June 29, 2004
Bits of Logic and Science
Suppose there is a phenomenon, called X, and the common theory to explain this phenomenon is A. But you think A is false; instead the true explanation is theory B. For semplicity's sake, suppose that A and B are not mutually exclusive, but otherwise not related.
Then you collect data and finally demonstrate that A is false. Does it demonstrate also that B is true?
No - this is surely an argument in favor of B, but it's not enough. You also must collect more data, data which will demonstrate positively that B is true. Not just that: you must even demonstrate that if the conditions will not satisfy the requirements of theory B, X will not happen. A trivial but adequate example is this: an object will not accelerate towards the ground, if it is glued to your hand. But if not glued, you can drop it and it will accelerate towards the ground with an acceleration of about 9.81 m/s2, as predicted by Newton's laws.
Although fields like psichology, sociology and even economy are not so precise as hard sciences, the concepts expressed above are basic requisites of every theory tempting to describe some phenomenon. Post-modernist philosophy is total nonsense anyway, so there's no need to worry about it.
Comments (0)
Then you collect data and finally demonstrate that A is false. Does it demonstrate also that B is true?
No - this is surely an argument in favor of B, but it's not enough. You also must collect more data, data which will demonstrate positively that B is true. Not just that: you must even demonstrate that if the conditions will not satisfy the requirements of theory B, X will not happen. A trivial but adequate example is this: an object will not accelerate towards the ground, if it is glued to your hand. But if not glued, you can drop it and it will accelerate towards the ground with an acceleration of about 9.81 m/s2, as predicted by Newton's laws.
Although fields like psichology, sociology and even economy are not so precise as hard sciences, the concepts expressed above are basic requisites of every theory tempting to describe some phenomenon. Post-modernist philosophy is total nonsense anyway, so there's no need to worry about it.
Comments (0)
Progetto Eurabia
Le prime volte che ho sentito parlare di Eurabia, è stato da parte degli utenti di Little Green Footballs. Non l'ho presa molto bene: mi sembrava una sparata da americani sotto sotto anti-europei, che si prendono troppo sul serio. Pensavo "Si, qui in Europa abbiamo grossi problemi con l'immigrazione mussulmana, ma non c'è nessuno (a parte gli ininfluenti anarchic & C.) che pensa davvero a creare l'Eurabia."
Ma questo pomeriggio, via Informazione Corretta ho letto un editoriale della rivista di geo-politica Limes che mi ha lasciato di stucco:
L' editoriale, che non essendo firmato rappresenta l' impostazione culturale
e politica ufficiale della direzione su questo problema, pare affetto da
una singolare schizofrenia. Nel contesto di una rapida ma non superficiale
panoramica storica, l' editoriale afferma senza dubbi che "Sono ormai migliaia
gli imam estremisti che predicano in spazi di culto non registrati. Nei
loro sermoni serpeggia l' odio per l' Occidente e l' esortazione ad autoescludersi
dalle società ospiti per non esserne infettati". Non solo, ma questo editoriale
convalida l' idea che questa massiccia immigrazione islamica possa essere
parte di un vasto progetto di "riconquista" dello scacchiere europeo perduto
secoli or sono, per farne il trampolino di mire ancora più ambiziose.
L' editoriale, però, non si limita all'analisi ma propone anche i rimedi.
Che sono, per "Limes", quelli dell' integrazione generosa dell' Islam in
uno "spazio mediterraneo" che li accrediti non come nostri partner culturali
sociali ed economici, ma piuttosto come "parte integrante e paritaria" mediante,
in Italia, "l' incentivazione delle culture d' impronta musulmana" e "nella
riscrittura comune della comune storia del Mediterraneo". Oltre a ciò, "la
registrazione obbligatoria degli imam (dovrebbe essere) la condizione per
ricevere uno stipendio dallo Stato di residenza". L' idea di fondo è che
attraverso "la massima apertura ai musulmani davvero disposti a partecipare
della casa europea nel rispetto delle sue leggi" si dovrebbe giungere alla
creazione di "un islam europeo"."Il prodotto geopolitico di questa strategia
è il superamento consensuale del limes euroarabo come di quello euroturco".
Il meno che si possa dire dei rimedi proposti per opporsi alla minaccia
terroristica che incombe sull' occidente è che essi sembrano ignorare la
cultura, la religione (non quella fondamentalista: il Corano nella sua accezione
universalmente accettata), la storia e la proclamata visione geopolitica
dell' Islam. (Commento di Informazione Corretta)
Quindi questi "intellettuali" riconoscono che il problema del violento espansionismo islamico esiste ed è serio, ma quale soluzione propongono? Una maggiore integrazione dei mussulmani in Europa. Non ho parole.
Ma ecco i passaggi chiave:
[...]integrazione generosa dell' Islam in
uno "spazio mediterraneo" che li accrediti non come nostri partner culturali
sociali ed economici, ma piuttosto come "parte integrante e paritaria" mediante,
in Italia, "l' incentivazione delle culture d' impronta musulmana" e "nella
riscrittura comune della comune storia del Mediterraneo".[...]
la massima apertura ai musulmani davvero disposti a partecipare
della casa europea nel rispetto delle sue leggi" si dovrebbe giungere alla
creazione di "un islam europeo"."Il prodotto geopolitico di questa strategia
è il superamento consensuale del limes euroarabo come di quello euroturco".
Riscrittura della storia? Forse sono troppo malfidato, ma mi pare che questo voglia dire "cancelliamo ogni singolo caso nel quale gli arabi sono stati cattivi, ok?".
Ed il resto... il resto è esattamente il Progetto Eurabia. Quindi quei lettori di Charles Johnson avevano ragione; non sono americani esaltati ma solo ben informati: almeno una parte della elité intellettuale europea vuole davvero creare questo mostro. C'è un problema però: io, ed altri come me, non vogliono questo, e per quanto mi riguarda non sono tenuto a dare spiegazioni sulla mia opinione: non voglio vivere in una cultura mista euro-araba, punto e basta.
Non lasciatevi distrarre dalla trappola del "rispetto delle leggi europee": i mussulmani, anche quelli non-estremisti, non vogliono rispettare le nostre leggi, ma sostituirle con la Sharia, la legge coranica, perché questa è una delle colonne portanti della loro fede. Solo i mussulmani molto tiepidi - quelli che rientrano nella lista dei bersagli degli estremisti - sono disposti a lasciar perdere sulla Sharia.
Non è Iraq o in Afghanistan che la democrazia liberale può perdere la guerra contro l'islam radicale. No, è sul fronte interno che si corrono i rischi maggiori, con gli intellettuali rammolliti e vigliacchi che al primo segno di lotta preferiscono arrendersi, con i giovani "no-global" alleati ideologici degli islamo-fascisti nel loro comune odio verso la democrazia liberale e capitalista. Nel caso peggiore, l'Europa potrebbe ricadere in un vortice di guerre etnico-religiose (è successo nei Balcani, 300 km ad est dell'Italia, ricordatevelo...), ed allora non basterà sventolare le bandiere arcobaleno per salvarsi. Le bandiere arcobaleno avvolgeranno i cadaveri, ed i sopravvissuti avranno armi fra le mani.
Comments (0)
Ma questo pomeriggio, via Informazione Corretta ho letto un editoriale della rivista di geo-politica Limes che mi ha lasciato di stucco:
L' editoriale, che non essendo firmato rappresenta l' impostazione culturale
e politica ufficiale della direzione su questo problema, pare affetto da
una singolare schizofrenia. Nel contesto di una rapida ma non superficiale
panoramica storica, l' editoriale afferma senza dubbi che "Sono ormai migliaia
gli imam estremisti che predicano in spazi di culto non registrati. Nei
loro sermoni serpeggia l' odio per l' Occidente e l' esortazione ad autoescludersi
dalle società ospiti per non esserne infettati". Non solo, ma questo editoriale
convalida l' idea che questa massiccia immigrazione islamica possa essere
parte di un vasto progetto di "riconquista" dello scacchiere europeo perduto
secoli or sono, per farne il trampolino di mire ancora più ambiziose.
L' editoriale, però, non si limita all'analisi ma propone anche i rimedi.
Che sono, per "Limes", quelli dell' integrazione generosa dell' Islam in
uno "spazio mediterraneo" che li accrediti non come nostri partner culturali
sociali ed economici, ma piuttosto come "parte integrante e paritaria" mediante,
in Italia, "l' incentivazione delle culture d' impronta musulmana" e "nella
riscrittura comune della comune storia del Mediterraneo". Oltre a ciò, "la
registrazione obbligatoria degli imam (dovrebbe essere) la condizione per
ricevere uno stipendio dallo Stato di residenza". L' idea di fondo è che
attraverso "la massima apertura ai musulmani davvero disposti a partecipare
della casa europea nel rispetto delle sue leggi" si dovrebbe giungere alla
creazione di "un islam europeo"."Il prodotto geopolitico di questa strategia
è il superamento consensuale del limes euroarabo come di quello euroturco".
Il meno che si possa dire dei rimedi proposti per opporsi alla minaccia
terroristica che incombe sull' occidente è che essi sembrano ignorare la
cultura, la religione (non quella fondamentalista: il Corano nella sua accezione
universalmente accettata), la storia e la proclamata visione geopolitica
dell' Islam. (Commento di Informazione Corretta)
Quindi questi "intellettuali" riconoscono che il problema del violento espansionismo islamico esiste ed è serio, ma quale soluzione propongono? Una maggiore integrazione dei mussulmani in Europa. Non ho parole.
Ma ecco i passaggi chiave:
[...]integrazione generosa dell' Islam in
uno "spazio mediterraneo" che li accrediti non come nostri partner culturali
sociali ed economici, ma piuttosto come "parte integrante e paritaria" mediante,
in Italia, "l' incentivazione delle culture d' impronta musulmana" e "nella
riscrittura comune della comune storia del Mediterraneo".[...]
la massima apertura ai musulmani davvero disposti a partecipare
della casa europea nel rispetto delle sue leggi" si dovrebbe giungere alla
creazione di "un islam europeo"."Il prodotto geopolitico di questa strategia
è il superamento consensuale del limes euroarabo come di quello euroturco".
Riscrittura della storia? Forse sono troppo malfidato, ma mi pare che questo voglia dire "cancelliamo ogni singolo caso nel quale gli arabi sono stati cattivi, ok?".
Ed il resto... il resto è esattamente il Progetto Eurabia. Quindi quei lettori di Charles Johnson avevano ragione; non sono americani esaltati ma solo ben informati: almeno una parte della elité intellettuale europea vuole davvero creare questo mostro. C'è un problema però: io, ed altri come me, non vogliono questo, e per quanto mi riguarda non sono tenuto a dare spiegazioni sulla mia opinione: non voglio vivere in una cultura mista euro-araba, punto e basta.
Non lasciatevi distrarre dalla trappola del "rispetto delle leggi europee": i mussulmani, anche quelli non-estremisti, non vogliono rispettare le nostre leggi, ma sostituirle con la Sharia, la legge coranica, perché questa è una delle colonne portanti della loro fede. Solo i mussulmani molto tiepidi - quelli che rientrano nella lista dei bersagli degli estremisti - sono disposti a lasciar perdere sulla Sharia.
