremental changes - on a timescale so long that human minds can hardly conceive: a human life is about a century long, and a generation 25 - 30 years. Evolution works patiently but unrelentingly through millennia, and during this time species change slowly and gradually until new ones appear. It's a continuum, not a chain or even less a ladder.
I see no easy solution to the problem of poor scientific divulgation. The "old" media will not easily change their business model and editorial lines, even feced with the competition of the "new" media (which most often are more interested in politics rather than science). The other ugly truth is that a great part of the public is desperately ignorant of science and technology, and does not know how to think critically. Scientific instruction must proceed from the basics upwards; otherwise the most novel discoveries and hypotheses will be lost out of context. One cannot grasp why it is so difficult to produce and use energy with a high level of efficiency without knowing thermodynamics. Instead, there are plenty of people who think that "hydrogen" is actually the solution to the world's energy problems.
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There is a rather diffuse opinion that many scientific conclusions aren't really definitive and will change with the current fads and trends, much like winter coats. And if scientists can't even tell definitively whether coffee is good or bad for you, how could we trust them about evolution?
The reason for these popular opinions is sloppy scientific divulgation, rather than bad research and science in itself (some researchers are to blame, tho). The bottom line is that the avere journalist is deeply ignorant of scientific and technical matters - and not just of selected advanced issues, but they are ignorant about the fundamental principles and laws of nature. Knowledgeable journalists are few and far between exceptions.
This is the main reason that makes most scientific stories published on the mainstream media almost painful to read for someone with a solid scientific and technical formation. Specialistic publications such as New Scientist are much better, even if not immune from political slant.
Add to that the general features of the media, and what we have is that most "scientific" divulgation is focused on what is artificiously controversial, sensational, worrisome and/or horrific. It makes no news to talk about uncertainties, extrapolations, modelling and all the real issues that researchers have to face: it's too complex; the journalists themsleves often do not understand the problem and have a word limit. So the headline is often positive and absolute; doubts and criticism are eventually buried in some paragraph a long way down. Sci-tech ignorant people don't know the real extent of their ignorance; they don't know the proper questions to ask and thus get useless answers.
Returning to our coffee example, anyone sufficiently familiar with critical thinking will know that the question of whether coffee is good or bad is meaningless. Why? Because the reality is much more complex.
The first thing notice is that the dose makes the poison. The chemical agent Sarin is not lethal at minuscule doses, while even too much spring water can kill. A little caffein will keep you awake and sharp, but too much has a bad effect on the nervous and cardiocirculatory systems. What is the exact safe dose varies greatly from individual to individual, and with their general health situation. Coffee does not contain only caffeine, but also other substances with their own series of effects.
The second, and most important, point is that it's a matter of tradeoffs, not absolutes. Nearly all substances one can assume have a range of effects, some beneficial (or at least pleasant...) and some nocive. As a general rule, there are very few substances that are exclusively nocive, and none that is exclusively beneficial. Anti-cancer drugs tend to cause severe side effects, but they can save one's life. That's a most dramatic tradeoff, but even the common paracetamol has counterindications - and one of its metabolic degradation products is highly toxic.
So the correct answer to the above question is "A moderate consumption of coffee is unlikely to produce adverse health effects, and can even be beneficial in specific cases". Yes, it sucks as a headline. See the problem?
The media are often infatuated with the evolutionary "missing links" too. The mistake in this case is to think that evolution goes through a series of linked discrete steps, and if one is missing the whole chain is broken. But this is not the case; evolution actually proceeds through small incremental changes - on a timescale so long that human minds can hardly conceive: a human life is about a century long, and a generation 25 - 30 years. Evolution works patiently but unrelentingly through millennia, and during this time species change slowly and gradually until new ones appear. It's a continuum, not a chain or even less a ladder.
I see no easy solution to the problem of poor scientific divulgation. The "old" media will not easily change their business model and editorial lines, even feced with the competition of the "new" media (which most often are more interested in politics rather than science). The other ugly truth is that a great part of the public is desperately ignorant of science and technology, and does not know how to think critically. Scientific instruction must proceed from the basics upwards; otherwise the most novel discoveries and hypotheses will be lost out of context. One cannot grasp why it is so difficult to produce and use energy with a high level of efficiency without knowing thermodynamics. Instead, there are plenty of people who think that "hydrogen" is actually the solution to the world's energy problems.
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