Non è Iraq o in Afghanistan che la democrazia liberale può perdere la guerra contro l'islam radicale. No, è sul fronte interno che si corrono i rischi maggiori, con gli intellettuali rammolliti e vigliacchi che al primo segno di lotta preferiscono arrendersi, con i giovani "no-global" alleati ideologici degli islamo-fascisti nel loro comune odio verso la democrazia liberale e capitalista. Nel caso peggiore, l'Europa potrebbe ricadere in un vortice di guerre etnico-religiose (è successo nei Balcani, 300 km ad est dell'Italia, ricordatevelo...), ed allora non basterà sventolare le bandiere arcobaleno per salvarsi. Le bandiere arcobaleno avvolgeranno i cadaveri, ed i sopravvissuti avranno armi fra le mani.
Comments (0)
June 28, 2004
Iraq Sovrano (Iraq 2003-2004 Parte Seconda)
Mentre mi accingevo a riordinare le idee per scrivere questo secondo articolo, ecco che arriva la notizia: il passaggio dei poteri dalla CPA di Paul Bremer al governo iracheno di Allawi é avvenuto due giorni prima del previsto. Ora l'Iraq é a tutti gli effetti uno stato indipendente e sovrano. Domanda cinica: quanto ci vorrá prima che i pacifisti & C. mettano l'etichetta di "Governo fantoccio degli USA" al nuovo esecutivo? Poco tempo, temo.
Ma andiamo avanti: la ricostruzione dell'Iraq é iniziata ancora prima della fine delle ostilitá, e procede a grandi passi. A Baghdad, la costruzione e ristrutturazione di case procedono ad un ritmo tale da esaurire le scorte di materiali edili. Gli iracheni che lavorano nella nuova polizia, o guardia nazionale, o pubblici servizi (scuole), godono di salari molto piú alti e condizioni di lavoro molto migliori di prima. Attivitá commerciali ed aziende stanno sorgendo; Baghdad é punteggiata di antenne paraboliche. In generale, quasi tutto il paese ha capito di trovarsi di fronte ad una svolta, e per la prima volta dopo molti anni, il popolo puó sperare in un futuro migliore - e lavorare attivamente per ottenerlo. Niente piú arresti arbitrari - con motivazioni tipo "Avere criticato il presidente Saddam Hussein", torture sistematiche di migliaia di persone (le recenti vicende di Abu Grahib, per gravi che siano, costituiscono solo una frazione, in qualitá e quantitá, delle atrocitá saddamite), omicidi eccetera. Un qualcosa di abbastanza simile alla democrazia sta nascendo, e chi si dice tanto a favore di democrazia e libertá dovrebbe esserne contento.
E' costato tutto questo? Si, uno tale cambiamento non puó essere indolore. Diverse migliaia di non-combattenti iracheni sono morti in questi mesi, in parte nei danni collaterali delle operazioni militari, ed in gran parte uccisi dai terroristi islamici che poi si presentano al mondo come liberatori. Ma cifre come i 9 - 11 000 morti fornite da Iraq Body Count sono molto probabilmente esagerate di un fattore 2 se non 3. Le infrastrutture irachene sono state danneggiate, ma non molto di piú che durante i trenta anni di incuria bahatista. E comunque, le infrastrutture sono la cosa piú facile da ricostruire.
Oltre al prezzo umano, la Coalizione ha pagato pure un ingente prezzo economico: gli USA hanno speso almeno 200 miliardi di dollari. Gli USA dovrebbero requisire tutto il petrolio iracheno per molti anni, solo per fare pari.
Gli americani resteranno in Iraq per molto tempo ancora: non solo perché le forze del rinato Iraq non possono effettivamente difenderlo dai nemici esterni ed interni (Iran e Siria fanno la loro parte nel soffiare sul fuoco), ma anche perché la campagna in Medio Oriente é tutt'altro che finita. I prossimi sulla lista sono probabilmente la teocrazia quasi-nucleare in Iran, ed la piú che ambigua casa reale saudita. Non so se ci saranno altre operazioni militari di vasta scala a breve scadenza, ma sicuramente gli USA vogliono mantenere una sensibile presenza militare nella zona, in modo da tenere alta la pressione, cosí come basi militari USA si trovano tuttora in Europa - dal 1945 - per contrastare la Russia sovietica. Ma ora il pericolo rosso non esiste piú, e le forze americane si stanno lentamente spostando verso il Medio Oriente e l'Asia centrale. Questo potrebbe anche avere a che fare con il contenimento della crescente Cina, ma la Cina sará forse il problema della prossima generazione. Questa generazione deve affrontare l'Islam radicale.
Le fonti.
Belmont Club, per la penetrante analisi della situazione militare in Iraq.
Little Green Footballs, come sorgente di notizie che altrimenti passerebbero inosservate.
The Command Post, una raccolta di notizie dall'Iraq.
Iraqi Bloggers Central, le voci dei diretti interessati.
Tech Central Station, interessanti e ben ponderati articoli su tutto, piú o meno.
The middle ground, per avere smontato le teorie del "E' tutto per il petrolio!"
Niente fonti "di sinistra"? No: non ho alcun interesse a leggere articoli che sono solo una infinita ripetizione di Bushitler/Petrolio/Halliburton/Crociate eccetera, pure condite da una irrimediabile ignoranza delle piú elementari nozioni di strategia e tecnologia militare. Per non citare i paraocchi ideologici, ma il discorso srebbe troppo lungo.
Comments (0)
Ma andiamo avanti: la ricostruzione dell'Iraq é iniziata ancora prima della fine delle ostilitá, e procede a grandi passi. A Baghdad, la costruzione e ristrutturazione di case procedono ad un ritmo tale da esaurire le scorte di materiali edili. Gli iracheni che lavorano nella nuova polizia, o guardia nazionale, o pubblici servizi (scuole), godono di salari molto piú alti e condizioni di lavoro molto migliori di prima. Attivitá commerciali ed aziende stanno sorgendo; Baghdad é punteggiata di antenne paraboliche. In generale, quasi tutto il paese ha capito di trovarsi di fronte ad una svolta, e per la prima volta dopo molti anni, il popolo puó sperare in un futuro migliore - e lavorare attivamente per ottenerlo. Niente piú arresti arbitrari - con motivazioni tipo "Avere criticato il presidente Saddam Hussein", torture sistematiche di migliaia di persone (le recenti vicende di Abu Grahib, per gravi che siano, costituiscono solo una frazione, in qualitá e quantitá, delle atrocitá saddamite), omicidi eccetera. Un qualcosa di abbastanza simile alla democrazia sta nascendo, e chi si dice tanto a favore di democrazia e libertá dovrebbe esserne contento.
E' costato tutto questo? Si, uno tale cambiamento non puó essere indolore. Diverse migliaia di non-combattenti iracheni sono morti in questi mesi, in parte nei danni collaterali delle operazioni militari, ed in gran parte uccisi dai terroristi islamici che poi si presentano al mondo come liberatori. Ma cifre come i 9 - 11 000 morti fornite da Iraq Body Count sono molto probabilmente esagerate di un fattore 2 se non 3. Le infrastrutture irachene sono state danneggiate, ma non molto di piú che durante i trenta anni di incuria bahatista. E comunque, le infrastrutture sono la cosa piú facile da ricostruire.
Oltre al prezzo umano, la Coalizione ha pagato pure un ingente prezzo economico: gli USA hanno speso almeno 200 miliardi di dollari. Gli USA dovrebbero requisire tutto il petrolio iracheno per molti anni, solo per fare pari.
Gli americani resteranno in Iraq per molto tempo ancora: non solo perché le forze del rinato Iraq non possono effettivamente difenderlo dai nemici esterni ed interni (Iran e Siria fanno la loro parte nel soffiare sul fuoco), ma anche perché la campagna in Medio Oriente é tutt'altro che finita. I prossimi sulla lista sono probabilmente la teocrazia quasi-nucleare in Iran, ed la piú che ambigua casa reale saudita. Non so se ci saranno altre operazioni militari di vasta scala a breve scadenza, ma sicuramente gli USA vogliono mantenere una sensibile presenza militare nella zona, in modo da tenere alta la pressione, cosí come basi militari USA si trovano tuttora in Europa - dal 1945 - per contrastare la Russia sovietica. Ma ora il pericolo rosso non esiste piú, e le forze americane si stanno lentamente spostando verso il Medio Oriente e l'Asia centrale. Questo potrebbe anche avere a che fare con il contenimento della crescente Cina, ma la Cina sará forse il problema della prossima generazione. Questa generazione deve affrontare l'Islam radicale.
Le fonti.
Belmont Club, per la penetrante analisi della situazione militare in Iraq.
Little Green Footballs, come sorgente di notizie che altrimenti passerebbero inosservate.
The Command Post, una raccolta di notizie dall'Iraq.
Iraqi Bloggers Central, le voci dei diretti interessati.
Tech Central Station, interessanti e ben ponderati articoli su tutto, piú o meno.
The middle ground, per avere smontato le teorie del "E' tutto per il petrolio!"
Niente fonti "di sinistra"? No: non ho alcun interesse a leggere articoli che sono solo una infinita ripetizione di Bushitler/Petrolio/Halliburton/Crociate eccetera, pure condite da una irrimediabile ignoranza delle piú elementari nozioni di strategia e tecnologia militare. Per non citare i paraocchi ideologici, ma il discorso srebbe troppo lungo.
Comments (0)
June 26, 2004
Iraq 2003 - 2004 (Parte 1)
A pochi giorni dal passaggio di poteri al governo - ancorché provvisorio - iracheno, quale è la reale situazione di questo paese?
Da una parte abbiamo quella che sembra essere la maggioaranza dei mezzi di informazione occidentali che ci descrivono l'Iraq come un luogo senza speranza, dove regnano violenza e terrore, ed i mendaci "contractors" (lavoratori stranieri, di diverse compagnie e con diverse mansioni) intenti a saccheggiare le risorse naturali. I mezzi di informazione arabi... ci presentano la vicenda come una crociata contro il povero popolo iracheno (non era il povero popolo iracheno mentre veniva oppresso da Hussein, però), e parteggiano apertamente per i terroristi che cercano di seminare caos con i metodi più orribili e barbari.
Dall'altra, c'è un fiume di buone, o almeno confortanti, notizie che arrivano dall'Iraq, e mi fanno sperare in un futuro molto migliore - anche se non facile.
L'avanzata verso Baghdad è stata una campagna da manuale: veloce, precisa, con pochissime perdite da parte della coalizione e fra i civili locali. Ed invero, pure l'esercito iracheno non ha subito gravi perdite. Rapporto della 3a Divisione di Fanteria sull'operazione Iraqi Freedom. (Questo documento è interessante anche perché dimostra come l'esercito USA sia continuamente impegnato nell'imparare dai propri errori e migliorarsi).
In circa tre settimane, le forse della Coalizione - ovvero, principalmente USA con un determinante aiuto del Regno Unito - hanno obliterato l'esercito iracheno, e sono arrivate a Baghdad. Ci sono state diverse battaglie, anche lunghe e feroci nel tragitto, ma nulla di lontanamente paragonabile alle devastazioni di Stalingrado, o al bagno di sangue di Iwo Jima. Niente bombardamenti a tappeto - le nuove armi di precisione rendono tale dottrina pressoché inutile. La Fase 1 della guerra, insomma, è terminata con una netta e schiacciante vittoria della Coalizione.
Dopo la fine delle maggiori operazioni militari, è iniziata la fase di pacificazione e ricostruzione. Una fase del genere è sempre un poco più incerta, anche vista la difficoltà nel definire esattamente cosa sia una vittoria nel campo della ricostruzione e pacificazione. Le forze USA, comunque, hanno dovuto fronteggiare una intensa attività di geuerriglia/terrorismo, che è stata ed è tuttora condotta per la maggior parte non da "combattenti per la libertà" iracheni, ma bensì da stranieri (siriani, sauditi), bahaatisti e saddamiti superstiti, estremisti sciiti, membri di Al-Quaida eccetera. Chiunque questi soggetti siano, il loro principale interesse non è certo il benessere del popolo iracheno, ma piuttosto l'incremento del loro potere personale e/o l'instaurazione di un "califfato", una teocrazia islamica sullo stile Iran/Afghanistan talebano.
Ma nonostante tutto, gli americani sono ancora lì. La guerriglia ed il terrorismo, con tutto il loro carico di odio ed orrore, con l'uccisione indiscriminata di combattenti e non combattenti (più che altro i secondi, che sono bersagli più facili), hanno conseguito forse una vittoria tattica. Ma gli obiettivi politici (nuovo governo iracheno, autonomia eccetera) sono stati raggiunti con una puntualità quasi incredibile.
Il momento più difficile per il nuovo Iraq è stato nello scorso Aprile, quando le insurrezioni coordinate degli Sciiti di Moqtada As-Sadr*, legato all'Iran, e Sunniti (probabilmente influenzati dall'uomo di Al-Quaida, Al-Zarqawi), hanno sottratto diverse aree al controllo della Coalizione. Ma la risposta è arrivata inesorabile e metodica: i Marines hanno decimato i Mujaheddin di Fallujah, e l'esercito USA ha lentamente distrutto la milizia di As-Sadr. Anche il contingente italiano a Nassiriya è stato impegnato con successo in operazioni contro le milizie di Sadr. Tuttavia, Fallujah non è stata una vittoria totale per gli americani: ragioni politiche (politicamente corrette, sarebbe meglio dire) hanno fermato i Marines prima che potessero finire il loro lavoro, e così gli estremisti sono quasi riusciti a creare il loro piccolo califfato. Quasi, perché Zarqawi ora è nel mirino degli attacchi aerei di precsione (tattica molto probabilmente mutuata da Israele), e mi azzardo a dire che i suoi giorni sono contati.
In tutte queste operazioni, le forze della Coalizione hanno perso non più di 1000 soldati, con qualche migliaio di feriti. I numeri possono sembrare grandi, ma durante lo sbarco in Normandia, 1000 soldati sono morti forse nei primi dieci minuti.
E vorrei ricordare a tutti che il mestiere dei soldati è quello di combattere. Non necessariamente di morire o restare feriti, ma queste sono cose che succedono in combattimento.
E' tardi, sento il sonno che mi prende. Penso che qui finisca la prima parte delle mie considerazioni.
Comments (0)
Da una parte abbiamo quella che sembra essere la maggioaranza dei mezzi di informazione occidentali che ci descrivono l'Iraq come un luogo senza speranza, dove regnano violenza e terrore, ed i mendaci "contractors" (lavoratori stranieri, di diverse compagnie e con diverse mansioni) intenti a saccheggiare le risorse naturali. I mezzi di informazione arabi... ci presentano la vicenda come una crociata contro il povero popolo iracheno (non era il povero popolo iracheno mentre veniva oppresso da Hussein, però), e parteggiano apertamente per i terroristi che cercano di seminare caos con i metodi più orribili e barbari.
Dall'altra, c'è un fiume di buone, o almeno confortanti, notizie che arrivano dall'Iraq, e mi fanno sperare in un futuro molto migliore - anche se non facile.
L'avanzata verso Baghdad è stata una campagna da manuale: veloce, precisa, con pochissime perdite da parte della coalizione e fra i civili locali. Ed invero, pure l'esercito iracheno non ha subito gravi perdite. Rapporto della 3a Divisione di Fanteria sull'operazione Iraqi Freedom. (Questo documento è interessante anche perché dimostra come l'esercito USA sia continuamente impegnato nell'imparare dai propri errori e migliorarsi).
In circa tre settimane, le forse della Coalizione - ovvero, principalmente USA con un determinante aiuto del Regno Unito - hanno obliterato l'esercito iracheno, e sono arrivate a Baghdad. Ci sono state diverse battaglie, anche lunghe e feroci nel tragitto, ma nulla di lontanamente paragonabile alle devastazioni di Stalingrado, o al bagno di sangue di Iwo Jima. Niente bombardamenti a tappeto - le nuove armi di precisione rendono tale dottrina pressoché inutile. La Fase 1 della guerra, insomma, è terminata con una netta e schiacciante vittoria della Coalizione.
Dopo la fine delle maggiori operazioni militari, è iniziata la fase di pacificazione e ricostruzione. Una fase del genere è sempre un poco più incerta, anche vista la difficoltà nel definire esattamente cosa sia una vittoria nel campo della ricostruzione e pacificazione. Le forze USA, comunque, hanno dovuto fronteggiare una intensa attività di geuerriglia/terrorismo, che è stata ed è tuttora condotta per la maggior parte non da "combattenti per la libertà" iracheni, ma bensì da stranieri (siriani, sauditi), bahaatisti e saddamiti superstiti, estremisti sciiti, membri di Al-Quaida eccetera. Chiunque questi soggetti siano, il loro principale interesse non è certo il benessere del popolo iracheno, ma piuttosto l'incremento del loro potere personale e/o l'instaurazione di un "califfato", una teocrazia islamica sullo stile Iran/Afghanistan talebano.
Ma nonostante tutto, gli americani sono ancora lì. La guerriglia ed il terrorismo, con tutto il loro carico di odio ed orrore, con l'uccisione indiscriminata di combattenti e non combattenti (più che altro i secondi, che sono bersagli più facili), hanno conseguito forse una vittoria tattica. Ma gli obiettivi politici (nuovo governo iracheno, autonomia eccetera) sono stati raggiunti con una puntualità quasi incredibile.
Il momento più difficile per il nuovo Iraq è stato nello scorso Aprile, quando le insurrezioni coordinate degli Sciiti di Moqtada As-Sadr*, legato all'Iran, e Sunniti (probabilmente influenzati dall'uomo di Al-Quaida, Al-Zarqawi), hanno sottratto diverse aree al controllo della Coalizione. Ma la risposta è arrivata inesorabile e metodica: i Marines hanno decimato i Mujaheddin di Fallujah, e l'esercito USA ha lentamente distrutto la milizia di As-Sadr. Anche il contingente italiano a Nassiriya è stato impegnato con successo in operazioni contro le milizie di Sadr. Tuttavia, Fallujah non è stata una vittoria totale per gli americani: ragioni politiche (politicamente corrette, sarebbe meglio dire) hanno fermato i Marines prima che potessero finire il loro lavoro, e così gli estremisti sono quasi riusciti a creare il loro piccolo califfato. Quasi, perché Zarqawi ora è nel mirino degli attacchi aerei di precsione (tattica molto probabilmente mutuata da Israele), e mi azzardo a dire che i suoi giorni sono contati.
In tutte queste operazioni, le forze della Coalizione hanno perso non più di 1000 soldati, con qualche migliaio di feriti. I numeri possono sembrare grandi, ma durante lo sbarco in Normandia, 1000 soldati sono morti forse nei primi dieci minuti.
E vorrei ricordare a tutti che il mestiere dei soldati è quello di combattere. Non necessariamente di morire o restare feriti, ma queste sono cose che succedono in combattimento.
E' tardi, sento il sonno che mi prende. Penso che qui finisca la prima parte delle mie considerazioni.
Comments (0)
June 22, 2004
Natural is not Innocuous
How many times did you read or hear statements such "Natural ingredients", "Natural product(s)", "Natural additives" and so on? Many times, I'm sure.
And the underlying assumption of these statements is that natural products are almost surely innocuous (while artificial ones are almost surely dangerous).
Well, that assumption is wrong.
First, let's clarify that anything is harmful if consumed in excessive doses.
Even clear spring water can cause serious harm, if you drink 10 liters of it in a couple of hours.
There is a serious methodological fallacy in the above statements: substances are classified "innocuous" or "dangerous" only on the basis of their origin, while chemistry, biochemistry and biology tell us clearly that the toxicity of a substance depends from it chemical nature, and its interaction with the bio-chemical processes in our organism. Thus, there is no scientific basis to conclude that natural products will be almost surely safe only because they are natural. Also the "harmful impurities" argument is pretty much moot: modern production and separation techniques give us chemicals with >99.9% purity - and we can know the nature of impurities, so that we can adjust the process to exclude the harmful ones. By contrast, a vegetable extract made with inappropriate techniques and not analyzed afterwards, may contain sensible quantities of dangerous substances. For example, organic acids and bases can leach some copper away from copper vessels.
This view of the world has deep cultural and ideological bases; it is also intimately linked to the idea that industry is evil. After all, Marx said that industry exploits workers: can the products of such an evil system be good? No chance!
While the products of a good system such the third-world farmer with his small field and primitive tools have to be good, don't they?
I do not oppose organic agricolture and proper consideration for the environment, but I become very uneasy when I see ideological crusades instead of a scientific, rational debate.
So let's give a (incomplete) list of nasty natural substances:
- Bacterial toxins: these are deadly, in tiny quantities.
- The toxins of some fish, reptilians and amphibians: like nerve agents, but much more perfected during millenia of evolution. Deadly in tiny doses.
- Aflatoxins, produced by fungi growing on improperly stored cereals: carcinogenic. The growth of these fungi can be avoided using synthetic fungicides...
- Taxus baccata: (its wood is used to make the traditional European long bow)a toxic plant.
- Alkaloids and other psychotropic substances: although many people believe that this stuff is cool, it also indisputably toxic, and does cause indirect casualties.
Other natural risks:
- Radiations: radioactive elements are mainly natural, and although this natural radioactivity background is assumed to be harmless, in some areas Radon gas emissions from the soil are an health issue. Not to mention cosmic rays, which become stronger at higher altitudes.
- Combustion products: combustion is a natural process, right? And its products are toxic.
- Grilled foods: (not only meat) the charred parts contain carcinogenic substances.
And so on and on...
There are many artificial/synthetic substances which are harmful toxic for sure. But the toxicity is mainly a matter of structure and composition, not origin.
And, often it's more practical and convenient to synthetize some substances rather than extracting them from plants (or animals): this is the case for salicylic acid, a chemical used in substantial amounts. Nowadays, it is not extracted from willow trees, but synthetised from carbon dioxide and sodium phenolate with the Kolbe process.
So let's not despise the dedication and genius of chemists, engineers and businessmen who created the chemical industry to serve the needs of mankind, because while nature can be our mother, it's a ruthless and inflexible one.
Comments (0)
And the underlying assumption of these statements is that natural products are almost surely innocuous (while artificial ones are almost surely dangerous).
Well, that assumption is wrong.
First, let's clarify that anything is harmful if consumed in excessive doses.
Even clear spring water can cause serious harm, if you drink 10 liters of it in a couple of hours.
There is a serious methodological fallacy in the above statements: substances are classified "innocuous" or "dangerous" only on the basis of their origin, while chemistry, biochemistry and biology tell us clearly that the toxicity of a substance depends from it chemical nature, and its interaction with the bio-chemical processes in our organism. Thus, there is no scientific basis to conclude that natural products will be almost surely safe only because they are natural. Also the "harmful impurities" argument is pretty much moot: modern production and separation techniques give us chemicals with >99.9% purity - and we can know the nature of impurities, so that we can adjust the process to exclude the harmful ones. By contrast, a vegetable extract made with inappropriate techniques and not analyzed afterwards, may contain sensible quantities of dangerous substances. For example, organic acids and bases can leach some copper away from copper vessels.
This view of the world has deep cultural and ideological bases; it is also intimately linked to the idea that industry is evil. After all, Marx said that industry exploits workers: can the products of such an evil system be good? No chance!
While the products of a good system such the third-world farmer with his small field and primitive tools have to be good, don't they?
I do not oppose organic agricolture and proper consideration for the environment, but I become very uneasy when I see ideological crusades instead of a scientific, rational debate.
So let's give a (incomplete) list of nasty natural substances:
- Bacterial toxins: these are deadly, in tiny quantities.
- The toxins of some fish, reptilians and amphibians: like nerve agents, but much more perfected during millenia of evolution. Deadly in tiny doses.
- Aflatoxins, produced by fungi growing on improperly stored cereals: carcinogenic. The growth of these fungi can be avoided using synthetic fungicides...
- Taxus baccata: (its wood is used to make the traditional European long bow)a toxic plant.
- Alkaloids and other psychotropic substances: although many people believe that this stuff is cool, it also indisputably toxic, and does cause indirect casualties.
Other natural risks:
- Radiations: radioactive elements are mainly natural, and although this natural radioactivity background is assumed to be harmless, in some areas Radon gas emissions from the soil are an health issue. Not to mention cosmic rays, which become stronger at higher altitudes.
- Combustion products: combustion is a natural process, right? And its products are toxic.
- Grilled foods: (not only meat) the charred parts contain carcinogenic substances.
And so on and on...
There are many artificial/synthetic substances which are harmful toxic for sure. But the toxicity is mainly a matter of structure and composition, not origin.
And, often it's more practical and convenient to synthetize some substances rather than extracting them from plants (or animals): this is the case for salicylic acid, a chemical used in substantial amounts. Nowadays, it is not extracted from willow trees, but synthetised from carbon dioxide and sodium phenolate with the Kolbe process.
So let's not despise the dedication and genius of chemists, engineers and businessmen who created the chemical industry to serve the needs of mankind, because while nature can be our mother, it's a ruthless and inflexible one.
Comments (0)
June 20, 2004
La liberazione degli italiani
Non molti nuovi dettagli sono disponibili riguardo la liberazione dei mie concittadini sequestrati in Iraq. I militari USA apparentemente non hanno rilasciato alcuna altra dichiarazione che la conferenza stampa del Gen. Sanchez, e con ragione: le operazioni delle forze speciali non sono cose da rivelare al grande pubblico - e di conseguenza al nemico.
Berlusconi é stato accusato di avere usato la vicenda per fare pubblicitá a se' stesso: non ho seguito molto le televisioni italiane, ma non faccio fatica a crederlo, visto che Berlusconi ha sempre usato (efficacemente) tutti i media come strumento di propaganda.
Quale é stato il vero ruolo dell'Italia nella vicenda? Enzo Bianco, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, sostanzialmente conferma quello che il ministro Martino ha dichiarato piú trionfalmente subito dopo la liberazione:
[...]Cade, di conseguenza, la tesi di un compenso elargito ai sequestratori: il Sismi non ha pagato alcun riscatto, "né risulta al servizio segreto militare - si legge in una nota del Comitato al termine dell'audizione del direttore del Sismi, Nicolò Pollari - che siano stati pagati riscatti". (...)
Bianco ha spiegato come la parte italiana sia stata "di accompagnamento" e, in riferimento all'attività svolta dai nostri 007 nei 56 giorni di prigionia degli italiani, ha precisato come l'Italia, in tutta la vicenda, abbia svolto "una attività di contatto, se volete di trattativa, con referenti politici, che è durata molto a lungo". Il Sismi, ha precisato Bianco, "ha avuto un ruolo molto importante ed efficace nei due mesi del rapimento" ma, ha aggiunto, "non ha avuto alcun ruolo nella vicenda strettamente tecnica della liberazione degli ostaggi". L'intelligence italiana ha dunque svolto "un ruolo di consulenza per l'adozione delle responsabilità proprie del governo".
Quindi l'azione non é stata organizzata insieme, ma gli americani si sono limitati ad informarci delle loro intenzioni. Peccato, ma comunque l'importante é che la vicenda si sia conclusa bene. Inoltre, non c'erano italiani coinvolti nella vicenda, ma solo un marocchino che conosce qualcosa della nostra lingua. E questo é un vero sollievo.
Gino Strada é invece non perde occasione per incensarsi, ma il suo racconto é pieno di sentito dire, di fonti di seconda o terza mano, di "stavamo per..." - nonche' di una strana superbia del tipo "Kubaissi convenne sulle mie richieste. Mi fece capire che la testa "politica" del gruppo dei sequestratori sarebbe stata disposta ad un rilascio senza condizioni nelle mani di pacifisti italiani." Certo, come no, abbiamo visto quanta considerazione i terroristi hanno per i pacifisti.
Senza contare poi che gli stessi ex-ostaggi danno una versione diversa dei fatti.
Strada: "Ci è stato detto che i 9 milioni incassati da Mutlak avevano convinto una parte del gruppo a trasferire gli ostaggi dalla prigione di Ramadi ad Abu Ghraib e a consegnarli agli americani con un finto blitz inscenato in una casa di Zaitun street. La strada dove ha provato ad avvicinarsi ieri il vostro cronista prima che provassero a sequestrarlo. Un testimone che abbiamo raggiunto, tale Fahad, ci ha confermato di aver visto la presa in consegna di Agliana, Cupertino, Stefio e del polacco la mattina dell'8 giugno".
Repubblica: Il secondo canale, invece, sembrerebbe una storia tutta polacca. Stefio lo intuisce tra l'1 e il 2 giugno. Il nuovo ostaggio polacco è con gli italiani da poche ore e, se ha il microchip sotto pelle, è già stato localizzato dalle forze della coalizione. Uno dei carcerieri, un iracheno, dice che sono in pericolo, che sono stati condannati a morte e che può dare loro una mano se ha una prova della loro esistenza in vita da portare fuori. Il carceriere-pentito (e prezzolato) chiede a Stefio un numero di telefono riservato e scatta una foto a lui e al polacco insieme. E' il 3 giugno. Tra il 4 e il 5 vengono trasferiti di nuovo, un viaggio lungo, di notte, che probabilmente ritarda il blitz fino al pomeriggio di martedì 8.
Gino, basta fare l'eroe campando di rendita. Se vuoi guadagnare un poco del mio rispetto, vai in Sudan ad aiutare i Cristiani ed Animisti che vengono uccisi e schiavizzati a centinaia dai miliziani arabi.
E per finire, notate questo titolo di Repubblica:
"Ostaggi liberi solo grazie a Usa L'Italia non c'entra niente"
Ma nell'articolo si dice che i servizi segreti italiani hanno avuto un ruolo importante.
Per non considerare poi alcuni editoriali, che danno l'impressione di voler screditare e minimizzare a tutti i costi il ruolo dell'Italia nella vicenda. E' tanto difficile riconoscere qualche merito ad un governo inviso, quando ce l'ha?
Comments (0)
Berlusconi é stato accusato di avere usato la vicenda per fare pubblicitá a se' stesso: non ho seguito molto le televisioni italiane, ma non faccio fatica a crederlo, visto che Berlusconi ha sempre usato (efficacemente) tutti i media come strumento di propaganda.
Quale é stato il vero ruolo dell'Italia nella vicenda? Enzo Bianco, presidente del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti, sostanzialmente conferma quello che il ministro Martino ha dichiarato piú trionfalmente subito dopo la liberazione:
[...]Cade, di conseguenza, la tesi di un compenso elargito ai sequestratori: il Sismi non ha pagato alcun riscatto, "né risulta al servizio segreto militare - si legge in una nota del Comitato al termine dell'audizione del direttore del Sismi, Nicolò Pollari - che siano stati pagati riscatti". (...)
Bianco ha spiegato come la parte italiana sia stata "di accompagnamento" e, in riferimento all'attività svolta dai nostri 007 nei 56 giorni di prigionia degli italiani, ha precisato come l'Italia, in tutta la vicenda, abbia svolto "una attività di contatto, se volete di trattativa, con referenti politici, che è durata molto a lungo". Il Sismi, ha precisato Bianco, "ha avuto un ruolo molto importante ed efficace nei due mesi del rapimento" ma, ha aggiunto, "non ha avuto alcun ruolo nella vicenda strettamente tecnica della liberazione degli ostaggi". L'intelligence italiana ha dunque svolto "un ruolo di consulenza per l'adozione delle responsabilità proprie del governo".
Quindi l'azione non é stata organizzata insieme, ma gli americani si sono limitati ad informarci delle loro intenzioni. Peccato, ma comunque l'importante é che la vicenda si sia conclusa bene. Inoltre, non c'erano italiani coinvolti nella vicenda, ma solo un marocchino che conosce qualcosa della nostra lingua. E questo é un vero sollievo.
Gino Strada é invece non perde occasione per incensarsi, ma il suo racconto é pieno di sentito dire, di fonti di seconda o terza mano, di "stavamo per..." - nonche' di una strana superbia del tipo "Kubaissi convenne sulle mie richieste. Mi fece capire che la testa "politica" del gruppo dei sequestratori sarebbe stata disposta ad un rilascio senza condizioni nelle mani di pacifisti italiani." Certo, come no, abbiamo visto quanta considerazione i terroristi hanno per i pacifisti.
Senza contare poi che gli stessi ex-ostaggi danno una versione diversa dei fatti.
Strada: "Ci è stato detto che i 9 milioni incassati da Mutlak avevano convinto una parte del gruppo a trasferire gli ostaggi dalla prigione di Ramadi ad Abu Ghraib e a consegnarli agli americani con un finto blitz inscenato in una casa di Zaitun street. La strada dove ha provato ad avvicinarsi ieri il vostro cronista prima che provassero a sequestrarlo. Un testimone che abbiamo raggiunto, tale Fahad, ci ha confermato di aver visto la presa in consegna di Agliana, Cupertino, Stefio e del polacco la mattina dell'8 giugno".
Repubblica: Il secondo canale, invece, sembrerebbe una storia tutta polacca. Stefio lo intuisce tra l'1 e il 2 giugno. Il nuovo ostaggio polacco è con gli italiani da poche ore e, se ha il microchip sotto pelle, è già stato localizzato dalle forze della coalizione. Uno dei carcerieri, un iracheno, dice che sono in pericolo, che sono stati condannati a morte e che può dare loro una mano se ha una prova della loro esistenza in vita da portare fuori. Il carceriere-pentito (e prezzolato) chiede a Stefio un numero di telefono riservato e scatta una foto a lui e al polacco insieme. E' il 3 giugno. Tra il 4 e il 5 vengono trasferiti di nuovo, un viaggio lungo, di notte, che probabilmente ritarda il blitz fino al pomeriggio di martedì 8.
Gino, basta fare l'eroe campando di rendita. Se vuoi guadagnare un poco del mio rispetto, vai in Sudan ad aiutare i Cristiani ed Animisti che vengono uccisi e schiavizzati a centinaia dai miliziani arabi.
E per finire, notate questo titolo di Repubblica:
"Ostaggi liberi solo grazie a Usa L'Italia non c'entra niente"
Ma nell'articolo si dice che i servizi segreti italiani hanno avuto un ruolo importante.
Per non considerare poi alcuni editoriali, che danno l'impressione di voler screditare e minimizzare a tutti i costi il ruolo dell'Italia nella vicenda. E' tanto difficile riconoscere qualche merito ad un governo inviso, quando ce l'ha?
Comments (0)
June 19, 2004
Nitrato d'ammonio
Va bene,persone curiose, invece che cercare a casaccio su Internet - e rischiare di finire su siti tipo Indymedia, ecco qualche link a siti seri sull'argomento. Si, sono tutti in inglese: l'inglese è la lingua della letteratura tecnico-scientifica. Documenti in italiano si possono trovare sui siti delle diverse ARPA ed altri enti nel ramo della sicurezza industriale.
Prima di tutto, il database Material Safety Data Sheets; Ammonium Nitrate
Università di Oxford; Ammonium Nitrate
In italiano: Scheda Tecnica
Per quanto riguarda l'uso come esplosivo, le miscele commerciali contengono <10% di olio combustibile, insieme a polvere di alluminio che agisce sia da combustibile, sia come catalizzatore per facilitare la detonazione. Nelle cave e miniere si usano anche paste contenenti acqua, che sono eccezionalmente stabili e possono essere innescate solo da potenti detonatori.
Anche se ho una certa conoscenza degli esplosivi, ho deciso di non fornire informazioni dettagliate sul mio blog, poiché è troppo facile che finiscano in mani sbagliate.
Non dei terroristi, che in genere possiedono manuali ed hanno persone competenti nelle loro fila. No, quello che mi preoccupa sono ragazzini annoiati e teste calde assortite, che potrebbero decidere di mettersi a mescolare prodotti chimici senza sapere quello che fanno... e così mettere a rischio la salute e le proprietà di loro stessi e di altre persone.
Comments (0)
Prima di tutto, il database Material Safety Data Sheets; Ammonium Nitrate
Università di Oxford; Ammonium Nitrate
In italiano: Scheda Tecnica
Per quanto riguarda l'uso come esplosivo, le miscele commerciali contengono <10% di olio combustibile, insieme a polvere di alluminio che agisce sia da combustibile, sia come catalizzatore per facilitare la detonazione. Nelle cave e miniere si usano anche paste contenenti acqua, che sono eccezionalmente stabili e possono essere innescate solo da potenti detonatori.
Anche se ho una certa conoscenza degli esplosivi, ho deciso di non fornire informazioni dettagliate sul mio blog, poiché è troppo facile che finiscano in mani sbagliate.
Non dei terroristi, che in genere possiedono manuali ed hanno persone competenti nelle loro fila. No, quello che mi preoccupa sono ragazzini annoiati e teste calde assortite, che potrebbero decidere di mettersi a mescolare prodotti chimici senza sapere quello che fanno... e così mettere a rischio la salute e le proprietà di loro stessi e di altre persone.
Comments (0)
June 18, 2004
The bastards did it again
The inhuman bastards of Al-Quaeda beheaded another American after kidanpping him. I link to a BBC story so you can see their disgusting whitewashing: they fucking call them militants.
After Daniel Pearl, Nick Berg and Fabrizio Quattrocchi, the savages have killed on tape another harmless prisoner they captured, in a pathological snuff movie.
The Islamist killers have crossed the line. I say fuck the political correctness, fuck the UN, fuck the "Anti-war coalition", fuck the "Arab street", fuck even the Geneva Convention.
Unleash the dogs of war, hunt the bastards down to the last one, kill them in scores by any means, wrap the bodies in pigskin and bury them in nameless graves.
More will come? Well, produce more bullets.
Is it bad? I don't give a damn when it's about the survival of my culture.
That's all I have to say. Period.
Update 12/07/2004: On a second thought, I realized that I wrote this in haste and rage. The pigskin part is impractical, time-consuming and pig-consuming. Let's just kill them all, quickly.
Comments (0)
After Daniel Pearl, Nick Berg and Fabrizio Quattrocchi, the savages have killed on tape another harmless prisoner they captured, in a pathological snuff movie.
The Islamist killers have crossed the line. I say fuck the political correctness, fuck the UN, fuck the "Anti-war coalition", fuck the "Arab street", fuck even the Geneva Convention.
Unleash the dogs of war, hunt the bastards down to the last one, kill them in scores by any means, wrap the bodies in pigskin and bury them in nameless graves.
More will come? Well, produce more bullets.
Is it bad? I don't give a damn when it's about the survival of my culture.
That's all I have to say. Period.
Update 12/07/2004: On a second thought, I realized that I wrote this in haste and rage. The pigskin part is impractical, time-consuming and pig-consuming. Let's just kill them all, quickly.
Comments (0)
Strani riferimenti e termini di ricerca
Ho notato che negli ultimi giorni diverse persone hanno visitato il mio blog ricercando parole come "nitrato d'ammonio + esplosivo" o "bomba + fertilizzante".
Ora, se queste persone sono interessate a studiare gli esplosivi per pura curiositá e sete di conoscenza, io consiglio loro di rivolgersi ad enciclopedie, testi specifici o siti web dedicati (come FAS.org). Per tutti gli altri, prendete nota:
- Detesto i terroristi, di ogni specie.
- Produrre, detenere ed utilizzare ordigni e materiali esplosivi non autorizzati é un reato grave in Italia.
- Gli esplosivi sono pericolosi: anche persone esperte sono rimaste coinvolte in gravi incidenti.
Comments (0)
Ora, se queste persone sono interessate a studiare gli esplosivi per pura curiositá e sete di conoscenza, io consiglio loro di rivolgersi ad enciclopedie, testi specifici o siti web dedicati (come FAS.org). Per tutti gli altri, prendete nota:
- Detesto i terroristi, di ogni specie.
- Produrre, detenere ed utilizzare ordigni e materiali esplosivi non autorizzati é un reato grave in Italia.
- Gli esplosivi sono pericolosi: anche persone esperte sono rimaste coinvolte in gravi incidenti.
Comments (0)
June 17, 2004
Sparse thoughts
I spent some days in Italy last week, because I wanted to vote for the elections and have a holiday, after working like mad to meet a report's submission deadline.
Regarding my local council, the minority list won: I hope the new mayor will do a better job than the former one - that is, doing just a little bit for my village, which has been almost neglected for years: we are in the valley, near the highway, a motorway and the railway. The concil's see, on the other hand, is up in the mountains, only served scarcely served by the highway. But no serious development project has ever been undertaken for us.
For the province (one day I should write about the curious and redundant Italy's administrative divisions), the previous coalition has been confirmed: in my opinion, they did a good job during the last years.
Overall, the actual centre-right government party lost some points to centre-left coalitions.
But the glamorous result, especially from the european elections, is the fall of popularity for Berlusconi himself. Yes, many people finally saw through his empty promises, when not outright lies, and voted elsewhere. Thus other parties, either to the right or to the centre of Forza Italia, Berlusconi's party, gained votes, and they are already asking for a different power distribution in the government coalition: interesting times ahead.
After months living in London, one of the coldest (in the human sense) places on Earth, going back to my village where people are friendly and everything is familiar, is always a relief. And hanging around with friends from a lifetime is always good.
Comments (0)
Regarding my local council, the minority list won: I hope the new mayor will do a better job than the former one - that is, doing just a little bit for my village, which has been almost neglected for years: we are in the valley, near the highway, a motorway and the railway. The concil's see, on the other hand, is up in the mountains, only served scarcely served by the highway. But no serious development project has ever been undertaken for us.
For the province (one day I should write about the curious and redundant Italy's administrative divisions), the previous coalition has been confirmed: in my opinion, they did a good job during the last years.
Overall, the actual centre-right government party lost some points to centre-left coalitions.
But the glamorous result, especially from the european elections, is the fall of popularity for Berlusconi himself. Yes, many people finally saw through his empty promises, when not outright lies, and voted elsewhere. Thus other parties, either to the right or to the centre of Forza Italia, Berlusconi's party, gained votes, and they are already asking for a different power distribution in the government coalition: interesting times ahead.
After months living in London, one of the coldest (in the human sense) places on Earth, going back to my village where people are friendly and everything is familiar, is always a relief. And hanging around with friends from a lifetime is always good.
Comments (0)
June 08, 2004
Italiani liberi
Fianlmente, oggi 8 Giugno i tre ostaggi italiani rimasti in Iraq dopo l'esecuzione di Fabrizio Quattrocchi sono stati liberati. Non dalla parata di Gino Strada - che tra parentesi mi sta cedendo sempre più in basso: sarebbe meglio se tornasse a fare il medico di emergenza, invece che il demagogo.
Invece, i miei concittadini sono stati liberati da un'operazione delle forze speciali USA, probabilmente insieme a militari polacchi. L'operazione, almeno stando alle dichiarazioni del Ministro della Difesa Martino, è stata preparata ed eseguita in stretta collaborazione con il Governo ed i Servizi Segreti italiani:
Il ruolo dei servizi segreti italiani è invece sottolineato dal ministro della Difesa Antonio Martino. Una nota del dicastero afferma infatti che "Martino ha fatto pervenire al direttore del Sismi, il generale di corpo d'armata Niccolò Pollari, il suo vivissimo apprezzamento per l'essenziale attività svolta dal Servizio". "Ne ha altresì rimarcato - recita il comunicato - pur nel rispetto del dovuto riserbo sulle dinamiche dell'operazione, il fondamentale contributo per il positivo esito dell'intera vicenda e dell'azione conclusiva, che è stata una operazione congiunta, concordata con le forze delle coalizione".
Il generale Sanchez, invece, ha fornito ben pochi dettagli - in sostanza si è limitato a dire che l'operazione c'è stata - e non ci sono state trattative, gli ostaggi (un polacco oltre i tre italiani) stanno bene, alcuni dei rapitori sono stati catturati, e tutto questo senza scontri a fuoco. Questa versione dei fatti comunque non contraddice quella di Martino.
Agliana, Cupertino e Stefio sono apparentemente in buone condizioni psico-fisiche, ed i loro rapitori li hanno tenuti all'oscuro dell'esecuzione di Quattrocchi.
Fonti dello stesso SISMI fanno luce sugli aspetti operativi:
Sul versante più strettamente investigativo, invece, gli 007 italiani si sono comportati come un poliziotto sulle tracce degli autori di un rapimento, ma su un terreno più infido e insidioso, quello iracheno. Dunque: moderne tecnologie, intercettazioni via satellite, e vecchie tecniche d'indagine, gli appostamenti e gli inseguimenti. I servizi di osservazione, poi, hanno dato un'indicazione fondamentale per l'individuazione del covo. Subito attivati, hanno confermato che l'obiettivo era quello giusto: il momento opportuno per il blitz è arrivato poche ore dopo, quando sul posto c'erano le Forze speciali americane e quelle polacche.
Questi fatti sono anche confermati indirettamente dallo stesso Strada:
Strada, in Iraq si è sentito al centro di "attenzioni" particolari?
"L'Iraq è invaso da mercenari di vari servizi sicurezza privati, spie, forze militari irregolari che giocano, in qualche modo, un ruolo di intelligence".
Anche i servizi italiani?
"Mah, non so. A me solo l'idea che ci sia un servizio segreto non piace. Ma per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi, noi abbiamo pensato che, avendo stabilito dei canali precisi, un nostro allontanamento dalla zona potesse favorire questo processo, accorciando i tempi. Meglio rientrare, ora: per non essere visibili e seguiti in loco".
Meglio non commentare affermazioni come "mercenari di vari servizi sicurezza privati, spie, forze militari irregolari" e "A me solo l'idea che ci sia un servizio segreto non piace.", perché mi sale la rabbia... paer non parlare dei "canali precisi": si vede quanto sono stati efficaci, eh? Comunque, è chiaro che c'era un'intensa attività di spionaggio intorno alla vicenda - e spero bene, che l'Italia usi i suoi servizi segreti per salvare degli italiani in una situazione difficile.
Un lavoro da servizi segreti di prima classe. Bene. Naturalmente, in questi casi è necessario entrare in contatto con persone che normalmente uno preferirebbe evitare:
gli uomini dell'intelligence hanno avvicinato almeno due personaggi centrali, con lo stesso cognome, ma diversi tra loro: Abdel Salam Al Kubaisi, autorevole membro del consiglio degli Ulema, punto di riferimento per la diplomazia ufficiale e per le organizzazioni umanitarie per la liberazione degli ostaggi, e Jabbar al Kubaisi, leader della Resistenza Patriottica Irachena, ex esponente del partito Baath e poi oppositore di Saddam, vicino agli ambienti antimperialisti italiani, irreperibile da alcuni giorni.
Questi e altri personaggi sono serviti per stabilire i primi contatti, tutti mediati e mai diretti, con i sequestratori. Gli esecutori del rapimento, e quelli che hanno ucciso Fabrizio Quattrocchi, erano "molto probabilmente" ex 007 di Saddam ed ex baathisti.
Nemmeno l'ombra di "combattenti per la libertà" e "resistenza spontanea", qui. Invece, sinistre circostanze si intravedono all'orizzonte: "Jabbar al Kubaisi, leader della Resistenza Patriottica Irachena, ex esponente del partito Baath e poi oppositore di Saddam, vicino agli ambienti antimperialisti italiani"
Ed ancora:
A questi "si è poi sovrapposto un livello politico, che ha cercato di condizionare la stessa politica italiana, con i video ad orologeria e le 'imbeccate' di chi conosce molto bene la nostra realtà e la lingua.
I casi sono due: nel rapimento è stato coinvolto un (o più di uno) iracheno che ha avuto contatti profondi con l'Italia, e probabilmente ha vissuto lì per un certo tempo, così da conoscere bene il mio paese e conoscerne i "punti di pressione".
La seconda eventualità, più inquietante, è che nella vicenda siano stati coinvolti uno o più italiani, vili traditori che hanno contribuito al rapimento di altri italiani per fini politici. Questa teoria non è poi tanto fantasiosa: mesi fa un gruppo della sinistra... non trovo le parole; l'unica che mi viene in mente è Un gruppo di idioti di "sinistra"... ha organizzato una raccolta di fondi per armare la "resistenza" irachena, e Nadia Lioce ha scritto un delirante panegirico inteso a glorificare ifanatici islamisti i guerriglieri iracheni.
Ulteriori investigazioni su questa vicenda potrebbero svelare sorprese interessanti.
Restate in ascolto.
Azz, è notte fonda, sono stanco... l'ultima parte dell'articolo non è un granché... meglio che vada a dormire.
Comments (0)
Invece, i miei concittadini sono stati liberati da un'operazione delle forze speciali USA, probabilmente insieme a militari polacchi. L'operazione, almeno stando alle dichiarazioni del Ministro della Difesa Martino, è stata preparata ed eseguita in stretta collaborazione con il Governo ed i Servizi Segreti italiani:
Il ruolo dei servizi segreti italiani è invece sottolineato dal ministro della Difesa Antonio Martino. Una nota del dicastero afferma infatti che "Martino ha fatto pervenire al direttore del Sismi, il generale di corpo d'armata Niccolò Pollari, il suo vivissimo apprezzamento per l'essenziale attività svolta dal Servizio". "Ne ha altresì rimarcato - recita il comunicato - pur nel rispetto del dovuto riserbo sulle dinamiche dell'operazione, il fondamentale contributo per il positivo esito dell'intera vicenda e dell'azione conclusiva, che è stata una operazione congiunta, concordata con le forze delle coalizione".
Il generale Sanchez, invece, ha fornito ben pochi dettagli - in sostanza si è limitato a dire che l'operazione c'è stata - e non ci sono state trattative, gli ostaggi (un polacco oltre i tre italiani) stanno bene, alcuni dei rapitori sono stati catturati, e tutto questo senza scontri a fuoco. Questa versione dei fatti comunque non contraddice quella di Martino.
Agliana, Cupertino e Stefio sono apparentemente in buone condizioni psico-fisiche, ed i loro rapitori li hanno tenuti all'oscuro dell'esecuzione di Quattrocchi.
Fonti dello stesso SISMI fanno luce sugli aspetti operativi:
Sul versante più strettamente investigativo, invece, gli 007 italiani si sono comportati come un poliziotto sulle tracce degli autori di un rapimento, ma su un terreno più infido e insidioso, quello iracheno. Dunque: moderne tecnologie, intercettazioni via satellite, e vecchie tecniche d'indagine, gli appostamenti e gli inseguimenti. I servizi di osservazione, poi, hanno dato un'indicazione fondamentale per l'individuazione del covo. Subito attivati, hanno confermato che l'obiettivo era quello giusto: il momento opportuno per il blitz è arrivato poche ore dopo, quando sul posto c'erano le Forze speciali americane e quelle polacche.
Questi fatti sono anche confermati indirettamente dallo stesso Strada:
Strada, in Iraq si è sentito al centro di "attenzioni" particolari?
"L'Iraq è invaso da mercenari di vari servizi sicurezza privati, spie, forze militari irregolari che giocano, in qualche modo, un ruolo di intelligence".
Anche i servizi italiani?
"Mah, non so. A me solo l'idea che ci sia un servizio segreto non piace. Ma per quanto riguarda la liberazione degli ostaggi, noi abbiamo pensato che, avendo stabilito dei canali precisi, un nostro allontanamento dalla zona potesse favorire questo processo, accorciando i tempi. Meglio rientrare, ora: per non essere visibili e seguiti in loco".
Meglio non commentare affermazioni come "mercenari di vari servizi sicurezza privati, spie, forze militari irregolari" e "A me solo l'idea che ci sia un servizio segreto non piace.", perché mi sale la rabbia... paer non parlare dei "canali precisi": si vede quanto sono stati efficaci, eh? Comunque, è chiaro che c'era un'intensa attività di spionaggio intorno alla vicenda - e spero bene, che l'Italia usi i suoi servizi segreti per salvare degli italiani in una situazione difficile.
Un lavoro da servizi segreti di prima classe. Bene. Naturalmente, in questi casi è necessario entrare in contatto con persone che normalmente uno preferirebbe evitare:
gli uomini dell'intelligence hanno avvicinato almeno due personaggi centrali, con lo stesso cognome, ma diversi tra loro: Abdel Salam Al Kubaisi, autorevole membro del consiglio degli Ulema, punto di riferimento per la diplomazia ufficiale e per le organizzazioni umanitarie per la liberazione degli ostaggi, e Jabbar al Kubaisi, leader della Resistenza Patriottica Irachena, ex esponente del partito Baath e poi oppositore di Saddam, vicino agli ambienti antimperialisti italiani, irreperibile da alcuni giorni.
Questi e altri personaggi sono serviti per stabilire i primi contatti, tutti mediati e mai diretti, con i sequestratori. Gli esecutori del rapimento, e quelli che hanno ucciso Fabrizio Quattrocchi, erano "molto probabilmente" ex 007 di Saddam ed ex baathisti.
Nemmeno l'ombra di "combattenti per la libertà" e "resistenza spontanea", qui. Invece, sinistre circostanze si intravedono all'orizzonte: "Jabbar al Kubaisi, leader della Resistenza Patriottica Irachena, ex esponente del partito Baath e poi oppositore di Saddam, vicino agli ambienti antimperialisti italiani"
Ed ancora:
A questi "si è poi sovrapposto un livello politico, che ha cercato di condizionare la stessa politica italiana, con i video ad orologeria e le 'imbeccate' di chi conosce molto bene la nostra realtà e la lingua.
I casi sono due: nel rapimento è stato coinvolto un (o più di uno) iracheno che ha avuto contatti profondi con l'Italia, e probabilmente ha vissuto lì per un certo tempo, così da conoscere bene il mio paese e conoscerne i "punti di pressione".
La seconda eventualità, più inquietante, è che nella vicenda siano stati coinvolti uno o più italiani, vili traditori che hanno contribuito al rapimento di altri italiani per fini politici. Questa teoria non è poi tanto fantasiosa: mesi fa un gruppo della sinistra... non trovo le parole; l'unica che mi viene in mente è Un gruppo di idioti di "sinistra"... ha organizzato una raccolta di fondi per armare la "resistenza" irachena, e Nadia Lioce ha scritto un delirante panegirico inteso a glorificare i
Ulteriori investigazioni su questa vicenda potrebbero svelare sorprese interessanti.
Restate in ascolto.
Azz, è notte fonda, sono stanco... l'ultima parte dell'articolo non è un granché... meglio che vada a dormire.
Comments (0)
June 07, 2004
More on D-Day
Silent Running has BeebVision, a series of articles reporting the events of Normandy Landing as they were written by today's BBC.
(Here's a sample of today's BBC style:
The Mehdi Army, which also engaged in fighting in Iraq's other holy city Karbala, is thought to have numbered less than 10,000 fighters when the insurgency began.
But now it is much depleted. They have lost many hundreds of fighters in pitched battles with US-led coalition forces.
Observers say the heavy casualty toll will have contributed to Mr Sadr's decision to negotiate a truce.
In light of the MA's set-up the huge disparity between their losses and those of the Americans is unsurprising. Although a few of the militia may be former soldiers, for the most part none of them have ever been trained for war.
"They have no real chain of command, no discipline and no training," said Mr Hiltermann.
Can you guess from this article that the Mahdi Army has been utterly defeated and As-Sadr's political influence dropped to near zero?)
Operation Overlord (the Normandy Landing and associated actions) was also a gamble.
Yes, there were preparations. There had been well crafted intelligence and conter-intelligence operations. But an amphibious landing is always a dodgy business, even against a half-competent enemy. And the Germans were 100% competent.
There was no way to assess reliably the damage inflicted to German fortifications by air and ship bombings, and the first grunts to set foot on the beaches had to assess the situation by themselves, in the hardest way. And there was also a matter of "window of opportunity": the ability to land succesfully was influenced also by weather, moon and tide phase and other factors. If the date of 6 June was missed, the next suitable date would have been months later. And in the meanwhile, the Germans could have strengthened the coastal defences, and/or discovered the real Allies' attack plans. At that point, the would have been no way to land.
Eisenhower judged that the preparations were complete, and the circumstances favourable, and he took the gamble. He won, at great cost, and the end of Nazi Germany began. Yes, the germans were having a difficult time also on the eastern front, but there are two points to make: first, it's not sure that the Red Army alone could have won.
Second, was a Stalinist Europe really that better than a Nazist Europe?
That day, some new technologies were also fielded: the "swimming tanks", light tanks equipped with a sort of floating belt and a propeller, which were supposed to be deployed a few kilometers offshore and then sail to the beach. Those were an abysmal failure: only 3 out of 29 reached the shore; the others sunk. There were other new systems, such as tanks used to deploy "transit bands", onto which other vehicles could ride without bogging down in the sand, and those worked fine.
It is very unusual for military opearations to go exactly as planned. Often there will be surprises, most of them nasty. But it's harmful to cry "Defeat! Quagmire!" if something goes wrong. The only way to overcome adversities is to put the maximum effort in it, rely on training and skills, and on the courage and ingenuity of individuals.
This is what the GIs in the carnage of Omaha Beach did, and they won. The did not complain, or curse the generals for poor planning, but they fought with steel determination for every meter of land.
This is an important lesson to learn, not to fall victim of defeatism, but to keep looking at the final objective, and not be deterred by setbacks.
Comments (0)
(Here's a sample of today's BBC style:
The Mehdi Army, which also engaged in fighting in Iraq's other holy city Karbala, is thought to have numbered less than 10,000 fighters when the insurgency began.
But now it is much depleted. They have lost many hundreds of fighters in pitched battles with US-led coalition forces.
Observers say the heavy casualty toll will have contributed to Mr Sadr's decision to negotiate a truce.
In light of the MA's set-up the huge disparity between their losses and those of the Americans is unsurprising. Although a few of the militia may be former soldiers, for the most part none of them have ever been trained for war.
"They have no real chain of command, no discipline and no training," said Mr Hiltermann.
Can you guess from this article that the Mahdi Army has been utterly defeated and As-Sadr's political influence dropped to near zero?)
Operation Overlord (the Normandy Landing and associated actions) was also a gamble.
Yes, there were preparations. There had been well crafted intelligence and conter-intelligence operations. But an amphibious landing is always a dodgy business, even against a half-competent enemy. And the Germans were 100% competent.
There was no way to assess reliably the damage inflicted to German fortifications by air and ship bombings, and the first grunts to set foot on the beaches had to assess the situation by themselves, in the hardest way. And there was also a matter of "window of opportunity": the ability to land succesfully was influenced also by weather, moon and tide phase and other factors. If the date of 6 June was missed, the next suitable date would have been months later. And in the meanwhile, the Germans could have strengthened the coastal defences, and/or discovered the real Allies' attack plans. At that point, the would have been no way to land.
Eisenhower judged that the preparations were complete, and the circumstances favourable, and he took the gamble. He won, at great cost, and the end of Nazi Germany began. Yes, the germans were having a difficult time also on the eastern front, but there are two points to make: first, it's not sure that the Red Army alone could have won.
Second, was a Stalinist Europe really that better than a Nazist Europe?
That day, some new technologies were also fielded: the "swimming tanks", light tanks equipped with a sort of floating belt and a propeller, which were supposed to be deployed a few kilometers offshore and then sail to the beach. Those were an abysmal failure: only 3 out of 29 reached the shore; the others sunk. There were other new systems, such as tanks used to deploy "transit bands", onto which other vehicles could ride without bogging down in the sand, and those worked fine.
It is very unusual for military opearations to go exactly as planned. Often there will be surprises, most of them nasty. But it's harmful to cry "Defeat! Quagmire!" if something goes wrong. The only way to overcome adversities is to put the maximum effort in it, rely on training and skills, and on the courage and ingenuity of individuals.
This is what the GIs in the carnage of Omaha Beach did, and they won. The did not complain, or curse the generals for poor planning, but they fought with steel determination for every meter of land.
This is an important lesson to learn, not to fall victim of defeatism, but to keep looking at the final objective, and not be deterred by setbacks.
Comments (0)
June 06, 2004
D-Day
60 years ago, the Allied troops landed on Normandy beaches: that was the beginning of the Western Front campaign, which liberated France and Central Europe from Nazi's domination.
Thousands of men died and killed in Normandy that day.
I won't use many words, because soldiers do not like long and pompous speeches.
Courage, Honour, Loyalty, Sacrifice, Duty, Discipline.
SALUTE!
But let's not forget other people: the countless, nameless, multitude who died on the Eastern Front. Sent to the slaughter by Stalin, a leader no better than Hitler, they bore the greatest part of the weight of the war.
The Japanese and Hawaiian-American soldiers, who cast in stone their loyalty to the US by figthing in Europe.
The Jew Brigade of the british Army: they fought in Italy against their arch-enemies the Nazis.
SALUTE!
Comments (0)
Thousands of men died and killed in Normandy that day.
I won't use many words, because soldiers do not like long and pompous speeches.
Courage, Honour, Loyalty, Sacrifice, Duty, Discipline.
SALUTE!
But let's not forget other people: the countless, nameless, multitude who died on the Eastern Front. Sent to the slaughter by Stalin, a leader no better than Hitler, they bore the greatest part of the weight of the war.
The Japanese and Hawaiian-American soldiers, who cast in stone their loyalty to the US by figthing in Europe.
The Jew Brigade of the british Army: they fought in Italy against their arch-enemies the Nazis.
SALUTE!
Comments (0)
June 05, 2004
Energy, O Energy!
Steven DenBeste wrote an new article (just the last one of a series, actually) regarding the huge difficulties in the storage of energy produced by renewable sources, like solar and wind power. In particular, Steven wrote about another idea to store surplus energy:
"Converting electric power, CO2 and water into methane" is certainly an appealing idea. I don't think we actually know how to do that now with anything like an acceptable yield, if we know how to do it at all.
Well, I suspect this process will never be viable: the chemical reaction involved is the reverse of methane combustion.
CO2 + 2H2O --> CH4 + 2O2
(Geez, hand formatting text is a pain in the back...)
I don't know if anyone tried to do that, but I can tell you that this reaction is a bitch: highly endothermic (methane combustion is higly exothermic); the number of moles does not change during the reaction (3 molecules at the beginning and 3 at the end), so it's impossible to use pressure effects to our advantage. Not to mention that a stoichometric mixture of oxygen and methane is basically an armed bomb, ready to explode with every spark, overheating and such.
Forget about it, it's what I'd say about this idea. If you really want to give it a try, an electrochemical cell might work, but you have to do all of the research and development from scratch.
Time and money would be better spent on scientific and technological education programs, so that maybe people will start to consider energy problems in the proper terms.
Comments (0)
"Converting electric power, CO2 and water into methane" is certainly an appealing idea. I don't think we actually know how to do that now with anything like an acceptable yield, if we know how to do it at all.
Well, I suspect this process will never be viable: the chemical reaction involved is the reverse of methane combustion.
CO2 + 2H2O --> CH4 + 2O2
(Geez, hand formatting text is a pain in the back...)
I don't know if anyone tried to do that, but I can tell you that this reaction is a bitch: highly endothermic (methane combustion is higly exothermic); the number of moles does not change during the reaction (3 molecules at the beginning and 3 at the end), so it's impossible to use pressure effects to our advantage. Not to mention that a stoichometric mixture of oxygen and methane is basically an armed bomb, ready to explode with every spark, overheating and such.
Forget about it, it's what I'd say about this idea. If you really want to give it a try, an electrochemical cell might work, but you have to do all of the research and development from scratch.
Time and money would be better spent on scientific and technological education programs, so that maybe people will start to consider energy problems in the proper terms.
Comments (0)
Bush a Roma
Le cose ieri non sono andate tanto male, alla fine.
Niente blocchi della metropolitana, qualche breve e leggero scontro con la polizia... anche troppo, per chi si dichiara totalmente pacifista. Ma paragonato al casino del G8 di Genova, questo è stato un picnic.
Qualche centinaio di violenti (black block e feccia simile) hanno tentato di creare caos, ma sono stati efficacemente tenuti a bada sia dall polizia che dagli altri dimostranti - che finalmente hanno dimostrato un po' di maturità.
Ma hanno anche dimostrato la solita rrendevole idiozia della quale ho già parlato qualche giorno fa. Poco di nuovo sotto il sole.
Comments (0)
Niente blocchi della metropolitana, qualche breve e leggero scontro con la polizia... anche troppo, per chi si dichiara totalmente pacifista. Ma paragonato al casino del G8 di Genova, questo è stato un picnic.
Qualche centinaio di violenti (black block e feccia simile) hanno tentato di creare caos, ma sono stati efficacemente tenuti a bada sia dall polizia che dagli altri dimostranti - che finalmente hanno dimostrato un po' di maturità.
Ma hanno anche dimostrato la solita rrendevole idiozia della quale ho già parlato qualche giorno fa. Poco di nuovo sotto il sole.
Comments (0)
June 03, 2004
Coming soon
Discover why people talking from their arses about Depleted Uranium drive me mad!
Comments (0)
Comments (0)
Pacifists?
Rumors are that an pacifist anti-Bush/left wing group has planned to block one or both Rome's underground lines tomorrow. Exactly the right thing to do to encourage dialogue and cool down the spirits, no? Not exactly. Rome's traffic is always congested, even when the Tube is working.
Tomorrow roads will be closed and bus service disrupted because of the Presidential visit and corresponding manifestations: a tube (yes, I got this London influence) block would cause utter chaos (Italian emergency management skills are still not among the best), affecting mostly students (on a second thought, probably students will take a day off and reach the streets to manifest... er, to drink, smoke and have a crack on girls) and workers. Not to mention potential safety problems. But idealists have never been too concerned about the side effects of their actions. And Francesco Caruso, a top-rank italian idiotarian, said that such a protest would be "[...]Legitimate [...] during social conflicts". Care to explain how wreacking havoc on the public transport system is a legitimate form of protest against Bush's visit? In my mind, a legitimate protest is one with banners and signs, slogans and music; being noisy and visible but inside the limits. It can be idiotic all the same, but it's legitimate.
At least, Rome's Mayor and the Ministry of Interior appear to have a tough stance against violent pacifist manifestations.
Oh, tomorrow the Dalai Lama will arrive in Rome too. Why some of the peace-loving individuals don't go to greet this gentle leader of a country that is truly occupied and subjugated?
Comments (0)
Tomorrow roads will be closed and bus service disrupted because of the Presidential visit and corresponding manifestations: a tube (yes, I got this London influence) block would cause utter chaos (Italian emergency management skills are still not among the best), affecting mostly students (on a second thought, probably students will take a day off and reach the streets to manifest... er, to drink, smoke and have a crack on girls) and workers. Not to mention potential safety problems. But idealists have never been too concerned about the side effects of their actions. And Francesco Caruso, a top-rank italian idiotarian, said that such a protest would be "[...]Legitimate [...] during social conflicts". Care to explain how wreacking havoc on the public transport system is a legitimate form of protest against Bush's visit? In my mind, a legitimate protest is one with banners and signs, slogans and music; being noisy and visible but inside the limits. It can be idiotic all the same, but it's legitimate.
At least, Rome's Mayor and the Ministry of Interior appear to have a tough stance against violent pacifist manifestations.
Oh, tomorrow the Dalai Lama will arrive in Rome too. Why some of the peace-loving individuals don't go to greet this gentle leader of a country that is truly occupied and subjugated?
Comments (0)
June 02, 2004
2 Giugno
Forse dovrei parlare dell'Italia, della Festa della Repubblica, eccetera. Ma non sono ispirato, gente. Dell'Italia posso dire che é la mia madrepatria, e per quanto possa essere critico verso molti aspetti del paese e dei suoi abitanti, l'Italia é il paese che amo.
Ma veniamo a quello di cui volevo parlare, ovvero le manifestazioni pacifiste di Roma.
Francamente, pensavo che sarebbe andata peggio, viste le dichiarazioni dei "pacifisti" nei giorni scorsi: la giornata é finita con qualche breve tafferuglio ed una quindicina di fermi - per avere scavalcato le barriere.
L'idiozia mostrata peró é stata sovrabbondante:
Le associazioni pacifiste confluite nel forum "Roma città aperta alla pace", quelle che si sono schierate dal ponte Umberto I ai ponti dell'Isola Tiberina, hanno messo i cappucci che ricordano i prigionieri torturati nella prigione irachena di Abu Ghraib. "E' una vergogna che stiano sfilando su via dei Fori Imperiali le macchine da guerra, mentre undicimila civili sono stati uccisi in Iraq", ha detto Nella Ginatempo di "Basta guerra".
Ah, i cappucci. Quella disgraziata foto ad Abu Ghraib é diventata il nuovo feticcio della sinistra/pacifisti. Non conta il fatto che i soldati responsabili sono sotto processo, e che le corti marziali sono piú prone a ritenere l'imputato "presunto colpevole", e che come l'ex-ufficiale dei Marines Donald Sensing ritiene la posizione di Bush sulla vicenda sia sostanzialmente equivalente ad un ordine di colpevolezza. Non conta che l'Iraq sia immensamente meglio ora di prima. No conta, conta solo Il Cappuccio.
Il numero dei morti civili: 11 000 é un numero di origine rettale, per cosí dire: si tratta della cifra piú altra proposta da Iraq Body Count, un sito che utilizza un metodo di conteggio delle vittime che tende a sovrastimarne il numero. Ah, oggi 2 Giugno 2004, la minima cifra riportata da Iraq Body Count é 9284.
Se avete un perverso senso dell'umorismo, vi potete divertire con gli slogan pacifisti:
Gli slogan hanno attaccato soprattutto George W. Bush e hanno ribadito la protesta per la sua prossima visita a Roma, insieme con il rifiuto della parata militare di oggi. "No al trionfalismo militare" si leggeva sui cartelli, oppure "rompiamo la complicità con i torturatori". "Contro tutte le guerre sempre", hanno scritto i manifestanti, che hanno detto anche "no alla guerra permanente", stendendo il loro striscione al di là del ponte, in alto sul Tevere.
Odio irrazionale per Bush? Presente.
Odio irrazionale per qualunque cosa che sia militare? Presente.
Altri vaneggiamenti sulle torture in Iraq? Non possono mancare.
Ma il peggio é "Contro tutte le guerre sempre": un dimostrazione di profonda viltá e codardia, della volontá suicida di farsi massacrare da spietati fanatici pur di non offendere i diritti di qualche Non-Bianco. Seguendo questa folle line di pensiero, uno dovrebbe opporsi alla guerra contro il Nazismo, alla Guerra di Spagna... anche alle spedizioni militari di Ernesto Che Guevara. Eppure, "Il Che" resta un idolo intoccabile della sinistra, che compie incredibili contorsioni retoriche pur di non ammettere che il pacifismo totale é in insanabile contraddizione con la dottrina della rivoluzione armata.
Ok, lo so, non ci sono solo pacifisti totali a sinistra: ci sono pure quelli che dicono "No alla guerra quando la fanno gli amerikani". Ipocriti é un termine troppo gentile per questi personaggi.
Il pacifismo totale é anche la dottrina che ti lascia indifeso di fronte ad ogni tipo di attacco, e per questo la rifiuto.
Naturalmente nel corteo facevano bella mostra di sé anche parlamentari dei Verdi e di Rifondazione Comunista. Penso che questi ultimi stiano ancora sognando un rivoluzione marxista.
Vedremo se le cose andranno cosí bene anche il 4 Giugno, quando George Bush (l'Amerikano cattivo per antonomasia) visiterá Roma:
Adesso, superato il primo scoglio, si pensa alla giornata del 4. I vari gruppi del movimento si stanno mobilitando per un "accerchiamento" del centro cittadino. Gli studenti si vedranno all'università la Sapienza per sfilare in corteo verso porta Maggiore dove invece si troveranno quelli del Pink bloc, i creativi del movimento. Il centro sociale Acrobax ed altri gruppi dell'antagonismo danno appuntamento a porta San Paolo, mentre i Cobas saranno a Testaccio. Previste azioni a sorpresa per intralciare la visita di Bush e poi nel pomeriggio il corteo unitario.
Oh, i Pink bloc... sembra il tipico termine creato da una mente annebbiata dall'abuso di THC. Spero di sbagliarmi ancora, ma credo che dopodomani sará una giornata molto piú dura.
Comments (0)
Ma veniamo a quello di cui volevo parlare, ovvero le manifestazioni pacifiste di Roma.
Francamente, pensavo che sarebbe andata peggio, viste le dichiarazioni dei "pacifisti" nei giorni scorsi: la giornata é finita con qualche breve tafferuglio ed una quindicina di fermi - per avere scavalcato le barriere.
L'idiozia mostrata peró é stata sovrabbondante:
Le associazioni pacifiste confluite nel forum "Roma città aperta alla pace", quelle che si sono schierate dal ponte Umberto I ai ponti dell'Isola Tiberina, hanno messo i cappucci che ricordano i prigionieri torturati nella prigione irachena di Abu Ghraib. "E' una vergogna che stiano sfilando su via dei Fori Imperiali le macchine da guerra, mentre undicimila civili sono stati uccisi in Iraq", ha detto Nella Ginatempo di "Basta guerra".
Ah, i cappucci. Quella disgraziata foto ad Abu Ghraib é diventata il nuovo feticcio della sinistra/pacifisti. Non conta il fatto che i soldati responsabili sono sotto processo, e che le corti marziali sono piú prone a ritenere l'imputato "presunto colpevole", e che come l'ex-ufficiale dei Marines Donald Sensing ritiene la posizione di Bush sulla vicenda sia sostanzialmente equivalente ad un ordine di colpevolezza. Non conta che l'Iraq sia immensamente meglio ora di prima. No conta, conta solo Il Cappuccio.
Il numero dei morti civili: 11 000 é un numero di origine rettale, per cosí dire: si tratta della cifra piú altra proposta da Iraq Body Count, un sito che utilizza un metodo di conteggio delle vittime che tende a sovrastimarne il numero. Ah, oggi 2 Giugno 2004, la minima cifra riportata da Iraq Body Count é 9284.
Se avete un perverso senso dell'umorismo, vi potete divertire con gli slogan pacifisti:
Gli slogan hanno attaccato soprattutto George W. Bush e hanno ribadito la protesta per la sua prossima visita a Roma, insieme con il rifiuto della parata militare di oggi. "No al trionfalismo militare" si leggeva sui cartelli, oppure "rompiamo la complicità con i torturatori". "Contro tutte le guerre sempre", hanno scritto i manifestanti, che hanno detto anche "no alla guerra permanente", stendendo il loro striscione al di là del ponte, in alto sul Tevere.
Odio irrazionale per Bush? Presente.
Odio irrazionale per qualunque cosa che sia militare? Presente.
Altri vaneggiamenti sulle torture in Iraq? Non possono mancare.
Ma il peggio é "Contro tutte le guerre sempre": un dimostrazione di profonda viltá e codardia, della volontá suicida di farsi massacrare da spietati fanatici pur di non offendere i diritti di qualche Non-Bianco. Seguendo questa folle line di pensiero, uno dovrebbe opporsi alla guerra contro il Nazismo, alla Guerra di Spagna... anche alle spedizioni militari di Ernesto Che Guevara. Eppure, "Il Che" resta un idolo intoccabile della sinistra, che compie incredibili contorsioni retoriche pur di non ammettere che il pacifismo totale é in insanabile contraddizione con la dottrina della rivoluzione armata.
Ok, lo so, non ci sono solo pacifisti totali a sinistra: ci sono pure quelli che dicono "No alla guerra quando la fanno gli amerikani". Ipocriti é un termine troppo gentile per questi personaggi.
Il pacifismo totale é anche la dottrina che ti lascia indifeso di fronte ad ogni tipo di attacco, e per questo la rifiuto.
Naturalmente nel corteo facevano bella mostra di sé anche parlamentari dei Verdi e di Rifondazione Comunista. Penso che questi ultimi stiano ancora sognando un rivoluzione marxista.
Vedremo se le cose andranno cosí bene anche il 4 Giugno, quando George Bush (l'Amerikano cattivo per antonomasia) visiterá Roma:
Adesso, superato il primo scoglio, si pensa alla giornata del 4. I vari gruppi del movimento si stanno mobilitando per un "accerchiamento" del centro cittadino. Gli studenti si vedranno all'università la Sapienza per sfilare in corteo verso porta Maggiore dove invece si troveranno quelli del Pink bloc, i creativi del movimento. Il centro sociale Acrobax ed altri gruppi dell'antagonismo danno appuntamento a porta San Paolo, mentre i Cobas saranno a Testaccio. Previste azioni a sorpresa per intralciare la visita di Bush e poi nel pomeriggio il corteo unitario.
Oh, i Pink bloc... sembra il tipico termine creato da una mente annebbiata dall'abuso di THC. Spero di sbagliarmi ancora, ma credo che dopodomani sará una giornata molto piú dura.
Comments (0)